Il cammino dell’umanità
Era il 2015. Patrice Desilets, già ideatore di Assassin’s Creed, annunciò di essere al lavoro su un nuovo titolo: Ancestors. Un action-adventure in terza persona che sarebbe stato rilasciato a episodi dalla Panache Digital Games. Durante l’E3 di quello stesso anno fu mostrato un lungo teaser del gioco dal titolo Ancestors – The Humankind Odyssey. Nel video venivano elencati tutta una serie di eventi cruciali della storia dell’umanità, partendo dai più moderni e via via regredendo nel tempo. In conclusione appariva di sfuggita la figura di un primate immerso in un ambiente lussureggiante.
Dopo un silenzio di due anni, lo studio canadese, in occasione della Reboot Develop Conference in Croazia, ha rilasciato un nuovo trailer.
Umili origini
“We must, however, acknowledge, as it seems to me, that man with all his noble qualities… still bears in his bodily frame the indelible stamp of his lowly origin”. Il video esordisce scomodando nient’altro che Charles Darwin. Lo scienziato che per primo mostrò al mondo una grande verità, scuotendo le fondamenta del sapere scientifico: ogni specie vivente, compreso l’uomo, è frutto di un’evoluzione di millenni e della selezione naturale. Questo già ci mostra quali sono le intenzioni degli sviluppatori: avvicinarci alla comprensione di come l’intera storia dell’umanità sia dipesa da cruciali momenti che sarebbero benissimo potuti andare diversamente. Il caso, la sopravvivenza del più adatto, la genetica. Non se ne poteva più non parlare: l’uomo discendeva dalla scimmia.
Al giorno d’oggi le conoscenze del più antico passato dell’umanità sono davvero tante, eppure non ci mostrano che un minuscolo frammento di verità (forse). L’uomo quindi, per quanto si sia innalzato verso vette inesplorate della conoscenza, non deve dimenticare che milioni e milioni di anni fa si dovette innalzare su due zampe e combattere per la sopravvivenza.
“Solo” 10 milioni di anni
Si parte allora in Africa, 10 milioni di anni fa. Ma cosa sono 10 milioni? Pensateci bene. Provate a stendere un metro davanti a voi. Ogni centimetro corrisponde a mille anni. Davanti a voi gli anni “dopo Cristo” saranno rappresentati da due miseri centimetri. Ora voltatevi e srotolate il metro per arrivare a 10 milioni di anni fa. Dove arrivate? Ecco, in quel punto, in quel momento lontano, lontanissimo, così tanto che non riusciamo nemmeno a giungerci con il pensiero; l’uomo – anzi quello che sarà “l’uomo” – si alza per la prima volta in piedi. La distanza quindi, non solo temporale, è enorme. Come questa distanza sarà gestita dagli sviluppatori, lo scopriremo.
L’esperienza degli antenati
Prepariamoci allora a vivere davvero nei panni di un “antenato”. Antenato di chi? Naturalmente, in senso lato, di tutti noi. L’idea è senza dubbio affascinante. Cosa ci verrà chiesto di fare durante il gioco? E’ possibile che, vista l’ambientazione, la ricerca di risorse e la capacità di sopravvivenza costituiscano una parte importante del gioco. Un grande interrogativo riguarda la questione: quali “ancestors”? Ci limiteremo a controllare i primi “uomini” o ci sarà data la possibilità di vivere altre epoche preistoriche e storiche?
Sul sito ufficiale di Panache Digital Games gli sviluppatori scrivono: “Vogliamo che il giocatore riviva la primissima storia dell’umanità attraverso un punto di vista documentaristico. L’umanità è distante solo un’idea dalla sua evoluzione o dall’estinzione…”
Speriamo che questo E3 2017 sia la volta buona non solo per un teaser, ma per qualche dettaglio in più. La preistoria ci attende. E con essa, la sfida più grande dell’umanità.