Avrete certamente ormai letto ovunque nelle diverse recensioni uscite in questi giorni che “non è semplice parlare di un gioco come Fallout 76“. Vi stupirò, dicendo che è in realtà è piuttosto semplice. E’ semplice dire che ci troviamo davanti a qualcosa che si sta rivelando, oltre che una grossa delusione, un prodotto scadente e non all’altezza della bellezza della serie a cui fa riferimento. Bethesda, cari amici, questa volta ha toppato, e alla grande. Ma non voglio limitarmi a dirlo: è mio compito dimostrarlo nel modo più oggettivo possibile.
C’è da dire in partenza che il progetto di Fallout 76 è partito come una grossa scommessa da parte di Bethesda. Quella di aprire il mondo di Fallout al multiplayer online è di certo una scelta coraggiosa e potenzialmente interessante, unendo la possibilità del coop fino a 4 giocatori. Le premesse per un’esperienza soddisfacente, seppur grezza nell’inesperienza del franchise con l’always-online, c’erano tutte. La collaborazione tra amici, la creazione di avamposti immaginifici, la caccia ai mostri più letali e i conflitti tra squadre all’ultimo sangue per il territorio. Tuttavia diverse cose sono andate storte nel percorso tra l’annuncio ufficiale e il rilascio, lo scorso 14 novembre, su PC, PlayStation 4 e Xbox One.
Reclamation Day
Come tutti saprete, Fallout 76 è ambientato nel 2102 (59 anni prima del primo capitolo), anno in cui gli abitanti del Vault 76 si preparano per uscire nuovamente nel mondo esterno dopo le devastazioni dell’olocausto nucleare avvenuto 25 anni prima. Prenderemo quindi le sembianze di uno di essi, potendone scegliere diversi elementi, dal sesso all’aspetto fisico al colore dei capelli e così via. Un editor del personaggio abbastanza soddisfacente, in generale, che ci consentirà di creare un avatar unico. Una volta perse le solite ore nel scegliere i vari dettagli del vostro alter-ego, verrete quindi lanciati nelle terre desolate del West Virginia.
Di per sé le meccaniche sono mutuate dai precedenti capitoli di Fallout, con l’aggiunta di alcuni elementi più spiccatamente survival. La partenza della missione principale fungerà in parte da tutorial, spiegandovi i diversi elementi che vi saranno necessari per sopravvivere nelle Wastelands. Una cosa salta però all’occhio immediatamente: le istruzioni arriveranno tutte da olonastri, terminali e documenti. E qui iniziano le note dolenti del nostro percorso: in Fallout 76 non esistono NPC, non ve n’è nemmeno l’ombra. E quindi nemmeno insediamenti popolati. Una scelta precisa e dichiarata, quella di Bethesda, ma che già in partenza rende il mondo di gioco incredibilmente vuoto. Un elemento anche scomodo per i giocatori, che si ritroveranno ad ascoltare interminabili note vocali o a dover frugare nei terminali per ottenere informazioni e procedere con le missioni. In un gioco always-online forse non si tratta di una scelta azzeccata, considerando anche che il tempo non si ferma né per noi né per nessun altro.
Sopravvivenza
Una delle prime cose che salteranno all’occhio dopo alcuni minuti di gioco sarà il richiamo sui parametri di sete e fame. Tenerne conto è fondamentale, poiché se non nutrirete e disseterete adeguatamente il vostro personaggio, questo subirà dei malus per quanto riguarda certe caratteristiche, come la stamina. Come un mondo post-nucleare vuole, qualsiasi cibaria o liquido ingeribile raccoglierete sarà anche radioattivo: dovrete quindi anche tenere conto della quantità di radiazioni accumulate, che ridurranno progressivamente i vostri PS, come Fallout insegna, e soprattutto potranno portare a delle mutazioni (ne parleremo più avanti). Molta importanza viene data inoltre al farming e al crafting: le armi e le armature si usureranno velocemente e sarà necessario ripararle spesso. Per fare questo, avrete bisogno come da tradizione dei banchi di lavoro dedicati: questi si trovano in alcuni luoghi della mappa oppure potrete costruirli voi stessi. Per fare questo dovrete prima approntare il vostro C.A.M.P., da cui dare origine al vostro insediamento.
Il C.A.M.P. può essere piazzato in qualsiasi zona della mappa, l’ideale naturalmente sarebbe trovare un posto nelle vicinanze dell’acqua. Una volta posato, si potrà procedere a creare una lunga serie di postazioni e oggetti, oltre che poter costruire dei veri e propri edifici, una volta che si avranno a disposizione i materiali necessari. Questi li dovrete raccogliere nel mondo di gioco, frugando tra i rottami e le case abbandonate, arraffando cianfrusaglie che una volta smontate potranno fornirvi alcuni materiali utili. Mano a mano che esplorerete la mappa troverete i vari progetti per strutture, armi e armature e potrete crearne di sempre più complessi ed evoluti. Ci sono naturalmente anche le armature atomiche, le quali si trovano anche abbandonate in alcuni luoghi della mappa, che però potrete utilizzare al meglio solo dopo aver raggiunto un certo livello.
La costruzione di strutture per l’insediamento è in generale uno degli elementi realizzati meglio del gioco, ma si pone un problema fondamentale: la sua ragion d’essere. Per quanto infatti possiate decidere di realizzare case ed edifici di diversa estensione, piazzando all’interno mobili e strutture, questi luoghi rimarranno deserti. Non ci sono NPC, come già detto, che potranno venire a dare una parvenza di vita sociale al luogo che avrete costruito con tanta cura. Gli altri giocatori potranno avere accesso e anche approfittare per utilizzare le vostre strutture da lavoro, ma finisce lì. Altra nota dolente: lo spazio nella cassa deposito oggetti. Al momento infatti potete depositare un massimo di 400 oggetti, spazio che già dopo alcune ore di gioco risulta risicato, costringendovi ad una selezione. Il C.A.M.P. può inoltre essere spostato (pagando però un prezzo in tappi) ma se decideste di farlo dovrete riposizionare tutto daccapo (senza fortunatamente spendere ulteriori risorse, se non il vostro tempo). Un problema ulteriore è il fatto che se entrerete in un server in cui un giocatore ha posto il suo C.A.M.P. nella posizione del vostro, dovrete obbligatoriamente piazzarlo da un’altra parte.
Altro aspetto da tenere in considerazione legato alla sopravvivenza e ai bonus/malus che può subire il personaggio è quello legato alle malattie e alle mutazioni. Saremo infatti in balia sia dei virus/batteri sia delle radiazioni. Le malattie, che più delle volte causano dei malus abbastanza fastidiosi (come i Polmoni Melmosi, PA e PS ridotti alla metà), possono essere curate con un Rimedio (oggetto curativo piuttosto raro, ma che può essere anche creato tramite il Laboratorio Chimico). Se non ne aveste a disposizione, ricordatevi che comunque hanno una durata limitata nel tempo. Le mutazioni invece si contraggono se si resta per troppo tempo con un livello eccessivo di radiazioni (metà della barra dei PS). In questo caso però esistono mutazioni che portano dei vantaggi interessanti al personaggio (ad esempio il Marsupiale vi darà più peso trasportabile ma meno intelligenza), quindi riflettete attentamente prima di curarvi. Se voleste farlo, potrete attraverso il RadAway, che diminuisce le radiazioni.
Missioni, attività e multiplayer
Fallout 76 possiede una storyline che i giocatori potranno seguire, sia in singolo che in coop. Abbiamo già sottolineato il fatto che la storia principale si segue tramite l’ascolto di olonastri e documenti, e come questo possa risultare estremamente pesante per la godibilità. Certo, la campagna è pensata anche per farci esplorare la mappa in lungo e in largo e farci scoprire le varie zone di interesse, ma risulta piuttosto banale e non particolarmente avvincente, soprattutto per la freddezza in cui viene narrato il tutto, anche se ha degli spunti interessanti nel finale.
Inoltre mentre ci recheremo verso il prossimo obiettivo, saremo facilmente distratti da quest secondarie che si attiveranno automaticamente, riempiendo l’interfaccia di eccessive istruzioni, a meno di non disattivarle dal menù dedicato alle missioni. Questo risulta decisamente confusionario. Si tratta di missioni di vario genere, dalla raccolta di oggetti, all’eliminazione di mostri, allo scortare lentissimi robot, che però il più delle volte tendono a ripetersi. A volte addirittura sono esattamente identiche, facendo facilmente perdere la voglia di seguirle.
Ricordiamoci però che Fallout 76 è un titolo multiplayer online. Come si traduce questo nel susseguirsi delle missioni? Purtroppo giungiamo qui ad uno dei problemi – a mio avviso – più gravi del titolo. In generale, non è per niente chiaro quale idea abbia Bethesda del multiplayer, sia coop che PvP. Partiamo dal coop: i giocatori possono formare squadre da 4 elementi al massimo. Si possono scambiare oggetti e usufruire ognuno delle strutture dell’altro, oltre che vedere sulla mappa gli obiettivi delle rispettive missioni. Il problema grave è che nel coop di Fallout 76 le quest non vengono condivise tra i giocatori della stessa squadra. In sostanza, se siete in due e volete seguire la stessa missione non potrete farlo cooperando, ma ognuno dovrà compiere gli step necessari, finendo quindi per dover agire in sostanza due volte, il che rende tutto incredibilmente più lento e macchinoso. Una scelta inspiegabile quella di Bethesda, che poteva benissimo ispirarsi a titoli come Borderlands 2 o Tom Clancy’s Ghost Recon: Wildlands che propongono un vero multiplayer cooperativo in cui i giocatori possono portare avanti insieme la campagna e affrontare le missioni. Invece si è deciso di dare comunque (troppo) peso al single player, forse per il timore di perdere l’utenza proveniente dai precedenti Fallout o per giustificare l’elevato prezzo di lancio (su questo ci torneremo). Inoltre c’è da sottolineare che giocando in coop i problemi tecnici del gioco peggiorano ulteriormente, rendendo la situazione spesso frustrante.
Naturalmente la mappa di gioco, decisamente estesa (in cui però per effettuare il viaggio rapido è necessario pagare una cifra in tappi, che aumenta a seconda della distanza, tranne che per raggiungere il nostro C.A.M.P. o il Vault 76), è popolata da creature ostili. Queste però purtroppo peccano di un design piuttosto monotono e di poca varietà in generale. Inoltre gli asset di molte creature sono sicuramente riutilizzati sia da capitoli precedenti sia da TES. Sottolineo che sono presenti delle attività di “livello superiore” interessanti, che sfidano anche l’abilità dei giocatori, come ad esempio i Raid, particolari eventi in cui combattere mostri di livello molto alto per ottenere equipaggiamenti rari. Tuttavia non è sufficiente la presenza di queste attività per giustificare tutto il resto.
Stendiamo un velo sull’IA e in generale sugli innumerevoli bug e problemi che affliggono sia noi che i nostri nemici in fase di combattimento, che risente anche di gravi problemi di freeze e lag, rendendo a volte il tutto decisamente frustrante. Nell’ambito degli scontri va naturalmente inserito il PvP tra giocatori, che subisce anch’esso quella confusione di identità che ho citato parlando del coop. Sarete liberi di ingaggiare uno scontro con qualsiasi giocatore che incontrerete, ma questo non regala particolari soddisfazioni. Alla morte il giocatore potrà respawnare nella località che preferisce, anche vicino a voi per proseguire lo scontro per l’eternità, finché qualcuno non si annoierà e rinuncerà. C’è la possibilità di entrare in modalità Pacifista, che vi consentirà di non essere attaccati e di proseguire senza intoppi le vostre attività. In generale comunque non esiste un elemento che spinge i giocatori ad ingaggiare scontri. Se un giocatore eliminerà diversi avversari, entrerà nello status di Ricercato e si potrà ottenere una ricompensa nell’eliminarlo, ma al momento non risulta abbastanza invitante da spingerci a percorrere l’intera mappa per una ricompensa di 10 tappi. In generale quindi le “conseguenze” sul mondo di gioco sono davvero inesistenti. Bethesda ha dichiarato che il PvP verrà migliorato e reso più complesso in futuro, staremo a vedere.
Sempre più speciali
Una delle caratteristiche tipiche della serie Fallout di Bethesda è quella del sistema S.P.E.C.I.A.L., il particolare insieme di caratteristiche (Strength, Perception, Endurance, Charisma, Intelligence, Agility, Luck) che possono essere aumentate mano a mano che si sale di livello. Ognuna di esse ha particolari effetti su alcuni elementi, come il peso trasportabile, la sete e la fame, la resistenza alle malattie, i danni inflitti e subiti e così via. Per questo Fallout 76 Bethesda ha implementato un sistema a “carte”, per cui per ogni livello aumentato si potrà equipaggiare una carta-talento che darà un determinato upgrade. Le carte partono da un valore di 1, ma possono essere combinate per aumentarne i parametri e i vantaggi. In generale il sistema è gestito positivamente, tuttavia a differenza ad esempio a Fallout 4, in questo caso non è possibile sapere quali vantaggi si potranno sbloccare in futuro migliorando una caratteristica specifica, sminuendo un po’ la pianificazione tattica del miglioramento del personaggio. Il sistema S.P.E.C.I.A.L. si contraddistingue come al solito per l’aspetto artistico, con le fantastiche illustrazioni in stile Fallout a cui la serie ci ha abituato. Fino al livello 10 inoltre, ogni 2 livelli otterremo un pacchetto di carte-talento da aprire. Dopo il 10, ne otterremo uno ogni 5.
In Fallout 76 viene anche riproposto un altro grande classico della serie: lo S.P.A.V., ovvero il particolare sistema di puntamento che consente al giocatore di evidenziare i vari punti deboli del nemico. Se però nei precedenti capitoli il sistema aveva un senso e dava un grande vantaggio soprattutto negli scontri più difficili, questo non avviene ora. La caratteristica principale dello S.P.A.V. era infatti quella del rallentare il tempo, dando al giocatore modo di scegliere il punto più adatto a cui mirare. Trattandosi di un multiplayer, questo elemento è stato eliminato del tutto, rendendo lo S.P.A.V. qualcosa di simile ad un sistema di puntamento rapido in movimento nemmeno particolarmente affidabile.
Un disastro tecnico
Veniamo quindi a parlare di quello che sta causando la maggior parte delle critiche a Fallout 76: il comparto tecnico. In questo ambito siamo davanti ad un vero disastro, che sinceramente non ci aspettavamo. Al di là dei discorsi sul motore grafico riutilizzato per l’ennesima volta, con qualche piccola miglioria, il problema fondamentale giace nell’ottimizzazione inesistente. Su console (la situazione su PC è un pochino migliore) il gioco subisce continuamente problemi di freeze e di lag, edifici e nemici compaiono improvvisamente, spesso l’audio risulta non sincronizzato o sparisce, i server sono instabili, il framerate… quale framerate? In queste condizioni l’esperienza di gioco diventa quindi fortemente penalizzata, e può spingere l’utente all’esasperazione.
Il tutto si amplifica quando si gioca in coop, con i problemi di lag e freeze che aumentano ulteriormente. A coloro che sostengono il fatto che bisogna dare tempo a Bethesda di sistemare il gioco perché si tratta comunque di una prima volta rispondo che non è giustificabile rilasciare un prodotto del genere sul mercato, soprattutto ad un prezzo pieno di 70 euro (sceso già vertiginosamente in occasione del Black Friday, cosa che ha fatto infuriare ancora di più i giocatori). I tester esistono, ma probabilmente quelli di Bethesda sono dei manichini. Non me lo spiego in altro modo. Se infatti il gioco è potenzialmente godibile da parte di un fan della serie, questa possibilità viene meno quando costui si va a scontrare con questi problemi che vanno AL DI LA’ dei contenuti, che sicuramente potranno essere aumentati nel tempo.
Possiamo però spezzare una lancia in favore della colonna sonora, piacevole e ben orchestrata.
Shopping
Non so se lo sapete, ma in Fallout 76 sono state inserite anche le famigerate microtransazioni. Esiste infatti un negozio in-game, l’Atomic Shop, accessibile mediante il menù Social, che vi permette di acquistare oggetti cosmetici per personalizzare ancora di più il vostro personaggio e il vostro C.A.M.P., oltre che diverse emote e aggiunte per la modalità foto. Anche questa è una novità inserita nel gioco, che propone in realtà diversi strumenti per realizzare istantanee della vostra avventura nel West Virginia.
La valuta premium del gioco sono gli Atom, che possono essere ottenuti completando le diverse sfide proposte all’interno del gioco (sia giornaliere che settimanali), che si risolvono spesso in compiti abbastanza semplici, come riparare un’arma, scattare una foto, costruire un qualche elemento, eliminare un tot di nemici e così via. I prezzi non sono particolarmente eccessivi (naturalmente è possibile acquistare Atom con moneta reale), ma c’è da sottolineare che sono presenti elementi davvero scarni, come completi molto semplici che potevano benissimo essere inseriti nella mappa. Diciamo che se Bethesda si fosse concentrata meno sul negozio (magari lanciandolo più avanti, una volta stabilita una buona base di giocatori) e di più sul lato tecnico, forse la situazione sarebbe migliore.
Conclusione
E’ stata una lunga disamina, in cui ho cercato di sottolineare alcuni aspetti potenzialmente positivi, ma anche di farvi capire come questi vengano purtroppo cancellati da tutta una serie di problemi che forse potevano essere ridimensionati. Fallout 76 è un bel sogno, che però per ora si è infranto sulla delusione di molti, appassionati e non, segnando un doloroso passo falso per il franchise, che speriamo però possa essere in grado di risorgere da queste ceneri. Gli appassionati più incalliti forse si staranno comunque godendo il gioco, perché si tratta pur sempre di un Fallout con tutte le note del caso (dall’esplorazione dell’open-world, al crafting, alla costruzione della base). Il potenziale di un mondo online in cui cooperare e creare insieme qualcosa da difendere c’è, ma per ora Bethesda sembra avere poche idee e confuse. Il gioco sarà certamente seguito e migliorato, il problema però è uno solo: quanti giocatori rimarranno nei server nelle prossime settimane?
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