Meglio tardi che mai, ci siamo presi il nostro tempo, vi presentiamo in questa recensione l’ultimo gioco di guida open world sfornato dal team di sviluppo interno Turn 10 – Playground Games, il quarto capitolo del celebre Forza Horizon.
Recensire un gioco di guida è sempre un compito a rischio, una patata bollente. L’ambito è per forza di cose estremamente definito ed il rischio diviene quello di rimanere prigionieri di un mero giudizio bello/brutto o d’un piatto elenco delle features presenti. Dal momento che non si può scappare del tutto da questo genere d’inconvenienti, abbiamo deciso, per ravvivare un po’ le cose, di preparare e presentare una recensione a quattro mani. Tipologia, diciamolo, generalmente tabù all’interno della nostra redazione e non solo, dal momento che introduce potenzialmente altre beghe e controindicazioni. Su tutte il rischio d’incoerenze. Ma innanzitutto a noi di NBG un po’ di rischio piace ed amiamo divertirci e sperimentare anche quando scriviamo, non solo quando si gioca joypad (o volante) alla mano. Di contro le due capocce che hanno partorito questa recensione, il sottoscritto Daniele e Alessandro Snake, si conoscono molto bene e, possiamo assicurarvelo, sono in assoluta sintonia.
Nobile dinastia
Dopo questa lunga premessa non indugiamo oltre e partiamo col presentarvi questo Forza Horizon 4. Come molti di voi sapranno, Turn 10 porta avanti nel tempo due diverse declinazioni della serie Forza. La prima, Motorsport, giunta al settimo capitolo è generalmente considerata il fratello maggiore. Seria, tradizionale e simulativa quanto basta, ad oggi è considerata il riferimento del genere. Horizon, di contro, è l’incarnazione dello spirito più giocoso e spensierato dei giochi di guida. Il genere si è sviluppato in tempi relativamente moderni e coniuga i concetti di open world e di sandbox a quelli, appunto, dei drive game. Una mappa, che si arricchirà progressivamente d’una miriade di attività da fare, un sacco d’auto ed infine tanta, tantissima libertà.
Approcci diversi, ma compatibili
ilDagnele: ammetto candidamente d’essere un fan della serie Motorsport di lunga data e mi sono accostato ad Horizon solo con questa quarta edizione. Sono un videogiocatore attempato: legato, forse nostalgicamente, a dinamiche da single player o, al massimo, a multiplayer in locale. Amo poi le simulazioni, anche se non spinte all’estremo. In altre parole quei titoli dove i feedback, le sensazioni che il gioco restituisce, per qualità, quantità e finezza, possano far credere all’utente che il “modello” presentato sia – davvero – realistico. Non deve necessariamente esserlo, ma deve darne quanto più l’idea. Forza Motorsport, ad esempio con la gestione del bagnato, è fenomenale in questo. Horizon… chissà. Ecco spiegati i motivi del mio scetticismo. E poi il mercato dei videogame è sin troppo pieno, per non dire saturo, di giochi di guida fracassoni e null’altro. Ecco dunque quale è stato il mio approccio pre-game al titolo. Aggiungo solamente che mi sono soffermato, in accordo a quanto detto, sull’analisi della guida tramite volante (un Logitech G920 con pedaliera e leva del cambio).
Snake: nell’ambientazione open world c’è a mio avviso il futuro dei giochi di guida. La varietà di situazioni che vengono proposte al giocatore sono di gran lunga più ampie rispetto ai titoli dall’impostazione tradizionale. Non ho avuto dubbi nel voler mettere le mani su Forza Horizon 4, libertà e divertimento.
Uno scotch, grazie. Agitato, non shakerato.
Il teatro, l’ambientazione della mappa di questo Forza Horizon 4 è la vecchia Gran Bretagna e, più precisamente, la Scozia. Edimburgo e dintorni. Sì, la guida è a sinistra. Ci si abitua e nelle gare, a parte quelle clandestine, la questione perde sostanzialmente di significato. Ma è opportuno ammettere che la cosa può dar fastidio e richiedere tempi di assuefazione medio-lunghi.
ilDagnele: per chi non lo sapesse, nei secoli passati, tutto il mondo teneva la sinistra. Una scelta di derivazione militare sulla quale non vogliamo dilungarci. La curiosità è legata al fatto che fu un certo Napoleone Buonaparte ad imporre la guida a destra, giusto per volersi distinguere dal mondo britannico. Almeno per una volta dunque non sono stati gli inglesi a voler fare a tutti i costi a modo loro. Sterlina, Brexit, allergia al sistema metrico decimale, ok. Ma la guida a sinistra è stato un caso a parte. In questa occasione sono stati i francesi a tirarsela per primi. Tra gli uni e gli altri, resta comunque una gran bella lotta.
Perché proprio qui?
La bella notizia, dopo quella antipatica della guida a sinistra, è che la geologia, il clima ed il paesaggio scozzese garantiscono un’ottima varietà d’ambienti. Una scelta sicuramente felice, essenzialmente per tre motivi. In primis è una location non eccessivamente inflazionata, la seconda è che la Gran Bretagna ha indubbiamente una tradizione motoristica di primissimo piano e la relativa scelta evoca un senso di profondo rispetto e sincero amore per il mondo a quattro ruote. Pertanto, questa meditata decisione, merita un plauso a sé. Il terzo motivo, invece, è costituito da una ragione più sottile. Forza Horizon è un gioco “funny”, giusto per rimanere in ambito british. Una location che sa essere molto variegata, non solo in termini estetici ma anche in quelli morfologici, mantenendo sempre uno stile realistico e senza cedere all’introduzione di elementi fuori contesto come rampe impossibili, viadotti assurdi e roba simile è indubbiamente da lodare. Il fatto che un gioco si prefigga d’essere divertente ed alla mano non implica affatto che debba necessariamente somigliare ad un luna park per veicoli a motore. È vero, in Forza Horizon 4 vi sono anche ambientazioni create ad hoc, come quella ricavata ad una cava dismessa. Tuttavia ogni luogo all’interno del gioco presenta un’interconnessione molto armoniosa e credibile. Si avrà quindi la sensazione d’essere sì in un ambiente estremamente libero dove sia possibile fare (quasi) tutto, ma al contempo si godrà di un paesaggio estremamente realistico e credibile, ideale anche per quando ci si vuole semplicemente dedicare al gironzolamento più spensierato e fine a sé stesso. Siete degli inguaribili fan delle situazioni più estreme ed esagerate? Beh, l’espansione Fortune Island è stata pensata proprio per voi! Qui, pur mantenendo un contesto naturale, potrete dare massimo sfogo alla vostra voglia di acrobazie.
ilDagnele: Mare, spiagge, villaggi rurali, boschi, laghi, regioni montuose e la zona urbana di Edimburgo. E qualcosa da questo elenco me lo sono sicuramente scordato. Ce n’è per tutti i gusti e per ambientarci i tipi di competizione più svariati. E poi, caratteristica più enfatizzata al momento del lancio, vi è l’alternanza del ciclo stagionale. Si partirà dall’autunno e si prosegue, man mano che si progredirà nel gioco, con gli altri tre periodi dell’anno. Una volta completato il “primo giro”, e accumulata una seniority adeguata, le stagioni si susseguiranno al ritmo di una alla settimana, seguendo grosso modo il calendario degli eventi online del gioco. L’aspetto più bello è che questa varianza non è solo di natura estetica, né limitata al comportamento fisico delle auto. Alcuni luoghi saranno accessibili solo in determinate stagioni, così come alcune azioni saranno consentite solo in precisi periodi. Non voglio fare alcun spoiler, per cui mi fermo qui.
Snake: Concordo appieno con Daniele. Il gioco offre tantissimo senza vincolare il giocatore a dover fare a tutti i costi questo o quello. Gran parte degli eventi, e ce ne sono un’infinità, possono essere affrontati in singolo o in modalità online. Ogni appassionato di guida può trovare in questo gioco ciò che vuole, nella maniera che preferisce. Ogni evento può infatti essere affrontato nelle più svariate modalità e, anche nel caso non piacciano le gare, ci si può divertire in acrobazie, attività di guida ed esplorazione. In altre parole: fai ciò che vuoi nel modo in cui vuoi.
Un bell’ambientino!
Accennato alla grande varietà, è giusto soffermarsi anche sull’effettiva qualità realizzativa degli ambienti. Senza alcun tema di smentita, Forza Horizon 4 è una gioia per gli occhi. Il dettaglio, la cura dei particolari, i giochi di luce rasentano il fotorealismo. La modellizzazione delle vetture non è da meno. Assolutamente maniacale sia per quanto riguarda la carrozzeria che per gli interni. Noi abbiamo gustato il tutto su una Xbox One X e un display 4K ed il risultato è stupefacente. Essendo un gioco tutto sommato d’impostazione arcade, è poi ovvio che qualcosa sia stato giustamente sacrificato in termini di comportamenti fisici realistici. Muretti in sasso che si frantumano come se fossero dei biscotti e di contro ringhiere indistruttibili come e più di campi di forza alieni. Si indulge. A parte qualche sporadico difettuccio grafico guardando in lontananza, tutto gira in maniera fluidissima e pressoché perfetta. Segnaliamo comunque che è possibile settare nelle opzioni se prediligere il dettaglio grafico o gli FPS. Anche gli effetti atmosferici, e non potrebbe essere altrimenti, sono stati realizzati con grande cura ed attenzione. Certo, la vastità dell’ambiente non ha consentito di raggiungere il livello di maniacalità nei particolari presente in Motorsport 7, ma ci si avvicina molto. Buona infine la quantità e la varietà di veicoli presenti su strada: li vogliamo chiamare VNG? Veicoli non giocanti? Ad ogni modo, nelle aree urbane e limitrofe, vi capiterà ad esempio d’imbattervi d’inverno in numerosi spazzaneve. Viceversa, nelle stagioni calde, i campi saranno disseminati di trattori. Molto bene.
Drive experience
Detto della qualità e dello stile grafico, è doveroso parlare della guidabilità prima si soffermarsi su tutte le features ed attività che vanno a comporre il cuore del gioco. Il parco macchine è devastantemente ampio. Per tipologia, epoca, marche… si va dai trappolini a tre ruote fino alle motrici dei TIR. Veicoli d’epoca e prototipi futuristici: ce n’è per tutti i gusti. Si potrà scegliere quale auto di guidare tra quelle in proprio possesso praticamente in ogni istante. Molto raramente vi verrà richiesto uno specifico tipo di veicolo per partecipare ad una determinata competizione che, al contrario, si adatterà lei stessa al mezzo che state utilizzando proponendo avversari dotati di vetture simili, o quantomeno compatibili. Ovviamente il gioco si prende tutta una serie di licenze non da poco, come consentire di fatto ad una supercar pensata esclusivamente per la pista di fare dello sterrato od altre amenità simili. Lo ripetiamo, ci sta, è tutto sommato nello spirito del gioco. Quel che importa è che comunque, a prescindere a tutte queste cose, ogni veicolo utilizzato darà delle sensazioni diverse e del tutto specifiche.
ilDagnele: quanto appena detto è senza dubbio l’elemento da tenere maggiormente in considerazione nel soppesare la giocabilità del titolo. Il parco auto supera le 450 unità. Anche se naturalmente non le ho potute provare tutte, ogni veicolo da me utilizzato ha mostrato un’impronta netta e precisa che lo ha distinto da tutti gli altri. Forse anche questo è uno dei segreti di questo gioco, che grazie a ciò riduce al minimo la noia da monotonia, sindrome della quale i giochi di guida sono spesso afflitti.
Due parole sulla guida con il volante. La situazione è identica a quella presente in Forza Motorsport 7. Usare un volante, che sicuramente non è un device a buon mercato, è… un handicap. Capisco che in questo mondo di giochi e competizioni online gli sviluppatori possano essere più preoccupati di non voler dar vantaggi hardware a determinati giocatori, ma è comunque paradossale che il gioco con il volante risulti intrinsecamente più impegnativo che con il joypad. Mi spiego meglio. Non si tratta di un processo di assuefazione o d’abitudine che rende ostico l’uso del volante, quantomeno nei periodi di gaming iniziale. Il gioco rileva la periferica utilizzata e, nel caso del volante, rende il gioco più simulativo (e prestazionalmente più difficile), tutto questo, precisiamolo, a perfetta equivalenza di tutti i settaggi. Per fare un esempio tra i tanti, è quasi come se appena si utilizzasse il volante venisse disabilitato il controllo di trazione. Anche allo sterzo occorre fare infinitamente più attenzione. Se in Motorsport la cosa può ancora avere un significato, cioè quello di ricercare un ambiente più simulativo possibile per puro amore di realismo, in Forza Horizon la cosa diventa piuttosto fuoriluogo. E ben a poco valgono i settaggi messi a disposizione per provare a controbilanciare il tutto, la sostanza cambia molto poco. Device migliore (e relativo costo) = prestazioni peggiori. Ripeto: non ha molto senso. Dato lo spirito del gioco ci si innervosisce abbastanza facilmente e si finisce con il riprendere in mano l’Xbox Controller. L’unica eccezione a questo discorso può essere rappresentata dalla guida di alcuni veicoli off road, il cui sterzo e raggio di curvatura sono molto accentuati. Ma è davvero una situazione limitata e particolare.
Snake: Io ho utilizzato quel capolavoro di joypad che è il controller élite di Xbox. Sostituendo gli stick analogici con i più lunghi tra quelli in dotazione si ottengono risultati davvero esaltanti. Grazie a questi ultimi, l’escursione risulta maggiore e in questo modo è possibile gestire al meglio lo sterzo anche nei movimenti più piccoli. Confermo anche la diversità di sensazioni di guida che ogni specifico veicolo fornisce rispetto agli altri. E stiamo parlando di un parco macchine davvero enorme.
A che gioco giochiamo?
Accennavamo ai concetti di open world e sandbox all’inizio della recensione. In effetti già questi due termini potrebbero essere sufficienti a rendere l’idea della varietà di attività inserite nel gioco. Come ci viene grossomodo spiegato nell’arco della presentazione, la zona di Edimburgo è stata trasformata in una sorta di Festival motoristico permanente. Che ovviamente ospita ogni genere d’evento riconducibile al mondo dell’automobile e della guida. Il primo e più grande discernimento avviene tra le attività per il gioco in single player e quello multiplayer online. Entrambi coesistono tranquillamente senza pestarsi i piedi a vicenda. La proposta di gioco è talmente ampia e diversificata che difficilmente riuscirete e vorrete fare tutto. Oltre alla parte guidata sono presenti, come da tradizione di Forza Horizon, dei ricchissimi menù per elaborare e personalizzare la propria auto nei modi più disparati. Modifiche prestazionali, estetiche, grafiche. Case d’aste per accaparrarsi veicoli speciali o semplicemente a buon prezzo. Insomma, c’è da rimanere impegnati anche quando non si sta guidando. Data questa enorme mole di features che il gioco mette a disposizione, abbiamo dunque deciso di spartirci l’analisi degli specifici ambiti di gioco.
ilDagnele: da bravo lupo solitario mi sono occupato della modalità giocatore singolo. Se qualcuno pensa che il bello di questi titoli sia il multiplayer online, può tranquillamente aver ragione. Io però mi godo il single player, sono gusti, inclinazioni e propensioni. Venendo al sodo è effettivamente vero che si tratta quasi sempre di correre dal punto A al punto B, ma gli sviluppatori si sono umanamente inventati un’infinità di buone, a tratti ottime, idee per giustificare tutto questo muoversi di qua e di là. Corse contro le IA, prove a tempo, sfide con altre tipologie di mezzi di locomozione (non vado oltre per non rovinare la sorpresa). A tutto ciò si aggiungono prove di abilità e destrezza di ogni tipo, essenziali anche per guadagnare stelle e reputazione. Nelle prime ore di gioco, conclusa una sfida o un’esibizione, sarà tutto un aprirsi di nuovi obiettivi sulla mappa. Per uno che se ne porta a compimento, almeno altri tre o quattro se ne apriranno! C’è da perdersi. Oltre ai singoli eventi/attività, anche nei momenti di free roaming il gioco saprà mantener viva la vostra voglia di guidare con un comparto esplorativo molto consistente. Su tutti, nella mappa sono disseminate abitazioni acquistabili, ciascuna di esse con qualche “bonus” aggiuntivo, ed auto abbandonate tutte da individuare, portare a casa e rimettere in sesto. Locazioni paesaggistiche, cartelloni che forniscono punti esperienza o possibilità di trasferimento rapido completano il quadro. Molto spesso si tratta di grinding, ma il tutto resta sicuramente molto divertente. Menzione a parte la meritano le cosiddette storie. Appariranno in precisi punti della mappa e sono tutte costituite da dieci capitoli ciascuna. Vi capiterà ad esempio di fare lo stuntman per delle riprese, di guidare veicoli per un noleggio auto di lusso od aderire a vari club, come quello della derapata, per aiutarli a fare sempre più proseliti. È indubbio che queste storie rappresentino la parte più originale e simpatica del single player di Forza Horizon 4. La mia preferita, su tutte, è quella dove si farà conoscenza con una youtuber che ci farà guidare un set d’auto ispirato ai videogiochi di guida del passato. Mezzo Spoiler: i titoli SEGA la fanno da padrone. Anti-spoiler scontatissimo, non c’è ovviamente alcun riferimento/citazione dedicato all’odiato rivale di Polyphony, la saga di Gran Turismo.
Snake: Xbox è da sempre il luogo migliore per l’esperienza online. I server Microsoft, praticamente da sempre, sono ai vertici chi vuol giocare in rete. Forza Horizon 4 non fa eccezione a questa consuetudine. Il tutto è quindi appagante e privo di alcuna anomalia. Due parole, visto che Daniele non ne ha parlato, anche sui Drivatar. Elemento distintivo sia del mondo Forza. Il Drivatar non è che la trasposizione all’interno del gioco dello stile ed abilità di guida di ciascun giocatore. Man mano che giocherete, il vostro alter ego verrà plasmano in maniera sempre più fedele sulla base del vostro modo di guidare. Andando in giro per la Scozia o quando deciderete di giocare in single player, vi imbatterete nei Drivatar degli altri giocatori. In primis quelli dei vostri amici/contatti. Posso confermare che tutto questo sistema funziona alla grande. Daniele ha una guida per così dire… aggressiva. E il suo Drivatar è un autentico killer pirata della strada. Tutto quadra.
Gran finale
ilDagnele: il gioco è solido, ricchissimo e realizzato con assoluta cura e maestria. Se siete amanti dei giochi di guida ed in particolare quelli più spensierati e giocosi, Forza Horizon 4 è assolutamente il meglio del meglio nel panorama attuale. Difetti? Nessuno. A meno che si acquisti il gioco già sapendo che non vada incontro al proprio gusto personale, magari tanto per provarlo o farci solo qualche sporadica partita. Ecco, in quel caso potrebbe annoiare rapidamente, ma non è di sicuro una colpa imputabile al titolo stesso.
Snake: se possedete una Xbox One o un PC l’acquisto è praticamente obbligatorio. Se, ancora meglio, avete una One X è del tutto obbligatorio! Scherzi a parte, se siete appassionati di guida, indipendentemente dall’approccio che preferite, con Forza Horizon 4 avrete ore e ore di divertimento garantite.
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