Ancora una volta torna al cinema l’universo horror di The Conjuring, nato dalla regia di Wan. Questa volta è il turno di Annabelle 3. Si parla di un immaginario piuttosto vasto soprattutto se si considera che il tutto è racchiuso all’interno di una sola “etichetta”. Si è partiti con The Conjuring, capostipite della serie, per poi passare per bambole maledette, suore possedute e leggende latine. Insomma, una saga che nel suo insieme dimostra un grande lavoro di contestualizzazione di tutte le storie narrate.
Eppure, nonostante il filo conduttore che unisce tutte le pellicole, c’è un personaggio che è simbolo di questo stesso universo, ossia la bambola Annabelle. Così si ritorna a narrare una nuova avventura dei coniugi Warren, in cui la protagonista è lei. Annabelle 3 uscirà nelle sale italiane il 3 Luglio, distribuito da Warner Bros Pictures.
Trama
I coniugi Warren, nel pieno della loro lotta al paranormale, recuperano Annabelle da delle infermiere che sembravano molto felici di liberarsene. Durante il viaggio, il film fa allo spettatore un importante rivelazione sul potere della bambola, ossia la capacità di chiamare a sé gli spiriti maligni. Sulla base di ciò si decide, dopo un esorcismo, di rinchiuderla in una teca all’interno della stanza degli artefatti dei Warren. Naturalmente, come possiamo immaginare da questa introduzione, il reale potere maligno di Annabelle sarà il vero motore narrativo di tutte le vicende del film. Di conseguenza, in questo terzo film il paranormale diviene ancora più protagonista, visto che si sprigionerà tutta la malvagità della stanza degli artefatti.
Gary Dauberman, già sceneggiatore della serie con The Nun e La Llorona, si riconferma alla sceneggiatura debuttando anche nella regia. In questo modo riesce a realizzare una pellicola interessante che gioca sapientemente con il mito del vaso di Pandora. Così come quando si aprì il vaso furono rilasciati tutti i mali, una volta liberata Annabelle si darà libero accesso ad altre conoscenze dei Warren. Ecco che faranno la loro apparizione la Llorona, Hellbound ed il Traghettatore. Toccherà alla piccola Judy Warren, alla baby-sitter Mary Ellen e alla sua amica Daniela risolvere la situazione.
Regia e Location
La regia di Dauberman abbraccia completamente il genere degli horror, inserendo molti degli elementi che caratterizzano i suoi diversi filoni. Dalle già viste possessioni, ai jumpscare, fino a giungere ad altri elementi che contribuiscono a creare una certa suspense. Tra quest’ultimi vi è l’uso di inquadrature nelle scene più tese che portano lo spettatore a partecipare all’azione. Questa scelta era già stata sperimentata nella serie all’interno dello spin-off La LLorona- Le origini del male, dove però era utilizzata maggiormente. In questi casi l’uso della telecamera e la costruzione della scena hanno permesso alla regia di giocare con il concetto di climax e la sua variante discendente. Quindi in queste specifiche sequenze la tensione viene caricata al suo massimo senza farla scoppiare obbligatoriamente nel jumpscare, ma relegando lo spettatore ad un turbine di tensione. La somma di queste diverse anime risulta più che discreta anche se non perfetta.
Visto che molte scene sono state girate all’ interno della casa dei Warren, il lavoro di Jennifer Spence, scenografa, e Michael Burgess, direttore della fotografia, si è concentrato su di essa. Naturalmente questo include la stanza degli artefatti, emblema della molteplicità paranormale della storia e colma di oggetti legati appunto a più entità. Il risultato finale non stona minimamente con le altre parti della produzione, mostrando degli ambienti piuttosto aperti e connessi tra loro con criterio.
Cast
Nel cast abbiamo la riconferma di Patrick Wilson e Vera Farmiga nel ruolo dei coniugi Warren. Tuttavia avranno un ruolo più centrale Grace Mckenna, nei panni della figlia Judi, Madison Iseman, che interpreta la babysitter Mary Ellen, e Katie Sarife nel ruolo dell’amica Daniela. Le attrici hanno svolto un lavoro ottimo, impersonando le loro maschere senza evidenti sbavature. Di contro però risulta non proprio originale la costruzione dei loro personaggi, che segue canovacci già esplorati. Vediamole più nel dettaglio:
La prima si ritrova ad essere la vera protagonista lato umano. In particolare Judy, una bambina di dieci anni, è chiamata ad affrontare l’impatto che la scelta dei suoi genitori ha sulla sua vita, dato che verrà emarginata a scuola a causa delle loro attività paranormali. Il tutto condito dal fatto che lei comincerà inoltre a sperimentare le sue prime visioni paranormali.
Di conseguenza è stato deciso di affiancarle una figura di supporto, ed è così che prende forma il personaggio il personaggio di Mary Ellen. Si tratta della classica ragazza che vive alla porta accanto, affezionata molto alla bambina, che cercherà in tutti i modi di farla contenta.
Infine chiude il quadro la figura di Daniela. In questo caso il film si concede di affrontare, seppur non approfonditamente, il suo dramma personale, che viene sfruttato come causa scatenante degli eventi. Infatti la ragazza, attratta dall’attività dei Warren a causa di un trama vissuto, finirà per liberare Annabelle e scatenare gli orrori sopra descritti.
Conclusioni
Tirando le somme, non abbiamo tra le mani il miglior prodotto del genere né il capitolo migliore del suo universo narrativo. Detto questo però, Annabelle 3 rimane all’atto finale un prodotto discreto, che cerca di attribuire un carattere più forte e articolato alla figura della bambola demoniaca. Insomma, la saga è tutt’altro che al suo culmine o alla sua battuta d’arresto, perciò non ci resta che attendere il prossimo tassello che si aggiungerà all’immaginario di The Conjuring.