Si torna a parlare di Dry Drowning, videogioco del team italiano Studio V, che vedrà il suo debutto su PC il 2 Agosto e successivamente su console. Già vi avevo condiviso le mie impressioni a caldo su una versione preliminare, ma in questi giorni ho avuto la possibilità di provare una build definitiva del titolo, e quindi eccovi la recensione completa. Naturalmente la struttura di gioco è rimasta piuttosto uguale, perciò Dry Drowning è e rimane un titolo con una forte struttura da visual novel. L’esperienza dalle forti tinte investigative, pubblicata da VLG Publishing, ha il suo focus sulla raccolta degli indizi e sulle scelte del giocatore. Inoltre, gli sviluppatori hanno scelto come cornice un futuro distopico.
Nuova Polemos: la città-stato moderna
Nova Polemos, città-stato futuristica e immaginaria del Nord Europa, sarà l’ambientazione della storia di un burbero detective, Mordred Foley. Il protagonista dovrà fare i conti con un passato scomodo nel tentativo di fermare il più pericoloso criminale della città, Pandora. Per raggiungere il suo obiettivo dovrà muoversi in una realtà tecnologicamente avanzata, ma dominata da una forte discriminazione e dalla menzogna. In questa cittadina, però, non si parla di razzismo o omofobia, ma di una discriminazione basata sull’utilità che un soggetto può avere per la società.
Lo strumento che consente alle autorità di applicare questa “distinzione” è un test, l’Esame Patterson, al quale vengono sottoposti tutti i cittadini ogni 5 anni. La prova è composta da una serie di domande che misurano il quoziente intellettivo e le capacità di ogni singolo individuo. Un punteggio elevato permette numerosi vantaggi, tra cui posizioni lavorative migliori, poter condividere liberamente i propri pensieri online e l’accesso gratuito alle strutture mediche.
Come si può intuire, il comparto narrativo di Dry Drowning rappresenta il fiore all’occhiello dell’intera offerta. Sebbene molte dinamiche abbiano un sapore di già visto, la produzione riesce a catturare l’interesse del giocatore proponendogli la possibilità di scegliere come proseguire nella storia. In sostanza, le vicende si sviluppano attraverso delle ramificazioni basate sulle scelte del giocatore, culminando in dei finali multipli basati ognuno su un percorso diverso. Ovviamente, durante la storia ci sarà spazio per tematiche dalla forte attualità, come appunto la diversità, il razzismo e l’immigrazione.
Trovare la verità
La presenza di scelte multiple e di elementi legati all’investigazione è l’aspetto su cui gli sviluppatori hanno ottenuto ottimi risultati. Per quanto riguarda le scelte effettuate dal giocatore, bisogna dire che non esiste una separazione netta tra giusto e sbagliato. In fondo si tratta di un sistema per garantire una maggiore immersione ed empatia.
L’investigazione dei luoghi è consentita tramite un’interfaccia del gioco e mette in mostra un’interazione ambientale limitata. Sarà sufficiente selezionare con il cursore i vari punti d’interesse presenti nell’ambientazione per raccogliere informazioni o indizi fondamentali. Ad ogni modo, si può ravvisare una certa linearità tipica del genere, che tuttavia è intervallata dalla risoluzione di alcuni enigmi diversi tra loro. Uno di questi diventerà una sorta di minigioco, caratterizzato da dei livelli dalla difficoltà crescente in cui si deve risolvere un rompicapo digitale.
Per ultime, ma non per importanza, abbiamo le conversazioni e gli interrogatori con i personaggi. Sebbene alcuni cerchino di nascondere la verità, il nostro detective non si lascerà ingannare. Infatti ogni volta che una persona sosterrà il falso, agli occhi della mente del protagonista prenderà forma una maschera dalle sembianze animali sul volto del bugiardo. Successivamente, per smascherarlo, sarà necessario interrogarlo nuovamente avviando la modalità Living Nightmare. Al suo interno, il giocatore dovrà presentare alla controparte una serie di prove che smontino le sue affermazioni. Nel caso in cui si sbagli per 3 volte, sarà game over.
Atmosfera cyberpunk dalla buona longevità
Anche se ciò può sembrare ripetitivo poiché già sottolineato nell’anteprima, Dry Drowning si ispira a opere che esulano dal mondo del videogame, come quelle relative alla mitologia greca. Inoltre sono palesi i punti di contatto con il genere cyberpunk e quindi con Blade Runner, uno degli esponenti maggiori della corrente sia per la letteratura che per la cinematografia. Le somiglianze sono tutte da attribuire alla costruzione della società di Nova Polemos, comandata dalla Hephaestus, che in maniera congiunta con il governo controlla il progresso, la censura e il sistema informatico della città stato. Tirando le somme, abbiamo una realtà scura, con una forte disparità sociale, abitata da cittadini che si omologano al dictat generale e che presenta una tecnologia piuttosto avanzata.
Esteticamente Dry Drowning propone un interessante contrasto tra sfondi colorati e tonalità di grigio usate per i personaggi disegnati a mano. Un altro elemento convincente è la colonna sonora che funge da supporto alle vicende presentate a schermo, adattandosi dinamicamente alle situazioni di gioco e ai personaggi. Unica nota dolente di questo comparto è la mancanza di un maggiore mordente per le musiche. Chiude il quadro totale la longevità. In quest’ottica il videogioco non si limita a offrire solo una storia dalle 10 alle 15 ore circa, ma anche il minigame sopracitato e una modalità new game plus. Quest’ultima consente di rigiocare le vicende a partire dalla fine del primo capitolo e godersi gli altri tre – o una piccola chicca che non svelerò.
Conclusioni
Dry Drowning è una visual-novel dai toni noir che pesca anche dai generi che vanno oltre la natura di videogioco, proponendo un comparto narrativo e anche estetico di ottima fattura. Insomma, anche se non esente da alcune sbavature, il videogioco riesce nel suo obbiettivo centrale: narrare una storia ed immergervi l’utente. Il giocatore verrà rapito da una sensazione continua di curiosità mista a suspense, che lo spingerà a non abbandonare il videogioco fino ai titoli di coda. Mi sento di consigliare il prodotto a chi ricerca una narrativa interessante e non proprio scontata, mentre lo sconsiglio caldamente agli amanti dell’azione e dei gameplay più strutturati.