Dopo vari GdR d’azione più o meno marcati (come Assassin’s Creed Odyssey o The Witcher 3) e JRPG incredibili (Persona 5 e Dragon Quest XI), non potevamo lasciarci sfuggire la possibilità di tornare indietro nel tempo con un gioco di ruolo tattico a turni come Fell Seal: Arbiter’s Mark. Un titolo creato da due sole persone (i 6 Eyes Studio) e pubblicato da 1C Entertainment: sarà riuscito a non farci rimpiangere capolavori come i Final Fantasy Tactics, oppure no? Non vi resta che scoprirlo leggendo la nostra recensione.
Gli Immortali non regnerebbero senza gli Arbitri
In questo titolo seguiremo il viaggio di Kyrie, un Arbitro devoto, e della sua squadra. In questo universo fantasy, un gruppo di eroi è riuscito a sconfiggere una Bestia Antica, diventando quindi Immortali. Costoro, da quel momento, hanno regnato sul mondo e, aiutati dagli Arbitri, hanno mantenuto la pace. Questo fino a quando una setta chiamata il Sigillo non ha iniziato ad attaccare villaggi e cittadini per dimostrare l’inefficacia di questa gerarchia. Kyrie, come Arbitro, ha il compito di preservare l’equilibrio, ma quando uno dei 7 Immortali decide di “andare in pensione” (un po’ strana come scelta per un Immortale, ma non siamo qui a porci domande) avrà inizio un lungo viaggio per catturare un fuggitivo che pochi giorni prima aveva arrestato.
Da qui, lei e la sua squadra scopriranno segreti tenuti nascosti per anni (anche perché Kyrie verrà Marchiata da uno degli Immortali per compiere il pellegrinaggio per diventare il successore) e non potranno che scendere sul campo di battaglia in prima linea per fermare i piani del Sigillo e del loro capo. Una trama fatta di colpi di scena più o meno telefonati, ma che in generale riesce a tenere alta la concentrazione. Per tutti, o quasi, i 40 campi di battaglia che dovremo affrontare prima di giungere ai titoli di coda, dovremo assistere a piccole scene d’intermezzo solo dialogate. Scelta discutibile, ma un compromesso obbligato per un titolo creato da due sole persone.
Considerando tutto, il comparto narrativo di Fell Seal: Arbiter’s Mark è la base fondante del prodotto, e sicuramente è stata curata. Non mancano sbavature o cliché ripresi da altri giochi o film, ma nel complesso funziona e si fa seguire.
Il classico RPG tattico a turni
Il gameplay di Fell Seal: Arbiter’s Mark è il più classico dei classici. Sulla mappa non esplorabile verrà aggiunta, di volta in volta, la nuova area di battaglia, e noi saremo obbligati a completarla per poter proseguire. Nessuna missione secondaria (in realtà ce n’è una e una sola) o qualche segreto. Il nostro compito è preciso e dovremo seguire solo quello.
Una volta avviata la missione, dovremo decidere quale componente del gruppo utilizzare nella battaglia e dove posizionarlo (solitamente si useranno 6 personaggi, ma il numero può variare o addirittura noi stessi potremo decidere di schierare meno unità). Fatto questo inizierà lo scontro, basato su turni e caselle. Ogni personaggio avrà determinate caratteristiche fisiche che gli permetteranno di muoversi più o meno distante (dipenderà anche dalla sua classe), un determinato range di attacco (anche questo in base alla classe e dall’arma equipaggiata) e una determinata difesa (anche qui influenzeranno classe, buff o debuff ed equipaggiamento). Tutto molto semplice e basilare.
Ciò che non risulterà semplice è il gioco in sé, in quanto Fell Seal: Arbiter’s Mark ha una difficoltà base superiore a qualsiasi altro gioco del suo genere. Anche alla difficoltà “Normale” il titolo risulterà tosto, forse anche ad utenti che si considerano abbastanza esperti di tale genere. Lo stesso tutorial consiglia di livellare tutti i propri personaggi per potersela cavare in ogni situazione. Quando un compagno cadrà in battaglia avrà dei malus in quella successiva: per farlo tornare al massimo bisognerà semplicemente “lasciarlo in panchina” in uno scontro. Per questo il titolo mette a disposizione una Gilda, dove i giocatori potranno comprare delle nuove reclute pagando con i soldi ottenuti finendo le missioni. Sarà presente anche un Negozio per fare compra-vendita di equipaggiamenti, ed un’Arena per battaglie sempre più impegnative (e, di conseguenza, premi più importanti).
Le classi sono più di venti, e ogni personaggio ne potrà utilizzare due in battaglia, ognuna con specifiche abilità, attive e passive. In totale possono esserci più di 400 varianti, con pro e contro. Se tutto questo vi sembra difficile da gestire, vi garantisco che il tutorial aiuterà molto, e lo stesso gioco non è poi così complesso da imparare. Sicuramente l’accoppiata mouse e tastiera o, forse meglio, pennino e touchscreen (peccato in questo senso l’uscita su Nintendo Switch) sarebbero l’ideale per Fell Seal: Arbiter’s Mark, ma anche con il pad PS4 il titolo si fa giocare.
Tutto disegnato a mano
I due ragazzi di 6 Eyes Studio hanno disegnato tutte le ambientazioni a mano, così come i personaggi ed i mostri. Ed è tutto veramente bello. Peccato per la mancata traduzione in italiano e per un sound design sotto la sufficienza. Musiche intriganti ma troppo ripetitive e stancanti, e alcuni suoni delle abilità in differita rispetto all’animazione. Infine, proprio le animazioni sono la parte peggiore di Fell Seal: Arbiter’s Mark. Per molti attacchi risultano uguali, cambiando solo il particellare, mentre è totalmente assente in alcuni casi.
Insomma, il comparto tecnico funziona da un punto di vista del design delle mappe e della grafica in generale, ma pecca in tutto il resto. Nella mia prova non ho riscontrato nessun bug o crash. Infine i caricamenti sono molto veloci, ed un plauso va fatto alle impostazioni della difficoltà: ce n’è veramente per tutti i gusti, dai più casual all’hardcore vero. Sempre considerando però la non facilità del gioco, anche al livello più basso.
In conclusione posso dire che le 20 ore passate con Fell Seal: Arbiter’s Mark sono state coinvolgenti ed interessanti, ma comunque non siamo ai livelli di capolavori come il sopra citato Final Fantasy tactics. Risulta essere un titolo da giocare per gli amanti del genere, pur avendo una ripetitività di fondo dovuta alla mancanza di quest secondarie e ad un livello tecnico non proprio eccelso.