Era il 2015. Era quasi Natale. Hideo Kojima, fresco di divorzio con Konami, annunciava le seconde nozze con Sony in compagnia di Andrew House. Mr. Kojima realizzerà un gioco in esclusiva per PS4, aveva dichiarato trionfante il dirigente americano. Lo disse con tanta convinzione che tutti noi ci abbiamo creduto per i successivi quattro anni: ogni trailer uscito fino ad oggi ce lo ha confermato con la classica chiusura “only on PlayStation”. Persino a maggio, Sony ha ribadito l’esclusività nei suoi documenti. Lo disse con tanta convinzione che tutti noi ci abbiamo creduto, fino ad oggi almeno.
Dal sito ufficiale di PlayStation, nella sezione dedicata alle esclusive, è sparito ogni riferimento alla nuova IP di Kojima Productions. Nessuno si è ancora espresso ufficialmente nel merito: non Sony, prima e diretta interessata a mantenere nelle proprie mani una creatura nella quale ha investito fiducia, tempo, denaro; non Kojima, sempre attivissimo su twitter per condividere la sua vita quotidiana.
Gli interrogativi, naturalmente, sorgono. Tra le varie ipotesi spuntate in rete, la più accreditata vede Death Stranding come un titolo cross-gen destinato a inaugurare trionfalmente l’era PS5. Altre speculazioni, più azzardate ma non meno plausibili, parlano di esclusività Sony solo sui diritti di sfruttamento: la compagnia si assicurerebbe così esorbitanti introiti derivanti dalle royalties.
È ancora presto per conoscere la verità. Unica certezza, al momento, è la data di uscita del titolo (8 novembre 2019) e la presentazione di nuove immagini e informazioni alla Gamescom tra qualche giorno.