Chi ha detto che le “tazze” non possono essere eroi? Cuphead e Mugman sono qui per smentire queste dicerie!
In un mondo dove il latte è importante…
…Le tazze sono sono il futuro! La storia di Cuphead ricorda molto un cartone degli anni 30’, con tanto di libro che ci introdurrà a cosa hanno combinato due piccole pesti per ritrovarsi in questo guaio. I piccoli hanno perso una scommessa con il diavolo in persona, e per salvarsi dovranno fare per lui da agenzia di riscossione e recuperare tutte le anime dei debitori entro la mezzanotte del giorno successivo. I due, piuttosto spaventati, chiederanno consiglio al nonno, la vecchia teiera, che gli donerà incredibili poteri magici per affrontare l’ardua avventura. E così i nostri eroi si mettono in cammino per la loro strada… ma basterà per salvare le loro anime? E soprattutto il diavolo rispetterà il patto? In fin dei conti Non bisogna mai scommettere con il diavolo!
(non si scherza con il diavolo!)
Corri e spara, Corri e…Muori
Appena cominciata la nostra missione, saremo catapultati in un tutorial che ci insegnerà i comandi di base che sono piuttosto semplici, ma non fatevi ingannare il gioco NON lo è! Cuphead è un gioco run and gun… per farvi capire è un gioco simile a Metal Slug. Quindi principalmente si baserà sullo schivare gli attacchi nemici e nel frattempo trivellare di proiettili qualunque cosa si frapponga fra noi e la fine del livello. Vi renderete presto conto che nonostante l’ambientazione molto tranquilla e i nemici piuttosto buffi, Cuphead si rivelerà un vero inferno e vi ritroverete a ripetere più e più volte lo stesso livello alla ricerca della strategia più adatta a superarlo. Il mondo da esplorare è molto piccolo e serve principalmente come “mappa” per selezionare il livello da affrontare e comprare i vari Power-Up che ci aiuteranno ad affrontare le ostiche battaglie.
Big Bad BoSS!
Ricordate le anime che dovevamo raccogliere? Beh coloro a cui dovremo prenderle non sono disposti a cederle facilmente e quindi bisognerà tirare botte da orbi per strappargliele via. Cuphead si incentra principalmente sulle Boss-fight che saranno il punto cardine da superare per poter procedere con la storia. Ogni singolo Boss avrà un notevole quantità di forme che cambieranno mano mano che intaccherete la sua vita rendendo ancora più difficile la vostra vittoria. Ogni forma avrà un pattern di attacco diverso e servirà molta pazienza e buona memoria per ricordare come schivare e quando attaccare.Anche il minimo errore potrà portarci incontro a morte certa, quindi fate attenzione! Abbiamo anche la possibilità di selezionare una difficoltà più bassa per affrontare i Boss che avranno una vita ridotta e non eseguiranno tutti gli attacchi della loro lista
(alcuni boss sono…Ehm…pittoreschi?)
Due tazze sono meglio di una!
Cuphead ci propone anche una modalità cooperativa nella quale un secondo giocatore potrà unirsi alla nostra ostica battaglia interpretando Mugman, il fratellino di Cuphead. Questa modalità è molto ben riuscita, ma quasi raddoppia la salute del boss di turno secondo la logica del “doppio danno = Doppia vita”. Potremo oltretutto “resuscitare” il nostro compagno eseguendo con successo un “parry” su di esso, cosa più semplice a dirsi che a farsi poiché i boss continueranno ad attaccarci senza sosta rendendo l’operazione piuttosto ardua. Anche perché più volte qualcuno morirà meno tempo avremo a disposizione per resuscitarlo. Generalmente potrà addirittura sembrare più semplice superare il livello da soli che con un nostro amico affianco.
Grafica “Old School”
Come detto in precedenza il gioco ricorda molto un cartone degli anni 30’ e anche l’aspetto generico del gioco non è da meno. Vedremo il gioco come se fosse su “pellicola” quindi con tutte le sbavature di turno (molto carino tra l’altro il rumore statico di sottofondo fra un caricamento e l’altro) . Un peccato però che noi non siamo abituati a questa tipo di grafica, che alla lunga puo diventare stancante per l’occhio. Altro piccolo difetto riguarda le texture dei “super colpi” che alle volte coprono i proiettili avversari rendendo così ancora più difficile il già complesso compito di schivarli. Per quanto riguarda il comparto audio, invece, non ci sono problemi da segnalare: tutto è gestito magistralmente e ogni Boss ha la sua personale sinfonia rigorosamente “Old school”
Cup souls
Vale la pena spendere due parole in più riguardo la difficoltà di questo gioco. Cupehead è un gioco DIFFICILE ma questo è uno dei fattori che più me lo fa amare. Io e un mio amico abbiamo provato e abbatutto la maggior parte dei boss, ma solo dopo aver memorizzato i patthern di attacco e nonostante questo ci siamo riusciti solo dopo molti tentativi. Nessun livello è impossibile, ma bisogna avere pazienza e prepararsi ad affrontarlo più e più volte. Se cercate una sfida Cuphead saprà regalarvela senza mai risultare frustrante, riempiendovi di soddisfazione quando supererete il livello. Beh in fin dei conti mica avrete pensato che il diavolo vi avrebbe reso le cose semplici?