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Battlefield V: Tempesta di Fuoco – Provata La Nuova Battle Royale di Electronic Arts

a cura di Luigi Orazzo 4 Aprile 2019
a cura di Luigi Orazzo 4 Aprile 2019
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Nell’epoca dei battle royale, nessuna software house può mostrarsi indifferente al fenomeno. Questa tipologia di videogames continua a riscuotere un successo incredibile, e Apex Legends ne è soltanto l’ultima dimostrazione. Blackout di Call Of Duty: Black Ops 4 è la playlist trainante dell’ultimo titolo della Activision, e la pubblicazione della nuova mappa dedicata (Alcatraz), è la palese testimonianza di come gli sviluppatori intendano supportarla a lungo. Ovviamente anche la Dice (in collaborazione con i Criterion), con il suo Battlefield V, ha dovuto adeguarsi alla concorrenza, e “Firestorm” non è altro che un’interpretazione del genere, ambientata durante il secondo conflitto mondiale. Dopo aver sostenuto diverse sessioni della modalità, siamo in grado di esprimere il nostro parere al riguardo. Non vi resta che paracadutarvi con noi, e partecipare a questa inedita guerra globale.

Seconda Guerra Globale

Dopo aver effettuato l’accesso alla nuova playlist del gioco, potremo scegliere di parteciparvi sia singolarmente, sia in una squadra composta da quattro giocatori. Un matchmaking veloce vi proietterà nella stanza preposta alla sala d’attesa, dove in puro Pubg-style, potrete divertirvi a testare (senza recare alcun danno), la lama del coltello e le armi, sulla pelle degli altri 64 partecipanti. Pochi minuti e sarete pronti a lanciarvi dal vostro aereo, previa consultazione della mappa del gioco, dove potrete suggerire alla squadra il punto di atterraggio. Come in tutti i titoli appartenenti al genere, anche in questo caso, la scelta del luogo in cui iniziare la partita, riveste un ruolo fondamentale. La Cpu distribuisce il loot in modo casuale, e non potrete anticiparne le preferenze, in base all’esperienza pregressa.

In poche parole il gioco vi porterà a preferire le sezioni della mappa ( Halvøy) che presentano degli edifici, all’interno dei quali, sarà possibile acquisire un maggior numero di armi ed equipaggiamenti. La qualità di quest’ultimi cambierà in ogni sessione, accentuando la componente fortuna, immancabile in ogni battle royale che si rispetti. Una scelta che ci sentiamo di condividere, visto che implementa la varietà nell’esperienza di gioco, fornendo imprevedibilità e divertimento ad ogni sessione. Come anticipato, gli oggetti di Firestorm, sono differenziati da un diverso grado di rarità. Un elemento presente in quasi tutti i videogames del genere, a cui la new entry della Dice/Criterion, prova ad aggiungere qualche sensibile modifica. Se le corazze di livello variabile sono ormai una “consuetudine”, le modifiche apportate alle armi ,invece, costituiscono un’aggiunta innovativa e interessante.

L’arsenale presente nella tempesta di fuoco, ripropone quasi per intero quello incluso nel multiplayer di BF V, con l’unica differenza, che le bocche da fuoco dotate di un livello migliore, mostrano caratteristiche molto più performanti. Ad esempio la mitraglietta Sten, se reperita di colore viola, usufruirà di una cadenza di fuoco e di una gittata implementate, rispetto alla versione standard. Per quanto riguarda le caratteristiche dell’armamentario, è praticamente impossibile notare delle differenze, rispetto a quanto proposto nelle altre playlist del gioco. Questo comporta, che Firestorm ha un gunplay completamente diverso da quello della concorrenza (essendo basato su armi di “vecchie”), contraddistinte dalla scarsa maneggevolezza, e da un sistema che richiede molta pratica per essere padroneggiato. Una caratteristica che distingue questa battle royale, dalla moltitudine dei giochi presenti nel suo sovraffollato settore, abituato a bocche da fuoco prestanti e semplici da usare. In soccorso del giocatore sarà possibile trovare una vasta serie di accessori da montare sugli strumenti di morte, che faciliteranno notevolmente gli attacchi del soldato.

Una Piastra per Ogni Occasione

Per quanto riguarda invece le armature, l’unica aggiunta di rilievo, è quella costituita dal sistema delle “piastre”. Quest’ultime sono dei rettangoli di ferro che potremo aggiungere manualmente alla nostra corazza, che diverrà sia più resistente, sia più pesante. Suppur sprovviste di un parametro in grado di rivelarci il peso, una volta che avremo montato questi supporti al nostro abbigliamento, noterete una sensibile diminuzione della agilità del soldato. Un elemento, che influirà tanto sulla resistenza del giocatore, quanto sulla velocità negli spostamenti, inficiando inoltre la capacità di superare agevolmente gli ostacoli. In cambio sarete favoriti negli scontri ravvicinati, e assorbirete un maggior numero di danni al corpo.

Tattica di Squadra

Da quanto descritto in precedenza, è facile comprendere come il gameplay di Firestorm sia incentrato sulla strategia. La nuova guerra targata Electronic Arts è estrema, tattica, e richiede calma e pazienza per essere apprezzata. Il ritmo è lento e ragionato, e come nelle altre modalità del titolo, favorisce il gioco di squadra. Esattamente come avviene nelle altre varianti di BF V, gli alleati possono soccorrere i compagni moribondi. Quest’ultimi avranno la possibilità di spostarsi lentamente, e di ferire (o uccidere) il proprio carnefice con l’arma secondaria. La facoltà di muoversi strisciando, sfruttando la copertura degli elementi presenti nello scenario, è una funzione che influisce molto sulle meccaniche del titolo, sia per nascondere la propria figura ai mirini avversari, sia per ridurre il rumore provocato dai passi. Il sibilo degli spari, il fragore delle esplosioni e degli scontri a fuoco, sono suoni a cui il giocatore deve necessariamente prestare grande attenzione, essendo fondamentali per la sopravvivenza. Il tutto senza dimenticare l’influenza dei veicoli sull’esito delle partite.

Trattori Letali

In una tipologia di videogames, dove l’utente ha a disposizione un solo tentativo per raggiungere la vittoria, è facile pensare che il possesso di un mezzo, possa costituire un vantaggio eccessivo. Una supposizione sicuramente pertinente, ma veritiera solo in parte. Firestorm presenta una notevole varietà di veicoli (trattori inclusi) adatti a tutte le superfici, e capaci di infliggere danni letali agli avversari. Onde evitare che la guida di quest’ultimi favorisca soltanto i più fortunati, la software house ha adottato delle soluzioni interessanti. Qualsiasi aereo, carrarmato o imbarcazione abbiate reperito, oltre ad emettere un rumore percepibile a diversi metri di distanza (con le relative conseguenze), deve sottostare a due limiti importanti. Il primo è costituito dalle munizioni, che una volta esaurite, vi costringeranno ad abbandonare l’abitacolo alla ricerca delle rarissime casse di rifornimento. Il secondo invece riguarda il carburante, che mostrerà sempre una riserva tutt’altro che capiente, a cui bisognerà provvedere tramite le classiche taniche di benzina. Questi due fattori rendono l’utilizzo dei trasporti, ridotto a pochi minuti, e sarà veramente difficile giungere al termine di una sessione, alla guida di uno di essi. Anche in questo caso gli sviluppatori hanno mostrato una grande cura nel bilanciamento dell’esperienza di gioco, soprattutto considerando che basterà un solo colpo di bazooka per distruggere la macchina e i suoi passeggeri.

Conquistare e Scassinare

Tra le novità più gradite della “Tempesta di Fuoco” sono sicuramente da segnalare gli approvigionamenti aerei e le casseforti. Nel primo caso, ci riferiamo a delle zone specifiche della mappa, da occupare alla stregua della playlist “dominio”. In sostituzione della bandiera, dovremo conquistare (con la semplice presenza), una sezione chiaramente visibile sullo schermo, con tanto di indicatore che ne indica il progresso. Al termine della procedura, verrete premiati con una cassa contenente armi ed equipaggiamenti di alto livello. Superfluo aggiungere che quest’ultime faranno gola a tutti i soldati presenti nella zona, che non mancheranno di sfruttare la situazione a loro vantaggio. Le cassette blindate forniranno un loot simile a quello sopracitato, con le notevoli differenze che saranno nascoste negli edifici, e che dovranno essere scassinate per accedere al contenuto. La funzione viene svolta in modo automatico, ma il giocatore che l’attiva, sarà concentrato sul procedimento, e quindi impossibilitato a difendersi. Entrambe le aggiunte nel sistema di gioco, premiano gli utenti più temerari, consentendogli di ottenere spesso gli oggetti migliori in barba alla cattiva sorte.

Da quanto finora descritto, emerge che Firestorm è una battle royale ostica, che richiede un discreto periodo di apprendistato per essere apprezzata. La sorpresa risiede nel fatto che, nonostante sia poco permissiva, risulta estremamente varia e divertente, anche grazie alle giuste dimensioni dello scenario. Halvoy è calcolata alla perfezione per ospitare i 64 partecipanti, e nonostante il ritmo cadenzato, difficilmente vi annoierete. La ricerca del loot necessario a migliorare il vostro personaggio, e soprattutto la tensione che si prova nel sapere che ogni singolo errore vi costerà caro, rendono l’esperienza coinvolgente e appagante.

La Grande Bellezza

Come era lecito aspettarsi, il comparto tecnico di Firestorm, è sicuramente il migliore tra quelli visti nel suo genere. Ancora una volta il Frostbite mostra i muscoli, e lo fa con uno scenario spettacolare, curato in ogni dettaglio e impreziosito da effetti luce stupefacenti. Il riflesso del sole sulle superfici d’acqua, i fasci di luce che illuminano dinamicamente le sezioni al chiuso, le impronte sul fango e l’effetto dei proiettili sugli elementi dello scenario, sono solo alcuni dei particolari che rendono questa modalità, un’autentica gioa per gli occhi. Se proprio dobbiamo trovare “il pelo nell’uovo”, è da segnalare una lieve monotonia dell’ambientazione, che seppur varia, non presenta una discreta differenziazione degli elementi. Un piccolo neo che non influisce sulla fruibilità del titolo. Non possiamo esimerci dal menzionare, “la tempesta di fuoco” che da il nome alla playlist. Il muro di fiamme, che riduce progressivamente l’area di gioco, vale da solo “il prezzo del biglietto”. Tutti gli oggetti dello scenario sono bruciati, distrutti e scomposti dal passaggio dell’onda infernale, e l’effetto ottenuto è assolutamente incredibile. Come anticipato non ci saremmo aspettati niente da meno, da quello che è lo shooter tecnicamente migliore della sua generazione.

Anche il comparto sonoro, raggiunge in pieno l’eccellenza. Essendo un battle royale, tutti i rumori assumono un ruolo funzionale alla sopravvivenza, visto che non prestandogli la dovuta attenzione, incapperete in una fine prematura. Dice non si è limitata a riproporre gli ottimi campionamenti, già presenti nella sua creatura, ma ne ha implementato la nitidezza e i volumi, rendendo l’esperienza di gioco ancora più realistica e coinvolgente. È davvero difficile segnalare delle sbavature in una sezione che rasenta la perfezione.

La Prova del Fuoco

Firestorm è una battle royale che propone una variante originale alla tipologia di appartenenza. Pur non essendo rivoluzionaria, presenta alcune aggiunte interessanti, che inserite nel contesto storico del titolo, la rendono un prodotto unico nel suo genere. La forte componente strategica, è paragonabile a videogames come PlayerUnknown’s Battlegrounds e Rainbow Six Siege, da cui prende le distanze soprattutto grazie all’incredibile comparto tecnico. Se queste guerre globali sono la vostra passione, vi consigliamo di valutare l’acquisto di Battlefield V, vista anche la qualità e la ricchezza di contenuti del gioco. Qualora invece possediate l’ultima opera targata Electronic Arts, non partecipare alla tempesta di fuoco, sarebbe un autentico delitto.

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Luigi Orazzo

Appassionato di cinema, hard rock e narrativa contemporanea. Letteralmente malato di videogames, passione ultratrentennale che non accenna a diminuire. Proud to be Nerd!

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