Dangerous Driving è uscito sul mercato lo scorso 9 aprile, ed è disponibile per PC (Epic Games Store), PS4 e Xbox One. Si tratta di un gioco di corse arcade, sviluppato da Three Fields Entertainment, e che richiama parecchio i giochi di corse in stile anni ’90. Dangerous Driving però si impone più come erede spirituale della saga Burnout. Come gameplay, infatti, la celebre serie viene richiamata spesso, e nella squadra degli sviluppatori ci sono degli ex membri di Criterion, la software house che sviluppava appunto Burnout. Dangerous Driving è però una nuova IP, che abbiamo avuto modo di provare dal day one (su PS4 Pro). Vi diciamo cosa ne pensiamo in questa nostra recensione!
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Modalità di gioco e auto disponibili
Dangerous Driving salta subito all’occhio per la quantità di danni che ci sarà concesso fare nel corso di una qualsiasi gara. Le modalità di gioco sono 9, alcune delle quali presentano più di una sfida, che supereremo quando avremo vinto almeno la medaglia di bronzo. Ogni singola vittoria sbloccherà altre sfide, e in alcuni casi anche modelli di auto. Le modalità sono le seguenti:
- Race (1 e 2)
- Road Rage (1 e 2)
- Pursuit
- Shakedown Preview (1 e 2)
- Heatwave
- Eliminator
- Face Off (1 e 2)
- Survival
- GP
Ognuna di queste modalità prevede il gareggiare in un circuito diverso, che sarà necessario percorrere e ripercorrere con tutte le vetture presenti se vogliamo sbloccare e vincere medaglie per tutti i 69 eventi presenti.
Le auto utilizzabili sono tutte senza licenza, ma comunque ricordano facilmente modelli di auto reali. I modelli presenti sono 6:
- Sedan
- Suv
- Coupe
- Supercar
- Hypercar
- Formula DD
Nell’elenco delle 6 auto non è inclusa l’auto della polizia, che sarà utilizzabile solo nella modalità Pursuit. Tra le altre modalità presenti ci sono delle semplici gare con obiettivi (Race, Shakedown, GP), dei testa a testa (Face Off e Heatwave), e gare all’ultimo takedown (Survival, Road Rage, Eliminator). Il tutto sarà correlato alla velocità, ma anche al grado di distruttività che apporteremo in gara, dato che spesso sarà necessario “ripulire” il campo dagli avversari (quasi sempre 5) nella maniera più fantasiosa possibile, spingendoli a schiantarsi contro le auto che viaggeranno normalmente, contro i guard-rail, tamponandoli o facendo a sportellate. Inoltre, potremo anche usare il danger time per far schiantare gli avversari in corsa. Non mancheranno infatti le volte in cui saremo noi a schiantarci, e dall’inerzia conseguente potremo usare il danger time: tenendo premuto R1 potremo spostare la carcassa della nostra auto, e se possibile colpire l’avversario in corsa che cercherà di superarci. Far schiantare gli altri sarà una delle chiavi per vincere le gare.
Comunque sì, avete letto bene: takedown e danger time. Termini provenienti direttamente da Burnout: il primo sta a indicare gli schianti nostri o degli avversari; il secondo, come descritto sopra, ci permetterà di guidare la carcassa della nostra auto per ostacolare gli avversari. Questo fa capire sin da subito quanto Dangerous Driving attinga appieno dalla serie di Criterion.
Guida pericolosa!
Dangerous Driving, ribadiamo, è un gioco di corse arcade, quindi non aspettiamoci il realismo che potremmo aspettarci da un Gran Turismo o Forza Motorsport – per citare due eccellenze nel genere di corse simulate – dato che sono appunto molto più simulativi. Il realismo infatti è proprio l’ultima cosa che ci aspetteremmo in Dangerous Driving.
Le gare saranno molto adrenaliniche e il motore grafico Unreal Engine fa molto bene il suo lavoro, simulando un ambiente che si muove ad altissime velocità, anche se non mancano sporadici cali di frame, e alcuni dettagli in lontananza non sempre saranno resi al top. In ogni caso, graficamente il titolo di Three Fields Entertainment fa il suo lavoro.
Durante le gare noteremo subito la vena puramente arcade del gioco: ci ritroveremo spesso a usare i bordi del circuito per “raddrizzare il tiro”, magari a seguito di una curva larga, e quindi ci aiuteremo a rimetterci in carreggiata. La manovra però rischierà anche di essere pericolosa, in quanto se dovessimo colpire il guard-rail frontalmente rischieremo di “crashare”, dando quindi metri e secondi preziosi all’inseguitore e scalando di qualche posizione, soprattutto nelle gare più serrate.
L’intelligenza artificiale degli avversari è stata resa molto bene: quando saranno al nostro inseguimento saranno dietro di noi cercando di urtarci e buttarci fuori pista, oppure se saranno davanti a noi, talvolta faranno dei leggeri cambi di direzione che potrebbero disorientarci e addirittura farci schiantare. Anche le auto che saranno all’interno del circuito avranno un loro modo di fare, soprattutto quelle che ci troveremo sulla corsia quando saremo contromano, che lampeggeranno per tutto il tempo costringendoci a deviare oppure a colpirle. Per quanto riguarda i takedown, una precisa scelta degli sviluppatori è stata quella di lasciare i detriti sulla strada fino al termine della gara, rendendo particolarmente impervie le gare in cui saranno previsti più giri.
La difficoltà delle gare sarà abbastanza altalenante, passando da sfide dove riusciremo a dare facilmente anche decine di secondi di gap al nostro inseguitore, a sfide in cui saremo chiamati a fare la gara perfetta, soprattutto quando avremo obiettivi a tempo. Tutto sommato la difficoltà è abbastanza nella media, anche se ci saranno circuiti che richiederanno molto impegno per essere portati a termine, soprattutto se ci dovessimo porre l’obiettivo di chiudere le gare sempre con una medaglia d’oro.
Non è Burnout, ma fa comunque il suo dovere
Abbiamo più volte finora decantato quanto Dangerous Driving possa essere considerato un erede di Burnout, e chissà se davvero Three Fields Entertainment non decida di farne una nuova saga, magari migliorando quanto visto in questo episodio e aggiungendo novità, sia riprendendo alcune cose da Burnout, sia portando nuove idee.
Il titolo presenta però 3 mancanze rispetto a Burnout, soprattutto se pensiamo al celebre Paradise, uno dei migliori della vecchia serie e di cui esiste una versione remastered. La prima mancanza è il fatto che sia completamente localizzato in inglese. Non è comunque una cosa grave, dato che i comandi saranno quelli essenziali, e per un gioco di corse arcade come Dangerous Driving quello che ci interessa è soprattutto seminare distruzione in una qualsiasi gara.
Ma se la mancanza della localizzazione in italiano è anche passabile, ciò che non è molto tollerabile sin dall’inizio è l’assenza di una modalità multiplayer in locale con split screen, sempre presente nei vecchi giochi anni ’90 e di inizio anni 2000. Quindi se avete pensato a Dangerous Driving come un gioco per passare una lieta serata tra amici, ci dispiace deludervi, ma non è adatto allo scopo.
Un’altra mancanza è il comparto audio. Mentre scorreremo i menù ci saranno anche delle musiche da atmosfera, ma durante le gare sentiremo solo il rombo dei motori e i rumori dei takedown nostri o degli avversari. Anche in questo caso, se avete in mente uno dei DJ di Burnout, con le loro radio e le musiche che tanto gasavano durante le gare, potete scordarvelo.
Valutazioni finali
Dangerous Driving è un titolo molto apprezzabile, soprattutto se siete nostalgici dei vecchi Burnout. Il titolo sviluppato da Three Fields Entertainment diverte molto, anche se la mancanza di una modalità multiplayer e di un solido comparto audio potrebbero far storcere il naso. Il risultato è comunque incoraggiante: Dangerous Driving è un gioco semplice e diretto, senza fronzoli, e che vi farà divertire molto qualora amiate distruggere tutto e farlo nella maniera più fantasiosa possibile. La versione digitale del gioco costa 29,99 €, che potrebbe un altro dei motivi per provare questa nuova IP.