Non lo nascondo: uno dei motivi principali per cui lunedì notte ho preso un aereo per Colonia è stato il fatto che ho ricevuto un invito per la presentazione e prova di Borderlands 3 al booth di Take Two alla Gamescom 2019. Un titolo che, come me, tantissimi appassionati del franchise e non attendono con grande trepidazione.
A Caccia
La presentazione è stata breve e essenziale: si è tornato a sottolineare la voglia di ampliare il mondo di gioco inserendo più pianeti, l’estensione esponenziale del loot, con più di un miliardo di armi, e l’interesse a spingere il giocatore ad affrontare le attività end game.
Come è stato sottolineato anche durante la serata di lunedì all’Xbox Inside, in Borderlands 3 sarà introdotta una particolare coppia di villain: i gemelli Calypso. Nell’ideare questi due personaggi, i ragazzi di Gearbox hanno avuto l’idea di renderli due livestreamer, cercando di rispondere alla domanda: cosa succederebbe se dei famosi streamer, invece di avere 2 milioni di follower, avessero 2 milioni di cultisti? Ecco la risposta: i Figli della Cripta, che dovremo battere sul tempo alla ricerca delle Cripte sparse sui vari pianeti (collegandoci quindi direttamente alla fine di Borderlands 2 e al DLC Commander Lilith and the Fight for Sanctuary).
Si è quindi parlato brevemente dei quattro nuovi cacciatori della Cripta, che ormai conosciamo bene, e delle attività endgame, che saranno corpose e degne della tradizione della saga. Una piacevole sorpresa: è stato svelato che alcune di queste attività vedranno il ritorno di Mr Torgue, uno dei personaggi più amati dai giocatori.
Naturalmente uno dei cuori dell’esperienza di Borderlands 3, come nel precedente, sarà la co-op a 4 giocatori, che prevede delle interessanti novità: innanzitutto il loot non condiviso. In questo modo ogni giocatore avrà il suo loot personale, e si eviteranno in partenza eventuali discussioni su chi prende quale arma/mod/scudo e anche i simpaticoni del “ruba il loot e scappa”. Ma in Gearbox hanno pensato anche ai nostalgici: chi infatti vorrà ritornare al sistema presente precedentemente del loot condiviso, potrà farlo semplicemente disattivando l’opzione.
Nell’ambito dell’esperienza co-op, è stata implementata anche un’altra novità: il livellamento dei nemici. Per chiarire: se desiderate collaborare con un vostro amico, ma lui è già al livello 40 e voi solo al 23, non ci saranno problemi. Infatti lui avrà nemici al suo livello e voi al vostro, anche giocando insieme. Una scelta che evita quindi di essere penalizzati se di livello più basso.
Più veloce, più bello, più tutto
Ma passiamo alla vera cosa importante di questa presentazione: il gameplay. Ho infatti avuto la possibilità di restare ben mezz’ora in compagnia di Borderlands 3, provando tre dei personaggi. Nello specifico, è stato possibile affrontare una relativamente breve missione di end-game, un raid con boss finale. Una volta scelto il personaggio, ho avuto a disposizione 15 punti abilità da distribuire per poi iniziare a giocare.
Ho deciso di iniziare con la Sirena Amara, che presenta delle interessanti caratteristiche, già viste nel trailer di presentazione. Amara ha infatti tre alberi differenti, ognuno dei quali fa riferimento ad un elemento: fuoco, acido e elettrico. Inoltre, pur essendo una Sirena molto aggressiva (sarà possibile infatti implementare una build molto spinta sugli shotgun e sul gioco aggressivo), possiede comunque un’abilità di blocco, che in questo caso consiste in un braccio che compare dal terreno e afferra un nemico. L’abilità può naturalmente essere migliorata, e arriva a non solo bloccare più nemici contemporaneamente, ma anche a danneggiarli in modo davvero spettacolare. Devastante e divertente.
Successivamente non potevo non dare una possibilità al più “inedito” dei personaggi, nonché quello che ha più acceso l’interesse della community, cioè FL4K il Beastmaster. Per quanto inizialmente fossi scettica sulla sua giocabilità, ho invece dovuto ricredermi. FL4K è molto divertente da giocare, un ottimo personaggio per il single player, poiché può sempre contare sul supporto di una delle sue creature, e inoltre a questo possiamo aggiungere per esempio la possibilità di evocare uno stormo di Rakk per attaccare un nemico. Ma non finisce qui, perché ognuno dei tre skill tree del nostro Beastmaster prevede un’abilità di supporto specifica e un mostro da avere al vostro fianco, che potrete cambiare a seconda delle necessità. Starà a voi decidere qual è il più adatto alla situazione. Versatile.
La scelta successiva è ricaduta sulla Gunner Moze e il suo Mech. Non potevo infatti non provare questa novità, per verificare con mano il suo funzionamento. Il Mech è personalizzabile a seconda delle scelte dei giocatori: si può decidere di montare due tipi di armi diverse, che siano la mitragliatrice e il lanciafiamme, oppure il lanciarazzi e il lanciagranate. Anche qui, la scelta andrà ponderata sia per quanto riguarda lo stile di gioco di ognuno sia in relazione alla situazione da affrontare. Il Mech inoltre sarà piuttosto lento a muoversi e avrà una barra che indica la “benzina”, terminata la quale si fermerà. Un’interessante feature è il fatto che quando Moze evoca il Mech, un altro giocatore avrà la possibilità di prendere posto sopra di esso, rendendo la sua azione ancora più devastante. Ignorante e potente.
Non ho avuto modo di provare il quarto e ultimo personaggio, Zane, semplicemente a causa della fine del tempo a disposizione. Ma non ho dubbi sul fatto che sarà altrettanto – se non di più – divertente e performante.
Il gameplay di Borderlands 3 è semplicemente sublime. Il gioco è frenetico e veloce, ancora di più forse che del predecessore, con l’aggiunta di alcuni elementi che lo rendono tale: tra questi, la scivolata, elemento ormai quasi imprescindibile negli FPS moderni. Inoltre il gunplay ha subito alcune modifiche: la ricarica risulta in media più veloce ed è stato sensibilmente diminuito il rinculo di tutte le armi. Ah, le armi. Nella mia prova, ne ho potute vedere solo alcune, tra le quali degli esemplari nuovi di zecca, con il solito fantastico design unico, che promettono davvero faville. Per fare un esempio, alcune armi saranno “doppie”: avete mai visto un lanciarazzi che è anche un fucile a pompa? O un’arma che non è mai necessario ricaricare, ma che si surriscalderà costringendovi a raffreddarla tramite uno spray speciale. Un miliardo di armi, per davvero.
Visivamente, come abbiamo già visto, il gioco è uno spettacolo per gli occhi, e i risultati a livello tecnico sono notevoli. Naturalmente la prova è stata effettuata su PC, con i 60 fps granitici e nessun problema di prestazione. Staremo a vedere come il gioco si comporterà su console.
In ogni caso, al termine di questa mia disamina, non posso che dirvi una cosa: non vedo l’ora che arrivi il 13 settembre, giorno in cui vedrà la luce quello che probabilmente sarà un papabile GOTY. Are you ready for Mayhem?