Pro Evolution Soccer è tornato anche quest’anno, con tantissime novità. Del resto Konami non è insolita nel rinnovare i suoi prodotti. La serie nasce nel 1994, col nome di International SuperStar Soccer (ISS), per poi cambiare nome verso fine anni ’90 in Winning Eleven, che mantiene ancora in Giappone, diventando poi Pro Evolution Soccer per tutti gli altri, al secolo PES. Il nome adottato quest’anno è stato leggermente modificato con un’aggiunta: eFootball PES 2020.
Quest’anno Konami ha davvero lavorato sodo per presentare un titolo che fosse il migliore realizzabile allo stato attuale, lo dimostrano gli annunci vari dei mesi pre-lancio e i primissimi travagliati giorni dopo l’uscita. eFootball PES 2020 è stato infatti lanciato il 10 settembre, di martedì, ma ha avuto bisogno di una prima patch che aggiungesse alcuni loghi mancanti, e di una seconda – arrivata giovedì 12 – che aggiornasse definitivamente le rose.
Ma il risultato finale del lavoro del team Konami sull’ultimo Pro Evolution Soccer è positivo o negativo? Scopriamolo insieme, grazie a questa recensione.
Primo impatto col gioco
Se avevate già provato la demo uscita il 30 luglio, di certo sapete già che i colori di base dei menu sono cambiati, apportando varie sfumature di viola, in modo da rendere l’interfaccia “più fresca” al primo impatto. Entrando nei menu vari del gioco completo notiamo che è stato tutto rifinito meglio, quasi riscritto. Se all’inizio potremmo sentirci un po’ spaesati, man mano che prenderemo la mano ci renderemo conto di quanto il tutto sia intuitivo e dei miglioramenti fatti già sotto l’aspetto delle grafiche. All’inizio saremo “costretti” a giocare un’amichevole in locale e inizieremo così già a vedere le varie scene di intermezzo di ingresso in campo, scorci di stadio, i giocatori che fanno le foto di rito e vari altri particolari. Se già negli scorsi PES Konami aveva messo una certa cura, qui vedremo il perfezionamento di tutto il lavoro passato e assisteremo ad un ingresso in campo molto scenografico e che rasenta davvero la realtà.
Una volta finito il primo match e iniziato a prendere confidenza coi comandi avremo poi libertà di scelta tra le varie modalità di gioco disponibili. Si va da diverse competizioni selezionabili in single player, all’ormai immortale MyClub per l’online. Ma andiamo per gradi.
Single player
Le modalità single player presenti in eFootball PES 2020 saranno le “solite”: coppe e campionati vari, campionato Master e Diventa un Mito. Il fiore all’occhiello di PES è da sempre il campionato Master, o Master League, in cui potremo scegliere un team e portarlo con le nostre scelte sul tetto del mondo. Proprio la Master League quest’anno presenta delle novità, seppur non eclatanti, che aumentano il piacere di giocare. Sono state infatti inserite delle scene di intermezzo e nuove animazioni, dalla scelta dell’avatar, alla presentazione ai giocatori prima e alla stampa poi, le conferenze pre-gara e in altre occasioni. La stessa interfaccia è stata rinfrescata, mostrandosi molto più moderna. È quindi quasi superfluo sottolineare che l’esperienza principe anche in PES 2020 sarà il campionato Master, con le sue tante piccole e grandi novità.
Per quanto riguarda le altre competizioni disponibili, segnaliamo che purtroppo mancano alcuni diritti, quindi i nomi per esempio di Champions League ed Europa League non saranno reali, ma nonostante ciò le troveremo e saremo in grado di capire quali siano le controparti nel gioco. Stessa sorte è toccata alla competizione dedicata agli Europei. Momentaneamente infatti si chiamerà semplicemente Coppa Europea, per far spazio verso marzo a UEFA EURO 2020, di cui Konami sarà partner e che sarà quindi completamente licenziata nel gioco.
Una menzione speciale di quando giocherete contro la CPU va fatta all’intelligenza artificiale e alle nuove movenze incluse in eFootball PES 2020. Generalmente l’avversario sarà abbastanza ostico, piuttosto difensivo e molto cinico in attacco. Ne deriveranno partite sempre combattute, nelle quali non sarà mai scontato l’esito finale. Potremo infatti riuscire tranquillamente a contenere le folate offensive dell’avversario, oppure riuscire anche a sfruttare gli errori difensivi. Sotto questo aspetto sono stati fatti dei passi avanti: i difensori avversari potrebbero commettere errori clamorosi anche se sporadici, proprio come capita nella realtà, ma dovremo però essere bravi a sfruttarli. Anche i giocatori in attacco sono stati molto “normalizzati”: non è detto infatti che trovarsi a tu per tu col portiere avversario significhi necessariamente gol fatto (o subito, se capovolgiamo la situazione). Non è raro che il nostro portiere – o quello avversario – faccia dei veri e propri miracoli, oppure che un nostro difensore recuperi una palla ormai insperata. Stessa cosa dicasi degli attaccanti, non sempre infallibili. Incideranno molto vari fattori sul tiro in porta: velocità e forza della palla in arrivo, posizione del corpo, eventuale disturbo dell’avversario. Anche gli impatti e gli scontri di gioco in PES 2020 influiranno molto sulle dinamiche. È stato inserito anche il fallo tattico, fondamentale in alcune situazioni quanto deleterio in altre. Infatti un fallo tattico sarà spesso sanzionato con un cartellino e, qualora avvenga in aria di rigore, sarà assegnata la massima punizione.
A livello di gameplay eFootball PES 2020 ha fatto un bel po’ di passi avanti, frutto di quel lavoro che Konami sta portando avanti da diverse edizioni piuttosto in sordina, ma che vedono la massima espressione proprio in questo capitolo. Giocare a PES 2020 vi darà la sensazione di essere davvero in campo, di guardare davvero una partita di calcio, per le tante piccole aggiunte. Grazie anche alla collaborazione di Andres Iniesta sono stati migliorati i tocchi di palla e i dribbling, rendendo realistico ogni singolo tocco o rimbalzo del pallone stesso. Giocato in single player, eFootball PES 2020 sarà in grado di regalarvi ore ed ore di divertimento puro!
Ma come dicevamo nell’incipit, quest’anno Konami ha cambiato nome al gioco, aggiungendo la parola “eFootball”. Il calcio è da sempre uno sport di gruppo e di aggregazione, oltre a presentare elementi competitivi. I vari Pro Evolution Soccer prevedono da anni modalità online e quest’anno il titolo vuole maggiormente entrare nelle meccaniche tipiche degli eSports, che stanno gradualmente prendendo piede.
eFootball e multiplayer online
La modalità MyClub è la modalità online principale anche su PES 2020. Sostanzialmente è rimasta quasi invariata, se non per un cambiamento sui livelli dei giocatori. Fino all’anno scorso infatti il livello base dei giocatori era 30. Qualora si pescasse un giocatore di livello 1, questi andava fatto giocare tantissimo ed allenato, per farlo salire di livello e arrivare dapprima ai suoi livelli base, poi farlo crescere. Poteva così capitare di trovare giocatori livellati al massimo, oppure di un livello talmente basso per via del quale non era possibile sfruttarli appieno. Quest’anno invece tutti i giocatori pescati partiranno dal livello 1, che sarà la base equa per farli poi crescere, ma non sarà più possibile “pomparli” troppo, facendoli salire eccessivamente di livello.
Una nuova sfida online aggiunta è il Match Day. Questa nuova modalità permetterà di scegliere una fazione tra due disponibili. Per i primi giorni dall’uscita i primi incontri permettevano di scegliere tra due fazioni degli europei. Più partite giocheremo, più punti accumuleremo, i quali ci permetteranno di ottenere ricompense per il MyClub e nel contempo di aiutare la fazione per la quale ci siamo schierati e di poter eventualmente progredire nella competizione, aumentando la portata dei premi e potendo nel caso partecipare alle fasi finali. Match Day è una modalità carina e con del potenziale, seppur ancora acerba, per via del fatto che siamo ancora alle primissime battute. Seguiremo lo sviluppo della modalità, si spera in positivo, magari anche con un aumento degli eventi giornalieri.
Dai primi giorni di gioco i server Konami quest’anno sembrano maggiormente reattivi rispetto agli anni scorsi. Sembra infatti che ci sia meno script e meno lag durante le partite online, offrendo quindi un’esperienza appagante, tenuto comunque conto che siamo ai primissimi giorni dal lancio.
PES 2020 tenta di aprire maggiormente agli eSports, provando a dare una spinta decisa verso tale direzione. La scelta di aggiungere al nome la parola “eFootball” non è per nulla casuale. Pian piano ci sono club che si stanno accorgendo del fenomeno, favorendo e sponsorizzando tornei e selezioni per ricreare un proprio team eSports. È stato il caso per esempio del Celtic di Glasgow, che peraltro anche quest’anno sarà squadra partner Konami. Ma il fenomeno per ora è ancora piuttosto circoscritto. Se guardiamo in casa nostra per esempio, l’unico club italiano che ha tesserato dei giocatori pro per creare un team eSports è stato la Sampdoria. Le altre squadre italiane invece per ora non si muovono affatto, anche perché conosciamo bene le grosse difficoltà del nostro calcio legato a regolamenti, leggi e strutture molto vecchie. Si invertirà mai la tendenza?
La telecronaca, il vero difetto di PES 2020 (almeno per la versione italiana)
Chi si aspettava una telecronaca italiana migliore rispetto agli anni scorsi è rimasto alquanto deluso sotto quest’aspetto. Anche quest’anno a commentare le nostre partite ci saranno Fabio Caressa e Luca Marchegiani, per il quinto anno, ma sembra ormai un’eternità. Se nelle prime edizioni in cui faceva la sua comparsa il Fabio nazionale, allora in coppia con Beppe Bergomi, il suo modo di raccontare le partite ci piaceva e sembrava anche simpatico, ad oggi invece ci crea spesso imbarazzo. È vero, il parco battute è stato leggermente migliorato ed ampliato, ma rimangono per lo più frasi scontate e troppo spesso sconnesse con quanto accade in campo. Con tutta la stima professionale che si possa avere per Fabio Caressa e Luca Marchegiani, la loro telecronaca era e resta comunque inadeguata a un grande titolo calcistico quale si dimostra essere PES 2020.
Capitolo licenze
Il tallone d’Achille di Konami e di PES è sempre stato quello delle licenze. In tanti ricorderanno i vari Roberto Larcos, Radolno, Batutista, ma anche i “nostri” Peglioca e Faggio. Tutti nomi che con un pizzico di dimestichezza del mondo del calcio sappiamo ricondurre ai corrispettivi “originali”, ma che mostravano già agli inizi della serie le difficoltà nell’acquisire licenze. Ma con eFootball PES 2020 Konami sembra aver iniziato ad invertire la tendenza. Seppur da qualche anno sono state perse per esempio le licenze per le scenografiche competizioni UEFA, oppure quella del Liverpool lo scorso 30 giugno, Konami ha sempre lavorato a fari spenti per ottenere licenze di livello in esclusiva. Lavoro che è culminato quest’anno – e si spera possa proseguire – con l’acquisizione di ben 4 squadre partner in esclusiva, che compaiono anche in copertina: Arsenal, Manchester United, Bayern Monaco e Juventus.
Queste nuovesquadre vanno ad aggiungersi ad altri partner di rilievo, come il Barcellona, le due squadre di Glasgow, Inter e Milan ed alcune squadre sudamericane. Si tratta senz’altro di manovre ben studiate, atte a indirizzare i mercati delle relative nazioni di appartenenza e che di sicuro porteranno a un numero maggiore di copie vendute. La speranza è che in futuro Konami possa continuare ad acquisire diritti sportivi, che permettano al brand di crescere e di migliorarsi sempre di più.
Conclusioni
eFootball PES 2020 presenta tutte le caratteristiche che i fan hanno sempre richiesto a gran voce. Possiamo dire senza paura di smentita di essere di fronte al miglior capitolo di PES di sempre. Un plauso particolare va al team, che in un titolo sportivo a cadenza annuale ha saputo implementare e migliorare molte cose, riportando il calcistico Konami ai fasti dei tempi di PS2.
eFootball PES 2020 è disponibile per PC (Steam), Xbox One e PlayStation 4. Se amate il calcio, davvero non avete scuse: eFootball PES 2020 è da provare a tutti i costi!
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