Anno 1800, ultima fatica di Blue Byte appartenete al genere dei gestionali, è già disponibile su Epic Games Store e Uplay dallo scorso 16 Aprile. Il videogioco, cronologicamente parlando, è l’ultimo nato della serie Anno, brand sotto etichetta Ubisoft.
Storicamente il videogioco appartiene non solo a un franchise solido, ma anche ad un genere con una certa importanza soprattutto nell’ambito del gaming su PC. Le prime impressioni sull’open beta pre-lancio erano state sicuramente positive, ma il prodotto finale sarà stato in grado di andare oltre a ciò che avevamo già visto? Scopriamolo insieme.
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Modalità
Anno 1800 offrirà diverse ore di gioco, sia per gli amanti del gioco in solitaria che per chi preferisce sfidare altri giocatori. Insomma, sono state riconfermate le modalità dell’open beta, dove nel single player è possibile affrontare la campagna narrativa, oppure quella sandbox. Ovviamente l’ambientazione è la rivoluzione industriale, che si pone come uno scenario in cui godersi i vari contenuti offerti dal gioco.
Nello specifico, la campagna racconta la storia del protagonista che, tornato in patria, trova suo padre assassinato e un malvagio zio appropriatosi della sua eredità. Insieme alla sorella e ad un amico dovrà costruire il proprio impero, facendo anche luce sulla morte del suo genitore. Di conseguenza, in questa modalità il giocatore vivrà una esperienza duplice.
Da un lato abbiamo una componente più prettamente ludica, legata alla costruzione della città, mentre dall’altra una più narrativa, in cui svolgere missioni per ottenere risorse e informazioni dagli altri governanti. Va comunque considerato che la storia non viene presentata attraverso un canovaccio tradizionale, ma quasi come un insieme di cutscene. Quest’ultime hanno il compito di aggiungere maggior contesto all’esperienza di gioco e di intervallare le fasi più strettamente ludiche. Insomma, Anno 1800 non è un gioco plot-based, ma per il genere di riferimento non era necessario che la storia presentata fosse un elemento principale.
Le due modalità single player differiscono di poco tra loro, e la differenza maggiore consiste proprio nell’impianto narrativo. Addirittura condividono con la modalità multiplayer una forte personalizzazione delle regole del gioco. Per le due modalità single player questa caratterizzazione offre una libertà maggiore: in particolare il livello di difficoltà personalizzato consente di sfruttare uno dei tre livelli preset, andando a modificare alcuni elementi, come la fertilità delle isole, la grandezza della mappa di gioco o la quantità di giacimenti minerali.
Un lavoratore soddisfatto è un lavoratore produttivo
Uno degli elementi fondamentali in questo genere di videogiochi è l’interfaccia utente, e Blue Byte ne è sicuramente molto consapevole. In Anno 1800 è realizzata con cura e in maniera piuttosto intelligente. Infatti ci viene proposto un sistema intuitivo, legato alle linee produttive, con diverse tipologie di strutture divise per il tipo di lavoratori richiesto per ognuna di esse.
Esatto, esistono più tipologie di manodopera, ognuna relativa ad una specifica economia, come i contadini per quella agricola o i lavoratori per quella industriale. Proprio questa differenziazione tra vari classi di manovalanza e di sistema economico dà un senso di progressione nel gioco, visto che si parte con alcuni per arrivare ad altri, e proseguendo successivamente all’interno di una scala gerarchica. Addirittura lo sviluppo del tessuto urbano dovrà tenere conto delle loro esigenze, visto che le tasse sono il modo più diretto di creare attivo. Ad esempio i lavoratori agricoli, visto che rappresentano una società più semplice, hanno un numero di bisogni minori, più facili da soddisfare.
Importante da ricordare è che, una volta soddisfatti i bisogni di una certa classe sociale, sarà possibile accedere a quella successiva, ossia migliorare gli edifici in cui vivono i cittadini per attirare lavoratori più specializzati. Si tratta di una meccanica semplice ed intuitiva, ma che costringe il giocatore a tenere conto di questo aspetto non solo nel trovare la posizione più ideale per l’edificio, ma anche perché gli abitanti dell’edificio stesso saranno completamente convertiti nella nuova classe di lavoratori.
Un’altra chicca che aiuta nella pianificazione degli spazi è la possibilità di posizionare gli edifici sulla mappa anche in assenza delle risorse richieste. Il giocatore potrà piazzare il progetto di un edificio sulla mappa in attesa di avere le risorse necessarie, e successivamente basterà un click per costruirlo.
Costruire il proprio impero
In Anno 1800 sarà necessario progettare il proprio insediamento razionalmente e non basta piazzare gli edifici in maniera casuale, visto che questi interagiscono tra loro. Difatti, seppure questo aspetto non risulti complicato, nell’ottimizzare la realizzazione del tessuto urbano i fattori da considerare saranno molti. Quest’ultimi vanno dalla semplice vicinanza tra edifici connessi tra loro, ad un sistema che stabilisce l’attrattiva del centro urbano costruito.
Quest’ultimo è influenzato da sei aspetti differenti, tre positivi (Cultura, Natura, Festa) e altrettanti negativi (Volgarità, Inquinamento, Instabilità), i quali variano in base al numero e alla posizione degli edifici. Per esempio, costruire degli elementi decorativi aumenta la cultura, mentre alcune costruzioni legate alla produzione dell’era industriale potranno aumentare la volgarità e l’inquinamento. Un elemento che non convince pienamente, in quanto sembra piuttosto limitato, è l’uso dei magazzini. Essi si limitano a consentire il deposito e/o il prelievo delle risorse in specifiche zone, e di conseguenza non aumentando la capacità di stoccaggio massima, demandata ad altri edifici.
Contemporaneamente, il gioco offre anche la possibilità di creare un porto attrezzato di tutto (depositi, aree di pesca, arsenale e altro). Questo elemento può essere anche accompagnato dalla costruzione di una flotta navale, che garantirà il controllo di una certa area marittima. L’uso di navi consentirà di scoprire nuove aree della mappa, o la posizione di altri governatori o dei pirati. Ne segue che con i primi sarà fondamentale gestire i propri rapporti, stringendo alleanze e accordi commerciali, e compiendo delle missioni per loro o difendendoci da attacchi ostili. Inoltre spostare i vascelli è semplicissimo: bisogna selezionarli e cliccare con il tasto destro del mouse sul punto della mappa da raggiunge. Infine, una volta raggiunto un porto si può caricare, scaricare o vendere merci, aggiungendo ulteriore varietà nella gestione della propria economia.
Una città viva ma dall’atmosfera ripetitiva
Non delude minimamente anche il profilo tecnico di Anno 1800, che ci offre un ambiente urbano vivo e pieno di vita. Zoomare sulle strade permetterà di osservare una popolazione sempre indaffarata e in continuo movimento. Inoltre, sbloccando le varie classi sociali presenti in città, aumenta anche la varietà dei modelli dei cittadini, che saranno vestiti in modo differente in base alla loro condizione.
Contrariamente, meno convincente è il comparto sonoro, di cui fa parte un doppiaggio disponibile in inglese e non italiano. In realtà non è la mancata localizzazione dell’audio, rispetto ai testi comunque tradotti, ad essere un difetto, ma le musiche che risultano assai poche e per questo ripetitive. Insomma, si tratta di piccole sbavature, ma è comunque necessario palesarle.
Conclusioni
Tirando le somme, l’abbandono di un’ambientazione futuristica e il ritorno ad un periodo storico passato hanno giovato al titolo di Blue Byte. Inoltre, cosa assai gradita è stata andare oltre nella versione finale rispetto a quanto proposto nell’open beta, che si è presentata come un ricco antipasto del videogioco finale. Infatti questi elementi sono stati ampiamente ripagati dal suo pubblico.
Insomma, si tratta di una formula classica ma con degli elementi personali, che può tenere testa ad altri concorrenti del genere, come ad esempio Tropico 6. Quindi per ciò che ho sottolineato, non posso fare altro che promuovere abbondantemente Anno 1800.