A Settembre 2019, sulle nostre pagine, era arrivata la recensione della versione PC del titolo che oggi andiamo a recensire di nuovo, ossia Ancestors: The Humankind Odyssey. Il gioco infatti era stato pubblicato su Epic Games Store in esclusiva, ed era fatto noto che solo il 6 Dicembre 2019 sarebbe arrivata la versione PS4 e Xbox One.
Come sempre in questi casi, non si tratta di una vera e propria recensione, ma più che altro di un approfondimento particolare su come si comporta il gioco anche nella sua versione console, quindi la nostra valutazione sarà basata sulla qualità del porting.
Per questo titolo la prova si è svolta su PS4 base.
La versione PS4
Vi spiego perché mi sono trovato costretto a fare un disclaimer così importante in fase di apertura. Perché, sostanzialmente, la versione console di Ancestors: The Humankind Odyssey è identica a quella PC. Solo che, e questo è molto encomiabile da parte di Panache Studio, l’adattamento alle versioni console ha richiesto un lavoro più lungo rispetto alla versione PC, e questo si vede eccome, perché la qualità generale del porting è di ottimo livello. Sembra infatti di non vedere alcuna differenza tra i vari adattamenti, e comunque il titolo su PS4 presenta le varie migliorie che sono state introdotte nei mesi successivi al lancio. L’unica cosa è che anche nella versione console si conservano le stesse problematiche del sistema di controllo della versione PC: alle volte i comandi infatti tendono ad essere molto “legnosi” e difficili da gestire, pur con la facilitazione di utilizzare il joypad.
Ancestors: The Humankind Odyssey, per chi non lo conoscesse, è un titolo che ha saputo davvero stuzzicare le fantasie dei fan del genere survival ad ambientazione “storica“. Perché ha semplicemente posto in essere un concept al tempo stesso diverso ma complesso da descrivere: siamo in Africa, e la nostra storia parte da 10 milioni di anni fa. Dico nostra perché fondamentalmente è la Storia del genere umano quella che viene raccontata. Il nostro obiettivo è infatti quello di creare una progenie, e successivamente fare tutto il necessario per farla sopravvivere ma soprattutto evolvere. Infatti, durante il nostro viaggio, saremo chiamati a sviluppare i nostri primati, ossia, esplorando il mondo di gioco, dovremo imparare nuove abilità e soprattutto a conoscere il mondo che ci circonda. Tutto questo per favorire le generazioni future, che andranno a proseguire la catena evolutiva.
In linea generale, a livello di adattamento sotto il profilo tecnico, mi sento di dire che il lavoro svolto è davvero ottimo. Parlando del comparto grafico, posso dire che questo presenta davvero poche imperfezioni, soprattutto per quanto riguarda il profilo delle prestazioni: anche su PS4 base il gioco non ha praticamente cali di frame rate, anche se conserva i difetti già della versione PC, come la ripetitività di alcuni elementi dello scenario, e anche qualche animazione non particolarmente brillante. Stesso discorso per quanto riguarda il comparto audio: Ancestors è un gioco che, se giocato con cuffie da gaming, saprà regalarvi grosse soddisfazioni a livello acustico.
In conclusione
Per chiudere questa nostra breve analisi, voglio unirmi a quanto detto da Maddalena nella sua recensione: Ancestors: The Humankind Odyssey non è un titolo per tutti. Questo perché è un gioco che va oltre la definizione di “videogame”, ma in questo caso è infatti più che giusto parlare di una vera e propria esperienza, un viaggio nella Storia. Una storia ricostruita, e questo elemento non può non essere considerato, basandosi solo su una conoscenza estremamente parziale della Preistoria che studiamo a scuola, basata solo su qualche ritrovamento archeologico e poco altro. Ma questa storia, posta così in forma videoludica, vi andrà a porre davanti ad una continua scoperta, e al piacere ad essa legato.
Ancestors: The Humankind Odyssey, pur essendo come detto un titolo non alla portata di tutti, riesce anche ad essere un gioco che tutti dovrebbero avere. Questo è il carattere che più mi ha attirato del titolo, al di là dell’analisi prettamente tecnica. Si tratta di un gioco che richiede uno sforzo da parte del videogiocatore, ossia quello di divincolarsi da ogni tipo di esperienza videoludica, per entrare in una nuova dimensione, quella di un gioco che vuole raccontare una storia, la storia di tutti noi.