Dopo essere arrivato in Early Access su Steam ormai da qualche mese, City of Brass sta per debuttare su PC, PlayStation 4 e Xbox One. City of Brass è un dungeon crawler in prima persona ambientato in una surreale città da “Le Mille e Una Notte“. Il nostro personaggio, un ladro in cerca di tesori, dovrà entrare sempre più in questa lussureggiante città maledetta e combattere contro centinaia non-morti di qualsiasi tipo utilizzando la sua scimitarra e la frusta. Dovremo anche stare attenti alle numerose trappole disseminate per tutti i livelli, cercando di accumulare più tesori possibili per migliorare il nostro equipaggiamento ed acquistare diverse abilità che ci aiuteranno ad uscire vivi da questo luogo. Dopo aver passato molteplici ore in compagnia di geni, mercanti, bombaroli ed essere sopravvissuti a più trappole di Indiana Jones siamo pronti a raccontarvi le nostre impressioni su questo interessante titolo, sviluppato dai creatori di Bioshock e Bioshock 2.
Prince of Persia ed Indiana Jones in un unico personaggio
Il nostro ladro senza nome sarà l’unico personaggio utilizzabile (almeno per ora) in City of Brass. Grazie ad uno speciale amuleto risveglieremo il genio che teneva nascosta la città maledetta e saremo quindi in grado di entrare in questo luogo pieno di trappole e pericoli di ogni genere. In compagnia della nostra scimitarra e di una frusta ci addentreremo sempre più all’interno di questa ambientazione che riprende lo stile da “Le Mille e Una Notte“, in un susseguirsi di mercati, palazzi, piazze ed interni tutti disseminati di trappole e tesori. Come capiremo svolgendo il tutorial, infatti, questa città era la più ricca dell’intero regno, ma, a causa dell’avidità dei suoi abitanti e del sortilegio di un genio malvagio, tutti i cittadini preferirono morire di fame che commerciare e sopravvivere. La maledizione li rese tutti non-morti ed il loro unico scopo era diventato quello di non lasciarsi sfuggire i propri averi, al costo di uccidere qualsiasi persona provasse a rubarli. Con le nostre fedeli armi dovremo combattere contro lancieri, maghi, scheletri e decine di altri nemici, mentre con la nostra agilità e la possibilità di sfruttare la frusta, potremo raccogliere tesori nascosti in qualsiasi anfratto. Sono presenti diversi luoghi segreti, sempre più difficili da individuare, ma che ci faranno guadagnare moltissimi soldi se trovati, spendibili per curarci, migliorare o cambiare l’attrezzatura ed ottenere veri e propri bonus per facilitarci il viaggio. Saranno 12 i livelli da affrontare e all’inizio di ognuno partirà una clessidra che scandirà il nostro tempo a disposizione per completare lo stage, altrimenti verremo sopraffatti dalla maledizione. Infine esiste un’ultima stanza, quella del boss finale, che varierà in base alle scelte ed ai percorsi fatti durante il resto dell’avventura. Insomma siamo di fronte ad un vero e proprio dungeon crawler in prima persona, che fa del gameplay e della proceduralità il suo punto forte, più che sulla trama.
Tutto è contro di noi, ma con un po’ d’ingegno…
Come già detto in City of Brass è la proceduralità a farla da padrona. Ogni volta che inizieremo una nuova avventura sarà tutto completamente diverso; ovviamente i nemici, le trappole e le stanze dopo un po’ di partite inizieranno a ripetersi ma è la loro disposizione nella mappa a cambiare continuamente. Potremo trovare piazze piene di nemici e senza una trappola o esattamente il contrario, oppure un palazzo con moltissimi tesori e nessuno a difenderlo. Ogni partita sarà diversa dalla precedente, anche grazie alla diversità degli oggetti che potremo trovare nel corso del nostro viaggio: sono presenti numerose spade, fruste di ogni tipo e bonus specifici che potrebbero cambiare il nostro approccio alla partita. Con la frusta potremo, non solo colpire i nemici in testa o sulle gambe per fermarli e darci la possibilità di attaccare o scappare, ma saremo anche in grado di afferrare degli oggetti per lanciarli contro di loro oppure distruggere dei barili con gli effetti più disparati. Ogni cosa sarà contro di noi nel gioco, ma se saremo bravi ci potrebbe anche tornare utile; le stesse trappole potremo usarle contro i non-morti più tosti, utilizzando la spinta o la possibilità di afferrarli e tirarli a noi con la frusta. Prima di partire con la run possiamo decidere se attivare dei bonus o dei malus come avere più vita o velocizzare i nemici, o ancora eliminare la clessidra o dimezzare il nostro tempo a disposizione. Fatto questo inizieremo la nostra corsa al centro della città, l’unico modo per uscirne vivi. Non potremo, infatti, lasciare la città se non da morti; neanche quando finiamo un livello possiamo andarcene. O vinciamo o perdiamo. O rimaniamo in vita o moriamo. Quando ciò accade (e fidatevi che accadrà più e più volte) ci verranno assegnati dei punti esperienza che ci faranno salire di livello permettendoci di partire, solamente nella prossima partita, con equipaggiamenti o bonus migliori. Non è un gioco facile, ha meccaniche molto semplici ed intuitive ma vi basteranno poche ore per capire che finire 12 livelli + 1 a difficoltà sempre più alte è veramente difficile, ma mai snervante. Se questo non bastasse, ogni 3 piani ci sarà un boss il quale dovrà essere sconfitto per poter andare avanti. Uno dei problemi più grandi è forse la poca quantità di oggetti presenti nel gioco. Basteranno poche partite per conoscere tutti o quasi gli equip presenti in City of Brass, e questo per un roguelite è sicuramente un punto a svantaggio. A parte questo, però, ci troviamo di fronte ad un titolo vario e valido che fa della proceduralità di situazioni il suo punto di forza, e su come superarle.
Uno sguardo al comparto tecnico
Sotto il profile tecnico ci troviamo di fronte ad un Unreal Engine utilizzato bene ma non sfruttato al massimo. Potremo interagire e distruggere gran parte dello scenario, ma non ci sono picchi sensazionali che ci fanno gridare al miracolo. Sicuramente l’ambientazione così suggestiva aiuta l’intera scena, con palazzi e torri riprese da Agrabah, la città del famoso cartone Disney Aladdin. Vi è un buon utilizzo delle luci e delle ombre, una buona qualità delle texture e della resa delle esplosioni. Il gioco è completamente tradotto in italiano in maniera abbastanza egregia. Le musiche e gli effetti sonori sono di buona qualità. Buoni anche i rumori dei nemici per capire da dove arrivano e non farci cogliere impreparati. Su PlayStation 4 Pro non ci sono stati rallentamenti e non sono presenti opzioni specifiche per aumentare la risoluzione o il frame rate. In definitiva City of Brass è un ottimo titolo, consigliato a tutti gli amanti dei dungeon crawler e dei rogue-like, con un’ottima idea alla base.
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