Decay of Logos è un Action-RPG in terza persona, sviluppato da Amplify Creations. Il gioco prende spunti da diverse creazioni e, pur essendo una produzione minore, si fa carico di un’ambizione piuttosto grossa. Sono presenti infatti elementi tratti da giochi open world tripla A recenti, in aggiunta ad una difficoltà abbastanza alta, sicuramente non adatta ai novizi. Potremmo dire che Decay of Logos si ispira a piene mani in particolare a The Legend of Zelda: Breath of the Wild e ha la difficoltà di un Dark Souls. Il gioco è completamente localizzato in inglese.
Ma cerchiamo di capirne di più con questa recensione, che poniamo alla vostra attenzione dopo aver provato il gioco su PS4, che è stata una delle prime piattaforme ad accogliere il titolo, presente anche su Steam e nei prossimi giorni anche su Xbox One e Nintendo Switch.
Primo impatto col gioco
All’inizio del gioco ci troveremo catapultati in un villaggio in fiamme, che è quello in cui è cresciuta la protagonista, la giovane Ada. Proprio da lì inizierà il nostro viaggio, alla ricerca dei colpevoli per poterci vendicare. Riguardo alla trama ci fermiamo qui per evitarvi spoiler. Ma come incipit può essere anche accattivante, seppur non sia nulla di particolarmente originale. Da qui comunque inizierà la nostra avventura. Il mondo di gioco richiamerà chiaramente Breath of the Wild, sia per un questione di scelta grafica che per vari elementi che incontreremo. Inoltre molti degli elementi, come scatole o barili, che troveremo sul nostro cammino saranno frantumabili e potranno contenere oggetti interessanti o potenziamenti che potrebbero tornarci utili. Anche i primissimi incontri coi nemici saranno un po’ particolari, per via appunto dell’elevata difficoltà, soprattutto all’inizio che li dovremo affrontare a mani nude. Durante il nostro percorso troveremo anche degli altari, utilissimi per riposare, recuperare energie, salvare e vicino ai quali ritorneremo quando moriremo sotto i colpi dei nemici o a seguito di cadute rovinose. Attenzione però, perché potrebbe anche capitare di subire un’imboscata al nostro risveglio dai nemici nei paraggi!
Ada, la protagonista
La nostra protagonista si chiama Ada: ella si ritrova a partire alla ricerca di vendetta da sola, affrontando un viaggio impervio. Da subito noteremo delle vaghe somiglianze con Link, il famosissimo Hylia che in molte delle sue avventure deve salvare la principessa Zelda. Lo notiamo particolarmente dalla costituzione fisica e dalle orecchie a punta, praticamente inconfondibili. Come visto con Link, anche Ada ha una barra della resistenza che si consumerà man mano che correremo o che colpiremo gli avversari. Sarà possibile attaccare con i tasti dorsali destri (su PS4, R1 ed R2), con attacco leggero (R1) e attacco pesante (R2). Notiamo però subito un’idea interessante e che tende ad aumentare notevolmente la difficoltà del gioco: se avremo tra le mani un’arma più pesante, la barra della resistenza tenderà a consumarsi maggiormente. Per esempio la prima arma che troveremo sarà una spada pesante: in caso di colpo pesante la barra si consumerà per intero. Abbastanza rischioso se ci ritrovassimo davanti più nemici e ancor di più se il colpo dovesse andare a vuoto. Potremo comunque anche scegliere di evitare gli scontri diretti in molti casi, nascondendoci nell’erba alta oppure scegliendo percorsi alternativi o secondari. Ma durante il nostro viaggio non saremo del tutto soli.
Un fido compagno di viaggio
Nel nostro viaggio avremo un compagno fidato: Elk, un destriero simile ad un’antilope, che ci accompagnerà nelle nostre avventure. Non potremo però montarlo sin da subito, in quanto all’inizio avremo da aprire un cancello chiuso, girandoci attorno e affrontando vari nemici. Una volta che avremo aperto il cancello e liberato la via, allora saremo quasi pronti a montare sul nostro compagno di viaggio a 4 zampe. Quasi pronti, perché c’è in questo caso una feature piuttosto interessante: prima di montare a cavallo dovremo rassicurarlo, accarezzandolo e dandogli del cibo che nel frattempo avremo raccolto sul percorso che abbiamo fatto. Ma anche dopo aver montato su Elk il nostro compito sarà ancora arduo. Il cavallo infatti tenderà ad andare un po’ per conto suo, con un’andatura a zig zag che dovremo dominare scalciando oltre che usando la levetta direzionale. Poteva comunque essere sfruttata meglio questa nuova funzionalità, ma il fatto che ci sia è comunque una buona idea e una cosa finora vista solo in Red Dead Redemption 2 e Breath of the Wild, anche se in questi titoli ciò sarà necessario solo coi cavalli selvaggi. Invece in Decay of Logos dovremo continuamente tranquillizzare e governare il nostro stesso cavallo, che come detto risulta essere una feature carina, anche se potrebbe alla lunga un po’ esasperare.
Il comparto tecnico
Decay of Logos mette insieme tante idee prese da diverse altre produzioni maggiori mettendoci anche un po’ del suo. La cosa risulta essere forse un po’ troppo ambiziosa, e se aggiungiamo anche una realizzazione tecnica che lascia un po’ a desiderare ecco che purtroppo la frittata è fatta!
Nella nostra prova non sono mancati momenti di frustrazione, dovuti per esempio al fatto che in molti momenti i comandi non rispondessero in maniera efficiente. Per non parlare degli episodi di input-lag: ci sono delle aree da esplorare in cui sarà necessario saltare e tristemente talvolta vi renderete conto che il salto non sarà sincronizzato con quando premerete il tasto apposito, anzi a volte il comando arriverà con qualche secondo di ritardo, quando ormai sarete caduti. Stessa cosa per i comandi di attacco: potrebbe capitare che l’attacco di Ada arrivi con qualche secondo di ritardo, facendovi intanto esporre troppo al nemico, che con 2 o 3 colpi potrebbe mandarvi a tappeto e farvi respawnare all’ultimo altare presso il quale avrete riposato.
Un altro fattore da non trascurare è il fatto che il gioco è completamente localizzato in inglese. Non tutti lo masticano perfettamente e il fatto di non avere nemmeno i sottotitoli in italiano potrebbe risultare frustrante per alcuni.
Considerazioni finali
Decay of Logos nasce come titolo interessante, con richiami soprattutto a Breath of the Wild. Seppur le premesse iniziali e i primi trailer sembravano molto positivi e incoraggianti, purtroppo ci ritroviamo poi davanti a un prodotto acerbo, che si fa un po’ male da solo per la troppa ambizione. Potrebbe comunque meritare una chance, dato che entro un mese il gioco sarà presente su tutte le piattaforme di ultima generazione, e visto il prezzo di 19,99 €. Ma questo solo se amate alla follia i mondi di gioco fantasy, se siete a vostro agio con l’inglese e se vi piacciono i giochi dalla difficoltà elevata.