From Software ritorna sulla scena videoludica, ma con qualcosa che forse non vi aspettereste: parliamo di Déraciné, titolo uscito il 6 novembre in esclusiva PlayStation VR. Annunciato all’E3 2018, il titolo è un tentativo dello studio di Hidetaka Miyazaki di esplorare le potenzialità della Realtà Virtuale. Non viene proposto un titolo horror, nemmeno un action o uno sparatutto. Quello cui ci troviamo davanti è invece un’avventura narrativa piuttosto semplice, in cui vestiremo i panni di uno spirito.
Evocati da una giovane ragazza, faremo la nostra apparizione in un edificio isolato, adibito ad istituto/orfanotrofio e abitato da 6 giovani più l’anziano direttore. Sarà Yulia ad “evocarci” ed è davanti a lei che appariremo per iniziare la nostra avventura. In quanto spiriti, saremo presenti su un piano “diverso” rispetto ai ragazzi. Potremo infatti muoverci nella casa in una dimensione di tempo sospeso, che avanzerà solamente quando raccoglieremo oggetti chiave o compiremo determinate azioni che andranno a modificare gli avvenimenti. Non abbiamo alcuna idea della nostra identità, né come spirito né come possibile essere umano non più in vita. Non per niente il lingua francese Déraciné significa “estirpato, senza radici”.
Le possibilità di interazione con l’ambiente (date dall’uso esclusivo dei PS Move – non si può infatti giocare solo con il joypad) sono ridotte e si limitano alla raccolta o allo spostamento di oggetti, azioni che andranno a far procedere mano a mano le lancette dell’orologio. Noi stessi avremo due semplici oggetti di “utilizzo”: un anello sulla mano destra, che ci permetterà di “accumulare” il tempo, rubandolo da esseri viventi; un orologio nella mano sinistra, che ci mostrerà i progressi e ci fornirà piccoli indizi su cosa fare. Dovremo quindi destreggiarci tra vari momenti, più avanti o più indietro nel tempo, per risolvere le matasse del mistero che sembra aleggiare su di noi e sul luogo in cui ci troviamo.
Il movimento del giocatore si realizza in maniera piuttosto particolare: bisognerà infatti evidenziare, spostando semplicemente lo sguardo, punti specifici in cui spostarsi e poi premere il pulsante di interazione del Move destro. Un movimento piuttosto scattoso, che se in parte può infastidire nei momenti in cui bisogna spostarsi per un percorso più lungo, è una soluzione che riduce il motion sickness totalmente, e contribuisce in ogni caso a far percepire la sensazione di “tempo sospeso” in cui ci muoviamo. Naturalmente l’aspetto grafico è ciò che ci possiamo aspettare per un titolo in VR, ma From Software ha comunque realizzato un lavoro encomiabile creando ambienti credibili e dettagliati. Il doppiaggio in italiano è di discreto livello: vi consiglio di giocarlo nella vostra lingua e senza sottotitoli, poiché questi ultimi risultano davvero fastidiosi, parlando comunque di VR, se aggiunti all’intefaccia.
Senza fare spoiler, posso dirvi che il tempo è il tema fondamentale di Déraciné, argomento che pare essere molto pregnante per Miyazaki stesso, essendo un elemento cardine dei suoi lavori più importanti. Basti pensare all’importanza del passare del tempo in Bloodborne oppure al tempo distorto della serie Dark Souls. A proposito di Bloodborne: avete certamente sentito parlare dell’Easter Egg della bambola piuttosto evidente presente all’interno di Déraciné, insieme alla presenza di un libro, Blood&Bones, dal titolo scritto con gli stessi caratteri di BB. Miyazaki è certamente noto per l’auto-citazionismo di cui è pregna ogni sua opera, e questa non fa eccezione. Mi sento di indicarne anche un altro, forse più nascosto: nell’immagine che vi propongo qua sotto, l’oggetto ha un’aspetto inquietantemente simile a quello che potrebbe essere una sorta di Grande Essere.
Ma mettendo da parte le fantasie e il citazionismo, Déraciné è un gioco dalle atmosfere certamente riuscite e coinvolgenti, che mette in atto una storia che si può definire piuttosto semplice, ma che ha comunque i suoi nodi contorti, con momenti che vi stupiranno. Gli enigmi in generale sono di difficoltà piuttosto bassa e fanno il verso alle avventura grafiche classiche punta e clicca, in cui il giocatore raccoglieva oggetti per poi cercare di capire quale utilizzare e dove. In questo senso abbiamo infatti a disposizione un piccolo inventario, in cui saranno posti alcuni oggetti chiave che appunto dovremo capire come utilizzare. Sono presenti anche dei piccoli segreti ed extra, come la raccolta di alcuni collezionabili sparsi per l’edificio e il giardino.
La durata di questa avventura non è particolarmente lunga, ma è una delle più lunghe presenti su PSVR. Parliamo infatti di circa 5-6 ore di gioco per completare la storia. I trofei sono pochi e tutti legati ai nodi narrativi: vi basterà completarlo per sbloccare immediatamente il Platino. Scelta curiosa, che forse è stata fatta anche per invogliare i cacciatori di trofei, che in questo modo avranno un Platino facile facile a disposizione. Scherzi a parte, quello di Déraciné è un esperimento molto interessante e in generale riuscito da parte di From Software. Parlando di una tecnologia acerba come la Realtà Virtuale, soprattutto su console, lo studio giapponese confeziona una storia immersiva e che saprà intrigarvi ed emozionarvi, seppure non si tratti di un genere innovativo o di una sfida di particolare difficoltà. Trovo che sia encomiabile che uno studio come From decida di mettersi alla prova con un progetto simile, e per questo vanno certamente premiati.
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