Anthem è sicuramente uno dei titoli più discussi degli ultimi anni. La scelta di Electronic Arts di consentirne l’accesso con oltre una settimana d’anticipo (in esclusiva agli utenti EA Origins Premier) si è rivelata un’arma a doppio taglio. Le prime recensioni pubblicate hanno “maltrattato” l’opera di BioWare, creando un clima di profonda diffidenza nei confronti del prodotto. Valutare quello che di fatto è un MMO in poche ore è concettualmente sbagliato, visto che parliamo di un gioco “in divenire” che farà parlare di sé ancora a lungo.
Ci siamo presi il tempo necessario per testarne tutte le dinamiche, perdendoci nei meandri di un mondo complesso e spettacolare. Abbiamo provato svariate volte tutte le meccaniche presenti, nel tentativo di valutare tutto quello che il prodotto ha da offrire. Dopo un’attenta analisi, possiamo esprimere un giudizio sull’opera targata Electronic Arts, con la consapevolezza che, visto il genere di appartenenza, soltanto gli aggiornamenti futuri potranno decretarne o meno il successo. Il nostro parere sarà per forza di cose “parziale”, cercando di distinguere quello che offre il gioco, da quelle che sono le sue enormi potenzialità.
Un Mondo Imperfetto
Anthem è ambientato in un mondo immaginario, in cui l’umanità è costretta a vivere segregata in possenti fortificazioni. L’universo di Bastion è stato abbandonato dai suoi “dei” in corso d’opera e la forza che ha dato vita al pianeta, “l’Inno della Creazione”, viene scarsamente contenuta da strani artefatti. Questi ultimi sono spesso incapaci di limitarne il potere, e i frequenti malfunzionamenti consentono la formazione di squarci dimensionali, in cui si riversa ogni genere di mostruosità. I nemici che provengono dai portali condividono tutti due caratteristiche: hanno un’origine sconosciuta e una profonda ostilità per gli umani. Proprio questo fattore ha ridotto numericamente la specie, costringendola a rifugiarsi dietro mura altissime e ad usare l’ingegno per sopravvivere. Il risultato degli sforzi tecnologici ha permesso la creazione di incredibili armature volanti, gli “strali”, unico strumento difensivo di una razza ormai in via d’estinzione.
La trama del gioco prende vita da un evento catastrofico. Il “Cuore della Furia” è una sorta di uragano energetico, da cui l’Inno della Creazione fuoriesce incontrollato. Nel tutorial prenderemo parte al disperato tentativo di contenerne i danni e, nelle vesti di uno/a Specialista, correremo in soccorso dei nostri alleati. Purtroppo la missione si rivela un totale fallimento. L’esercito degli uomini viene miseramente sconfitto, la maggior parte dei Codificatori (guide telepatiche che collaborano con i soldati) muore o nel migliore dei casi impazzisce, e noi stessi riusciamo a salvarci con una miracolosa ritirata. Sarà nostro compito quello di riscattare la disfatta, restituendo una speranza alla popolazione e trovando una soluzione al terribile problema. Ovviamente non tutta la nostra specie naviga nella stessa direzione. La fazione del Dominio ha infatti creato una società estremista basata sulla paura, e non ha alcun interesse a contenere il Cuore della Furia, bensì punta ad impossessarsi dell’Inno della Creazione. L’inquietante Scrutatore e le legioni sotto il suo comando fungeranno da antagonisti nell’avventura, costituendo una minaccia costante e temibile in tutto il percorso narrativo.
La storia di Anthem è ricca di sfaccettature e di riferimenti volutamente centellinati. È evidente come la software house abbia intenzione di integrare il racconto con i futuri aggiornamenti, spesso semplicemente accennando a situazioni che verranno proposte in futuro. L’eroismo, il tradimento e l’amicizia sono i motori di un racconto complesso che, pur non brillando per originalità, riesce ad appassionare ed emozionare il giocatore fino ai titoli di coda. Peccato che le decine di comprimari con cui interagiremo durante la campagna aggiungano, nella loro totale inespressività, poco o nulla alla narrazione. Un aspetto da sempre deficitario nelle produzioni dello sviluppatore americano.
Javelin Mania
I protagonisti assoluti del gameplay sono ovviamente gli Strali, che vi consentiranno di esplorare il vasto mondo del gioco e di partecipare alla battaglie. Guardiano, Intercettore, Colosso e Tempesta sono le quattro armature di cui potrete disporre nella vostra Officina, posta al centro di Fort Tarsis, base operativa e punto di partenza di tutte le quest. Per poter usufruire di tutti gli Strali sarà necessario raggiungere il level cap (fissato al momento al grado 30), un traguardo che vi consentirà anche di godere pienamente di tutte le funzioni di cui sono dotate. Ognuna di esse possiede specifiche caratteristiche e abilità, rappresentando le note varianti ruolistiche onnipresenti nel genere. Seppur molto simili nella componentistica dell’equipaggiamento, gli strali possiedono numerose elementi in grado di differenziarli. Alcune armi e abilità passive saranno un’esclusiva di determinate classi, e potranno essere aggiunte solo negli slot dedicati.
Anche l’aspetto delle corazze potrà essere liberamente modificato, con un semplice editor che vi consentirà di personalizzare ogni singolo colore e superficie. Le botteghe limitrofe alla fucina vi permetteranno di acquistare tramite la valuta del gioco (oppure con soldi reali) nuove skin e materiali per realizzarle. Un sistema funzionale e ricco di opzioni, capace di differenziare il proprio alter ego virtuale da quello degli altri utenti.
Nel blu dipinto di blu
Vi basterà attivare il comando adibito alla corsa e successivamente spiccare il volo per capire quanto il gameplay di Anthem sia semplicemente esaltante. L’idea di volare, anche se per brevi tratti, rende il tutto spettacolare, grazie soprattutto all’incredibile comparto tecnico, che analizzeremo in seguito. I propulsori montati sulla schiena delle armature sono tanto utili negli spostamenti quanto fondamentali nelle battaglie. Il limite costituito dal sistema di raffreddamento è un’aggiunta indovinata, che vi costringe a continue variazioni nell’assetto aereo, al fine di evitarne lo spegnimento. Scendere in picchiata ove possibile e i numerosi elementi dello scenario, quali acqua e correnti d’aria, vi aiuteranno a scaricare la barra preposta alla funzione che indica il surriscaldamento. Vi basterà ricorrere al comando adibito al sistema di mira per posizionare lo strale in verticale, lasciandolo sospeso a mezz’aria, pronto a bersagliare di colpi i vostri nemici. Inoltre avere la possibilità di schivare i proiettili avversari in piena velocità, rende le sequenze di combattimento aereo davvero mozzafiato. Un meccanismo molto semplice da utilizzare, capace di regalare una sensazione di libertà difficilmente riscontrabile in altri titoli.
Il potere degli Strali
Il combat system del gioco mischia diversi generi, proponendo una variante tanto divertente quanto profonda. L’opera di Bioware è sia un Hack’n Slash, che un TPS (Third Person Shooter) ed è sorprendente come le due tipologie si sposino benissimo con le meccaniche proposte. Ogni armatura ingaggia gli scontri a seconda delle proprie caratteristiche, sfruttando tutte le abilità di cui è dotata. Ad esempio il Colosso è estremamente utile nelle contese terrestri, essendo dotato di uno scudo capace di resistere ad una grande quantità di danni. Una situazione non idonea invece all’inafferrabile Intercettore, che fa dell’agilità il suo punto di forza. Tempesta scatenerà i suoi attacchi elementali restando lontana dalla zona calda, sospesa nel suo scudo protettivo e pronta a soccorrere i compagni in difficoltà. Infine il Guardiano mostrerà la sua versatilità in quasi tutte le situazioni descritte. Questa premessa serve solo a rendervi partecipi della diversificazione del gameplay presente nel titolo, capace di venire incontro alle esigenze di ogni giocatore. Una componete capace di appassionare fin dalle prime battute, dotata di notevoli elementi strategici soprattutto selezionando i livelli di difficoltà più elevati.
Gli attacchi corpo a corpo e il gunplay delle armi presentano un equilibrio davvero impressionante, frutto di un lavoro di bilanciamento evidente. È molto difficile trovare una bocca da fuoco uguale ad un’altra, in un arsenale estremamente differenziato da caratteristiche degne di un FPS. Gittata, cadenza di fuoco, capienza del caricatore e danni, sono solo alcune delle statistiche presenti negli strumenti di morte, ulteriormente implementati dal grado di rarità (Comune, Raro, Epico, Leggendario), capace di fornire abilità aggiuntive. Le battaglie di Anthem sono un concentrato di puro intrattenimento videoludico e spettacolarità, impreziosite da un combat system tanto immediato quanto complesso da padroneggiare a pieno. Desta perplessità la scelta di non inserire un sistema di lock, una mancanza evidente nelle situazioni più concitate, ma che non pesa eccessivamente sulla valutazione estremamente positiva.
Combo!
Alternare gli attacchi di cui siamo dotati, integrandoli con la componente “elementale”, vi fornirà la possibilità di creare delle combo devastanti. Anthem presenta quattro elementi: Acido, Fuoco, Ghiaccio ed Elettricità. Concatenandone gli effetti, vedrete l’energia dei nemici calare velocemente, in un tripudio di effetti speciali splendidamente caratterizzati. Il sistema è più complesso da descrivere che da realizzare ed è foriero di grandi grandi soddisfazioni. Infierire su un avversario immobilizzato dal ghiaccio, amplificandone i danni con i fulmini, crea delle sequenze impressionanti, sottolineate dai continui messaggi di combo che compariranno sullo schermo. Ovviamente non tutti gli elementi utilizzati saranno complementari, e dovrete compiere una scelta nel selezionare quelli idonei alla situazione. Nella fucina di Fort Tarsis avrete la possibilità di equipaggiare lo Strale sia con una “build” contenente tutti gli agenti descritti, sia con una esclusivamente dedicata ad uno di essi. Ad esempio realizzare un’armatura dotata di attacchi completamente “acidi”, richiederà un lavoro notevole di “looting”, alla continua ricerca di componenti utili allo scopo. Nello stesso tempo un team che presenterà una varietà di elementi, sarà sicuramente più efficace di un altro che ne sarà sprovvisto.
Non faticherete a notare la differenza sul campo di battaglia, soprattutto se sarete in grado di usufruire della funzione con il tempismo giusto. Numerosi nemici saranno immuni ad alcune sostanze piuttosto che ad altre. Un fattore che diverrà determinante nelle boss fight contro i mostri elementali, dove la rimozione dello scudo sarà necessaria all’applicazione dell’agente desiderato. La meccanica delle combo funziona egregiamente e propone decine di accostamenti da sperimentare.
Un Mondo Ostile
Le fazioni avversarie presenti nel gioco non sono fornite di una sufficiente varietà. La fauna è costituita soltanto da “ragni” e “mannari”, a loro volta distinti in altre sottocategorie basate sull’elemento di appartenenza e sul grado di rarità. L’universo di Bastion è ricco di altre creature ostili, che non mancheranno di attaccarvi non appena sarete alla loro portata. Purtroppo queste ultime, per quanto realizzate con cura, costituiscono un semplice “contorno” all’esperienza di gioco, fornendo solo un gradito diversivo all’esplorazione libera. Sconfiggerle non vi regalerà niente in cambio (né componenti, né XP). Una scelta quindi che diventerà necessaria solo quando la loro comparsa sarà di ostacolo alle vostre attività. Non escludiamo che in futuro gli sviluppatori premieranno anche questo aspetto del titolo, che appare momentaneamente secondario.
Per quanto riguarda invece i nemici dalle sembianze umane si nota una maggiore diversificazione, visto che, oltre ai fastidiosi soldati del Dominio, farete la sgradevole conoscenza della razza aliena dei “Metamorfici” e dei “Fuorilegge”. Entrambi sono spesso arroccati in accampamenti di fortuna, di frequente difesi da letali torrette. La presenza queste ultime, unita a quella dei cecchini (capaci di abbattere uno strale in pochi colpi), posizionati in zone sopraelevate, vi costringerà ad occuparvi prima di loro, per poi dedicarvi ai compagni. Una delle critiche più frequenti che viene mossa al gioco è la scarsità del roster dedicato ai nemici. Pur condivendo una buona parte delle accuse rivolte, è altresì evidente che molti altri antagonisti verranno presto aggiunti al titolo, come testimoniato dagli infiniti dialoghi con gli NPC e dai file di testo. In questo aspetto l’opera di Bioware non brilla particolarmente, ma nello stesso tempo siamo fiduciosi negli aggiornamenti che verranno rilasciati in futuro. Nell’attesa, il numero e le tipologie proposti (senza dimenticare i terribili Titani) appaiano sicuramente più che sufficienti a sostenere l’avventura.
Cacciatori di Taglie
Oltre a completare le missioni dedicate alla campagna principale, Anthem è ricco di quest secondarie, che vi condurranno ad esplorare in lungo e in largo il mondo del gioco. Fort Tarsis è pieno di icone che potrete visualizzare nella mappa presente nel menù, con alcune che vi proporranno (oltre ai soliti, spesso inutili, dialoghi) anche un’incredibile quantità di prove accessorie. Per quanto estremamente ripetitive nella meccaniche, queste ultime costituiscono un aspetto fondamentale della produzione, rappresentando uno degli elementi a cui dedicherete la maggior parte del tempo. In particolare i Contratti sono dotati di un percorso “separato”, impreziosito da inediti boss e situazioni alternative. Purtroppo dopo che ne avrete completati una ventina, la monotonia prenderà il sopravvento, vista la scarsa varietà della proposte.
Anche dal punto di vista narrativo, ben poche di queste attività secondarie offrono spunti interessanti, limitandosi al salvataggio del solito gruppo di NPC o nel recupero di qualche misterioso artefatto. Un vero peccato, visto che una cura maggiore di questo aspetto avrebbe notevolmente incrementato la longevità del titolo. Nello stesso tempo è doveroso notare come questo difetto sia riscontrabile in tutti i videogames di questa tipologia, un fattore tanto “accettato” dagli amanti del genere, quanto odiato dai detrattori.
EndGame
Siamo giunti ad uno degli aspetti più importanti di un MMO, ovvero quello che riguarda i contenuti offerti al termine della “Main Quest”. Anche in questo caso, Anthem mostra di essere un titolo ancora in fase di sviluppo, con un’offerta contenutistica comunque discreta, in grado di catturare l’attenzione dell’utenza per un notevole numero ore. In primis una volta che avrete raggiunto il level-cap del personaggio (al livello 30), avrete a disposizione tre nuovi livelli di difficoltà. La modalità “Gran Maestro” suddivisa a sua volta in tre ranghi diversi, sarà liberamente selezionabile in qualsiasi prova desideriate cimentarvi. Una scelta che cambierà profondamente il vostro approccio al titolo e che vi obbligherà ad un sensibile potenziamento delle armature. La ricerca degli elementi dotati del grado massimo (mitico), diverrà una necessità impellente, dato che solo gli oggetti appartenenti a questa tipologia saranno capaci di resistere e procurare danni significativi ai nemici. Il gioco presenterà la sua anima più “hardcore”, proponendo un livello di sfida appagante a cui seguiranno ricompense idonee allo sforzo. Il gameplay sarà sensibilmente più strategico e il lavoro di squadra assumerà un ruolo determinante.
I contratti leggendari e gli assalti alle tre Fortezze presenti nel gioco, forniscono una variante complessa e stimolante, purtroppo non immune da una certa ripetitività. Gli “eventi pubblici” che si manifestano nella playlist dedicata al Gioco Libero hanno una generazione casuale, e risultano spesso imprevedibili e ostici da superare. Qualora non abbiate i vostri amici a disposizione, potrete affrontare le missioni casuali in compagnia di altri giocatori grazie al matchmaking, fornendo supporto ad una sessione priva di uno dei partecipanti. Il tutto è finalizzato alle Sfide dei Legionari, una lunga serie di prove che vi doneranno la capacità di creare nella vostra fucina, tutti gli elementi di cui avete bisogno mano a mano che le completerete.
Come anticipato dal contenuto del paragrafo, il gioco non è pienamente soddisfacente nel suo “endgame”. Questo non vuol dire però che il prodotto di Electronic Arts sia “vuoto” o privo di “sostanza”, ma semplicemente che questo aspetto avrebbe dovuto essere maggiormente arricchito da elementi inediti. L’introduzione dei Cataclismi nella modalità libera e le nuove Roccaforti da liberare, riusciranno probabilmente a implementare le attività disponibili.
Luci e Ombre
Il comparto tecnico di Anthem abbaglia per la bellezza del motore grafico e nello stesso tempo viene oscurato da una serie di gravi problemi che limitano la fruibilità. Raramente abbiamo visto il Frostbite Engine utilizzato in modo così performante in un videogame di questa generazione. Bioware ha svolto un lavoro eccezionale e graficamente la sua opera è un’autentica gioia per gli occhi. Il titolo è uno spettacolo visivo difficile da dimenticare, grazie a texture definite e ad una cura dei dettagli davvero impressionante. Il mondo del gioco è ricco di particolari, vivo in ogni singolo componente, e impreziosito da effetti luce e particellari “miracolosi”, che esaltano tutti gli elementi presenti sullo schermo. A cotanta bellezza corrisponde un prezzo altissimo da pagare: Anthem è afflitto da una quantità insopportabile di caricamenti troppo lunghi (a volte superiori al minuto), che si presentano praticamente in ogni situazione. Perfino l’accesso al menù della Fucina non è immediato, l’ingresso e l’uscita dai “dungeon” richiederà sempre un tempo di attesa fastidioso e variabile.
Il comparto sonoro funge da straordinario accompagnamento a quello che viene mostrato. Le tracce musicali si fanno notare per l’ispirazione e l’epicità delle composizioni, lasciando spazio nel modo e nei tempi giusti, ad effetti sonori campionati con assoluta maestria. Anche in questo caso l’eccellenza, lascia il posto alla insufficiente qualità del doppiaggio italiano, spesso fuori sincrono nel labiale dei personaggi, e talmente anonimo nella recitazione che a volte viene il dubbio che gli autori siano stati influenzati dall’apatia dei personaggi.
Il matchmaking e il sistema adoperato per creare una squadra sono veloci e performanti, e il giocatore accede alle sessioni disponibili in pochi secondi. Nello stesso tempo i server del gioco mostrano dei limiti notevoli. Il titolo è non è immune da frequenti crash, che spesso investono anche la console su cui si sta giocando (in particolare PlayStation 4). Gli errori di sistema sono all’ordine del giorno, e non è raro essere riportati alla schermata iniziale nel bel mezzo di un caricamento o di una feroce battaglia. Fortunatamente nel gioco è presente una funzione che vi reinserirà nella partita abbandonata, in modo da non perdere i progressi raggiunti. Questo non evita una però certa frustrazione, costituendo un problema serio che peggiora inevitabilmente la valutazione complessiva del prodotto. Sinceramente non sappiamo se gli sviluppatori saranno in grado di risolvere repentinamente ed efficacemente questi difetti. Le patch rilasciate finora hanno migliorato molti aspetti della produzione, peggiorandone altri. Il futuro del prodotto dipende molto da queste correzioni, tanto quanto dai contenuti che verranno rilasciati.
Un Capolavoro imperfetto
È estremamente difficile emettere un giudizio “definitivo” su Anthem, viste le enormi potenzialità e i gravi problemi evidenziati. La sensazione ricorrente è quella di un opera incompiuta, che necessitava di una fase di sviluppo più lunga di quella che gli è stata concessa. Resta il fatto che siamo di fronte ad uno dei titoli più spettacolari e divertenti dell’attuale generazione, che con i giusti accorgimenti ha tutte le carte in regola, per stupire e appassionare a lungo milioni di giocatori. Un potenziale “capolavoro” che purtroppo non può essere definito momentaneamente tale. Riteniamo il nostro giudizio consono alla qualità complessiva del prodotto, che resta obiettivamente elevata. Se siete amanti degli MMO, questo gioco è un acquisto imprescindibile. In poche ore sarà in grado di conquistarvi, portando quella classica assuefazione tipica del genere. A tutti gli altri consigliamo di attendere i futuri aggiornamenti, con la speranza che sappiano donare una maggiore stabilità alle sessioni.
Gioca ad Anthem su Bartlex a partire da 6,99€.