Lo possiamo dire tutti insieme in coro: Crash è tornato.Dopo il 1998 data in cui uscì Crash Bandicoot 3: Warped la serie, nella sua accezione platform, ha perso i suoi padri fondatori, ossia Naughty Dog, ed è finita in mano a diverse case di sviluppo dove piano piano ha perso i suoi connotati originali. Da qualche anno a questa parte invece, Activision, supportata da Vicarious Visions, Benoox e Toys for Bob ha voluto ritornare letteralmente alle origini del brand andando a creare la N.Sane Trilogy ( remake dei primi tre capitoli Naughty Dog ), Crash Team Racing: Nitro Fueled e l’ultimo arrivato Crash Bandicoot 4: It’s About Time.
Dove eravamo rimasti ?
Cronologicamente parlando la storia di questo quarto capitolo del brand si colloca esattamente dopo la fine del terzo capitolo andando a dare un immaginario colpo di spugna a tutto ciò che è stato narrato dal 1998 ad oggi. Questa specie di semi-reboot viene anche sottolineata ironicamente in alcune cutscene del gioco simbolo di una coscienza del lavoro narrativo non propriamente svolto durante questi anni.
In Crash Bandicoot 4: It’s About Time ritroviamo lo spirito della trilogia originale ma con una decisa svolta per quanto riguarda la narrazione che fino al terzo capitolo era indirizzata verso una semplificazione estrema mentre in questo quarto capitolo è stata decisamente enfatizzata con molte più cut-scene e dialoghi più esplicativi ed interessanti che a volte vanno anche a colmare qualche buco di trama lasciato in sospeso da diverso tempo.
All’inizio dell’avventura ci troveremo con i due Bandicoot fratelli ( Crash e Coco) in completo relax sulla loro N.Sanity Beach convinti di essere riusciti nell’intento di intrappolare i loro acerrimi nemici, capitanati dal Dott. Neo Cortex, in una dimensione temporale diversa da quella reale. Nell’ombra invece il Dott. Neo Cortex, N.Trophy e Uka Uka stanno escogitando un piano per evadere da questa prigione temporale e in uno dei loro tentativi riescono non solo nell’impresa di scappare dalla loro prigione ma, inavvertitamente, riescono ad aprire diversi squarci temporali che destabilizzano un potere arcano nascosto.
Dopo questo incipit inizieremo la nostra avventura con il buon Crash che si addentrerà nei vari livelli del gioco per rimettere tutte le dimensioni temporali in ordine. Per farlo dovrà trovare delle Maschere Quantiche, antiche Reliquie antenate di Aku Aku ed Uka Uka. Queste Maschere Quantiche, oltre ad essere uno degli elementi portanti della narrazione, acquisiscono anche valore all’interno del gameplay come veri e proprio power-up utilizzabili principalmente da Crash e Coco.
Novità nel gameplay: le Maschere Quantiche
Queste Maschere Quantiche, in totale sono 4, garantiscono ai due marsupiali dei veri e propri super poteri: la prima che incontrerete nella storia è Lani Loli che permette al giocatore di modificare la realtà infatti nei livelli in cui è possibile utilizzarla, si noteranno subito degli oggetti trasparenti e altre semplicemente scintillanti di una luce azzurrina. Il potere di Lani-Loli fa sì che sia possibile invertire la presenza di questi oggetti a schermo: quando viene attivato il potere di questa maschere gli elementi trasparenti diventeranno solidi e reali mentre quelli scintillanti diventaranno eterei. Questo comporta, nell’ambito del level design, molti spunti che hanno aiutato a svecchiare la formula di gioco.
La seconda maschera che Crash incontrerà nel suo viaggio è Akano: maschera estremamente silenziosa e dall’aspetto alquanto minaccioso ma che in realtà si rivelerà un’alleata imprescindibile, principalmente per affrontare determinati nemici altrimenti quasi del tutto insuperabili.
Akano rappresenta la potenza pura, ed è alimentata dalla materia oscura. Tanto per cominciare, permette di respingere gli attacchi magici di colore verde: rende dunque Crash invulnerabile a questo tipo di minacce, fintanto che il marsupiale si trova in modalità rotazione. Chiaramente, per non rendere questa Maschera Quantica troppo OP, ci sono dei malus, uno di questi è sicuramente il fatto che Crash non subirà danni schiantandosi contro i nemici ma rimbalzerà indietro, cosa non da poco soprattutto quando si affrontano livelli che richiedono estrema precisione dei movimenti. L’altro malus da non sottovalutare è il fatto che, quando ci si trova in modalità rotazione le casse TNT, che normalmente possono essere neutralizzate attivando il timer, esplodono esattamente come le casse Nitro diventando così assolutamente letali.
La terza Maschera Quantica,Kapuna-Wa, permette di modificare il flusso temporale tempo: il giocatore rallenta lo scorrere dei secondi fino quasi ad immobilizzarlo. In questi momenti, qualsiasi cosa sia presente a schermo viene rallentata: un nemico o una piattaforma che stava cadendo davvero troppo rapidamente, e sulla quale sembrava impossibile salire.
Nelle sessioni in cui è possibile utilizzare Kapuna-Wa gli sviluppatori hanno anche inserito delle nuove tipologie di casse che, una volta attivate da un interruttore, spariscono dopo pochi istanti. Risulta quindi fondamentale, soprattutto per i completisti ossessionati, padroneggiare al meglio questo power-up.
La quarta, ed ultima, Maschera Quantica, Ika-Ika, consente di modificare il centro di gravità di Crash/Coco. Questa power-up serve per avanzare lungo strade che all’improvviso terminano con un pericolo inaggirabile e proseguono al sicuro sul soffitto; solo il cambio della gravità permette di passare da una parte all’altra.
Finalmente personaggio secondari giocabili
Un’altra interessante novità per quanto concerne il gameplay è sicuramente la possibilità di giocare con ben 3 personaggi “secondari” molto famosi all’interno del franchise. Si tratta di Tawna, la fidanzata di Crash al centro dell’intera trama del primo capitolo della saga, Dingodile nemico di lungo corso dei due marsupiali e niente meno che il Dott. Neo Cortex. I tre personaggi hanno un moveset dedicato e chiaramente aumentano seppur in minima parte la profondità del titolo sviluppato da Toys for Bob. Oltre ad avere un moveset dedicato anche lo svolgere dei livelli in cui potremo utilizzare questi 3 personaggi è strutturato proprio sulle peculiarità di ogni personaggio. Per Tawna si presentano dei livelli pieni di azione e che sfruttano a pieno la sua capacità di usare il rampino. Per Dingodile invece i livelli risultano essere un po’ più lenti e mirati sulla sua capacità di usare, in svariati modi, il suo super aspiratore. Il Dott.Neo Cortex sopperisce alla mancanza dell’abilità di doppio salto con una pistola che gli permette di trasformare i nemici in piattaforme sia statiche che rimbalzanti ed inoltre la sua “testata” equivale ad un boost orizzontale che gli permette di superare agilmente i gap tra le piattaforme.
Arduo lavoro per i perfezionisti
Per aumentare la longevità del titolo, oltre alle classiche sfide per le gemme e per le reliquie, completabili recuperando tutte le casse di ogni livello e ricompletando i livelli in modalità speed run, è stata implementata la modalità N.Vertita che consiste principalmente nel poter rigiocare tutti i livelli specchiati e con una palette di colori tendente a quella dei negativi delle foto. In ogni livello N.Vertito sarà possibile recuperare lo stesso numero di gemme del livello in modalità normale. Completisti e ossessionati di Platini siete avvertiti: Crash Bandicoot 4: It’s About Time sarà una sfida davvero ardua da portare a termine.
Per permettere anche ai neofiti un fruizione del gioco, nella schermata di inizio partita vi verrà posta la scelta sulla tipologia di modalità di gioco da scegliere. Con la modalità Retrò il gioco si comporterà come negli standard della serie, se terminerete le vite vi toccherà ricominciare da capo tutto il livello a prescindere dal check point raggiunto. Nella modalità Moderna invece le vite risulteranno infinite ed il numero di checkpoint all’interno dei livelli aumenterà andando a diminuire, seppur di poco, la difficoltà generale del titolo.
È giusto menzionare anche la possibilità di giocare in multiplayer locale che vi permetterà di sfidare i vostri amici ad una sfida basata sui livelli presenti in gioco nella quale ogni qualvolta si arrivi ad un checkpoint o si subisca un K.O. di qualsiasi genere bisognerà passare il gamepad al giocatore successivo. Sarà poi la CPU a calcolare i punteggi per ogni giocatore nel momento in cui verrà terminato il livello.
Comparto Tecnico
Il comparto tecnico di questo titolo è semplicemente il migliore mai visto nel brand. I fondali dei livelli sono stati disegnati alla perfezione e risultano molto dettagliati. Tutti i personaggi, nemici compresi, sono stati renderizzati al meglio senza alcun tipo di pecca. All’interno dei livelli non si notano dettagli con texture a bassa risoluzione ed il frame rate è chiaramente stabile anche nei momenti più frenetici e concitati di gioco. L’audio si attesta sugli standard della serie, effetti sonori di sicuro non rivoluzionari ma adatti ad un platform e sicuramente in linea con il brand. Da notare il fatto che tutti i dialoghi presenti nel gioco, sia nelle cut-scene sia durante il gameplay, sono interamente doppiati in italiano.
Conclusioni
Nel complesso Crash Bandicoot 4: It’s About Time è effettivamente il seguito che il brand si meritava e anche quello che i fan chiedevano da tempo. Una più marcata componente narrativa, il livello di sfida alto e una longevità davvero grande rendono giustizia al nome di Crash Bandicoot ed aprono nuove porte ad un presumibile quinto capitolo. Titolo consigliatissimo agli amanti dei platform non troppo semplici. Assolutamente un must have per i fan della saga.
Versione Provata: PS4 Pro