Dance of Death: Du Lac & Fey è un’avventura grafica edita e sviluppata totalmente in proprio da un giovane studio di sviluppo, Salix Games. Il videogioco rappresenta il debutto del team, che come prima impresa si è confrontato con un genere che recentemente sta riscontrando un redivivo interesse da parte dell’industria. Un esempio tra tutti è l’italianissimo The Wardrobe.
Tuttavia, il neonato team britannico può fare affidamento su alcuni veterani del settore provenienti dagli studi di Lionhead e Rocksteady, e su personalità di spessore impiegate nella realizzazione del comparto sonoro. In particolare, al doppiaggio hanno lavorato attori che hanno recitato a serie tv come Game of Thrones e Black Mirror. Di conseguenza, le premesse sembrano essere ottime, ma vediamo se il risultato è veramente all’altezza delle aspettative.
La misteriosa Londra vittoriana
Le vicende sono ambientate nell’Inghilterra vittoriana, più precisamente nella Londra del 1888. Durante gli eventi presentati, sui cittadini inglesi incomberà la figura di Jack lo Squartatore, il quale porterà dietro di sé una scia di cadaveri. Inoltre, accanto all’alone di mistero dietro alla storia di uno dei serial killer più celebri, troveremo anche elementi tratti dalla tradizione del ciclo bretone. Infatti, in questa avventura grafica “punta e clicca” andremo ad impersonare Sir Lancelot Du Lac e di Morgana Le Fey.
I due personaggi sono stati concepiti per interagire pienamente negli scenari. Morgana, trasformata in cane da una maledizione di Merlino stesso, ci consentirà di interagire con le creature del mondo animale presenti nel mondo di gioco. Diversamente, Lancelot sarà in grado di esaminare le scene del delitto minuziosamente e di interagire con i personaggi di natura umana. Proprio i personaggi, sia uomini che animali, saranno un prezioso aiuto nella raccolta di informazioni e allo scopo di proseguire la storia. Più avanti nella storia ci verrà introdotto un terzo coprotagonista, Mary Kelly, che al pari degli altri possiede una caratterizzazione ottima e contestualizzata. Inoltre, la sua identità aggiungerà anche una sfumatura di mistero che renderà il tutto più intrigante.
La struttura di gioco rimane vicina ai canoni del genere, puntando soprattutto su un’ampia esplorazione degli scenari e sulla risoluzione di enigmi, che purtroppo però non sono abbastanza soddisfacenti. Fin dalle prime schermate di gioco, il giocatore sarà chiamato ad interagire con alcuni scenari, raccogliendo indizi per comporre i vari pezzi del puzzle finale. Un elemento apprezzabile sono i dialoghi, all’interno dei quali è possibile scegliere ben tre risposte alle affermazioni dei nostri interlocutori. Questo escamotage consente di personalizzare le scelte dei nostri tre protagonisti, indirizzandole verso il percorso che riterremo più congeniale alla nostra esperienza. Questa meccanica ha come risultato quello di scegliere uno dei percorsi prestabiliti, che però portano tutti verso lo stesso epilogo.
Un classico fiero di esserlo
Dance of Death: Du Lac & Fey, come ogni avventura grafica punta e clicca, sfrutterà come “periferica nativa” il mouse. Con un semplice click di quest’ultimo si potrà spostare il personaggio in un qualsiasi punto della scena, fargli analizzare oggetti utili e non, o accedere all’inventario.
Il comparto tecnico si affida al motore grafico Unity, e restituisce una componente estetica ben curata negli elementi scenografici. Di contro, le animazioni non hanno ricevuto la stessa cura, e purtroppo a volte potrebbero addirittura rompere il coinvolgimento del giocatore. Un altro elemento che non convince pienamente sono le musiche, che non si discostano dal mero sottofondo. Infatti sono ben amalgamate all’interno della produzione, senza tuttavia riuscire ad essere memorabili.
Come già scritto, Dance of Death sfrutta come ambientazione storica l’Inghilterra del diciannovesimo secolo, ossia durante l’epoca vittoriana. Nel riproporre questo periodo storico, i ragazzi di Salix Games hanno svolto un lavoro molto convincente, curando in maniera molto valida ambientazioni, situazioni e atmosfera. Perfino i personaggi terziari sono sapientemente integrati con l’ambiente che li circonda, presentando un abbigliamento e un modo di pensare tipico di quel periodo storico. Un’ulteriore “assonanza” collega l’età vittoriana, uno dei secoli più controversi della storia inglese, con le tematiche mature presenti nel gioco. Infatti non mancheranno scene di natura sessuale, violente, in cui si fa uso di droghe e alcol, o raffiguranti razzismo e omofobia. Tutti questi elementi supportano una narrazione che scorre in maniera gradevole, accompagnando il giocatore in un’avventura interessante e stimolante.
Conclusioni
In conclusione, Dance of Death: Du Lac & Fey è un progetto ambizioso e che si colloca in un genere, quello dell’avventure grafiche punta e clicca, ricco di storia e qualità. Perciò risulta quasi naturale un confronto con quei titoli che hanno dato i natali e la fama a questo filone videoludico. Ebbene, qualche differenza si percepisce.
Affianco alle tematiche adulte, alla storia non banale e all’ottima ricostruzione storica, troviamo alcune imperfezioni, come le animazioni dei personaggi, che fanno storcere il naso. Insomma, non avremo un prodotto eccellente tra le mani, ma sicuramente un videogioco che può appagare la fame di avventure grafiche punta e clicca.