Comincio questa recensione dicendo subito che Gears 5 è molto probabilmente il miglior titolo realizzato da Microsoft (e dagli Xbox Game Studios) in questa generazione videoludica. Questo ultimo capitolo è riuscito nell’impresa di migliorare ed evolvere con successo tutte le caratteristiche peculiari della serie. La sua campagna è più grande, più cupa e più coinvolgente che mai. La modalità Orda è impegnativa come non mai, ma con il suo nuovo sistema di progressione e i nuovi nemici introdotti riesce a tenere incollato allo schermo il giocatore. Fuga, la nuova modalità di gioco offre un grandissimo tasso sfida e l’iconica modalità PvP vi terrà impegnati a lungo, per migliorare le vostre statistiche in classifica e ottenere i premi stagionali anche nei mesi a venire.
The Coalition ha lanciato sul mercato un prodotto mastodontico che, fin dalla sua uscita, vanta già un grandissima varietà e moltitudine di modalità di gioco, adatte a tutti i giocatori. Di tutto ciò che ho giocato, la campagna rimane la mia modalità preferita, ma l’Orda mi ha tenuto impegnato in sessioni fino a tre ore di durata, mentre tentavo di arrivare all’ondata 50 usando tutto ciò che avevo a mia disposizione. Con Gears 5 così gigantesco, questa recensione non poteva essere da meno.
Penso che la cosa più importante da prendere in considerazione in questa recensione sia quanto “diverso ma familiare” è tutto ciò che è presente in Gears 5, inclusa la campagna. Certo, non rivoluziona il genere di appartenenza ed il gunplay basato sulla coperture è ancora predominante in tutta l’esperienza, ma fa un enorme passo in avanti rispetto al quarto capitolo, regalando al giocatore un’avventura memorabile.
La campagna prende il via poche settimane dopo la fine della scorsa iterazione e ed è suddivisa in quattro atti. Per chi è nuovo nella serie, Gears 5 offre due opzioni per chi non la conosce o fare un riepilogo degli eventi passati. Nel menu Extra, troverete “Precedentemente su Gears” e “Stato dell’universo”, che offrono una carrellata di tutto ciò che è successo nei precedenti capitoli di Gears of War, inclusi i tre originali usciti su Xbox 360.
Dopo un classico tutorial in cui dovrete completare vari compiti in una struttura di allenamento meccanica in continua evoluzione, vi viene presentato il mondo di gioco ed è davvero qualcosa di meraviglioso. Solo su Xbox One X (e PC di fascia alta) il gioco gira a 4K e 60fps ma anche su Xbox One base (o S) fa davvero una bella figura, con i suoi stabili 30fps.
L’aspetto tecnico di Gears 5 è sorprendente. La serie ha sempre puntato molto sul comparto visivo, essendo anche un’esclusiva Microsoft, riuscendo a trasporre su schermo delle vere e proprie carneficine virtuali. Questo quinto capitolo in particolare è davvero qualcosa di sbalorditivo, dagli scenari alle sanguinose esecuzioni, e fonde perfettamente i personaggi “massicci” della precedente trilogia di Gears con i personaggi più “slanciati” della serie moderna. Le ambientazioni sono evocative e memorabili, come i laghi ghiacciati intorno al Monte Kadar, o i deserti rossi dell’ex territorio UIR; il titolo riesce ad allontanarsi dai canoni della saga, mostrando una palette cromatica come mai si era vista, abbracciando tonalità di colore più vivide e puntando molto sulla varietà.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, non ho paura di dire che Gears 5 è sicuramente uno dei titoli più impressionanti che abbia mai giocato su una piattaforma Microsoft ed in generale in questa generazione videoludica.
La campagna è un must-play per tutti i fan della serie, in quanto pone le basi per le altre modalità del gioco. I nemici che incontrate, le armi che usate e tutte le nuove meccaniche di gioco vengono introdotte in questa modalità e se decidete per esempio di passare all’Orda prima di aver completato la storia del gioco, potreste rovinarvi alcuni dei più grandi momenti “wow” della campagna, specialmente quando vi troverete faccia a faccia con uno dei più impressionanti boss della serie.
In questa ultima iterazione, continueremo dalla fine di Gears of War 4: lo Sciame si è risvegliato e gli umani di Sera avranno bisogno di tutto l’aiuto possibile per affrontare la versione evoluta delle Locuste. Fortunatamente il COG ha la sua squadra Delta, un team élite di Gears che dovrà visitare località conosciute per trovare il modo più efficace per affrontare la nuova minaccia. Nel corso dell’avventura Kait, il più recente membro della squadra, scoprirà di possedere una strana connessione con lo Sciame, quindi ottenere risposte sul suo misterioso passato diventerà una priorità, in quanto ciò potrebbe dare agli umani di Sera la chiave per porre fine a questa sanguinosa guerra.
Come sempre, non mi addentrerò nei dettagli della storia perché non voglio rovinare tutte le sorprese che Gears 5 ha preparato per i giocatori. Quello che posso dirvi è che la trama di questo capitolo è molto più interessante e frenetica di quella del titolo precedente. In soli quattro atti (per una longevità media di circa 10-12 ore) i veterani Gears (Marcus, Cole, Baird e persino Clayton) torneranno per guidare la nuova squadra Delta (Kait, JD, Del e Fahz) durante la loro missione, formando relazioni interessanti e mai banali. In questo senso, la relazione che più ha attirato la mia attenzione è stata quella di Kait e Del, che, a differenza di quella tra Marcus e Dom, vi sorprenderà in ogni momento. È vero che i protagonisti della nuova trilogia sono amici, ma a differenza dei “vecchi”, continuano a cercare di scoprire se stessi, rivelando dettagli personali che daranno un ulteriore tocco di mistero all’intera storia.
La campagna offre anche nuovi modi di vivere il gioco: ora potete giocare insieme ad altri due amici, così da espandere ulteriormente la componente cooperativa. Ovviamente, la storia ha due nuove importanti funzionalità che rendono l’esperienza più fresca e divertente, come l’introduzione del robot Jack e gli immensi nuovi hub open world che mi hanno visto passare ore e ore ad esplorare ogni angolo, per svelare segreti, trovare componenti e approfondire tutto il comparto narrativo che il gioco ha da offrire.
Jack è un robottino che sarà sempre al vostro fianco per tutta l’avventura principale, e può anche essere controllato da un altro giocatore in modalità cooperativa. Questo simpatico robot sarà fondamentale per esplorare il mondo, risolvere enigmi e sarà molto utile anche nelle fasi di combattimento. Anche se sembrano banali, queste inedite funzionalità espandono il gameplay più di quanto possiate immaginare.
Il primo capitolo ricalca molto la linearità della vecchia trilogia ma, una volta completato, il mondo di gioco si aprirà e prenderete il controllo di Kait e Del mentre esplorano una vasta tundra ghiacciata. Queste sezioni open world vi consentono di prendervi il vostro tempo e guidare uno Skiff, avventurandovi verso passi montuosi, foreste ghiacciate e miniere abbandonate. Queste location sono alcune di quelle che riguarderanno le missioni secondarie, non nettamente correlate alle missioni principali e che contengono enigmi e oggetti da collezionare. Uno di questi tipi di oggetti scovabili sono i componenti utilizzati per potenziare le abilità di Jack. Durante il gioco, Jack ottiene nuove parti che gli consentono di sbloccare nuove abilità interessanti per le fasi di combattimento.
Ad esempio il robottino può rendervi invisibili, in modo da poter sgattaiolare tra le torrette in un complesso pesantemente sorvegliato o dietro i nemici durante il combattimento. Può congelare gli avversari così da poi ridurli in pezzi. Oltre ad esplorare le aree, le abilità di Jack sono la forza trainante di questi hub open world, poiché ogni nuova mini location ha un elemento chiave che viene utilizzato per aggiornare il robot o sbloccare l’abilità massima. Queste aree comunque non sono mai troppo difficili da superare e spesso contengono solo alcuni nemici coriacei o alcuni semplici puzzle. Inoltre, sia nelle aree secondarie che nelle porzioni di mappa della campagna saranno disseminati componenti per potenziare le abilità di base (oltre lo sblocco di funzionalità in più) di Jack, come la salute e l’invisibilità.
È stato un passatempo divertente e qualcosa che ho apprezzato molto in un gioco Gears, una saga che ha sempre avuto la tendenza di essere fin troppo lineare. Questo approccio al level design mi ha lasciato costantemente meravigliato, portandomi ad esplorare ogni angolo della mappa così da carpirne tutti i segreti.
Ovviamente va fatto anche un plauso ai ragazzi di The Coalition per aver confezionato una campagna molto varia e maestosa. Se non era in sella a un mech a propulsione chiamato Silverback mentre riduceva in pezzi tutto lo Sciame, erano le intense lotte contro i boss che mi hanno davvero galvanizzato come nessun titolo della saga di Gears è riuscito a fare finora. I personaggi che incontrerete non sono solo noiosi NPC, ma sono davvero ben caratterizzati e contestualizzati nel mondo di gioco.
Il combattimento in Gears 5 rimane per lo più il medesimo di sempre. Gli scontri a fuoco basati sulle coperture continuano ancora oggi a divertire, anche se non hanno più l’effetto rivoluzionario di una decina di anni fa. Non c’è una sensazione migliore di sparare due proiettili, tramite un Botlok, nella testa di un nemico e vederla esplodere! I nuovi nemici sono riusciti a dare un tocco di novità in più agli scontri a fuoco durante il gioco, come uno sciame di sanguisughe giganti che vola o i robot COG chiamati DeeBees (già visti in Gears of War 4) ma ora infettati dallo Sciame. Vi rincorrono e poi vi esplodono letteralmente addosso, una parola: odiosi.
Oltre alle bocche di fuoco tipiche della serie, sono state introdotte nuove armi come il Lancer GL, che ha una modalità di fuoco secondaria che permette di mirare un punto e sparare una granata che si frantuma in cielo e fa piovere una pioggia di mini bombe che infliggono ingenti danni al nemico.
Ovviamente, l’aspetto più importante di un gioco di questo genere è il suo gameplay e Gears 5 non delude neanche in questo aspetto, sia che lo si giochi con un controller che con un mouse e una tastiera. Di rado un titolo mi ha fatto rilassare e dire “wow, è stato epico” nello stesso momento e Gears 5 è riuscito costantemente a sorprendermi con momenti mozzafiato e sconvolgenti con un imponente comparto visivo ed un eccellente comparto audio. La campagna è probabilmente la migliore dell’intera serie, anche se il finale è leggermente sottotono, non rispondendo a tutte le domande in sospeso e rimandando ad un probabile prossimo capitolo.
La campagna è quindi un trampolino di lancio per le altre modalità del gioco. L’orda è la classica modalità di sopravvivenza che mi ha visto passare lunghe sessioni cercando di raggiungere l’ondata finale. Per riuscire nell’impresa potrete utilizzare un fabbricatore per costruire le vostre difese contro ogni tipo di nemico ed ovviamente è richiesta una buona dose di collaborazione con gli altri membri del team. Le armi di questa modalità provengono dalla campagna e possono essere padroneggiate al meglio, cambiandole di volta in volta.
Il nucleo principale per la modalità Orda è la nuova selezione di personaggi giocabili. Per lo più tutti i partecipanti alla campagna possono essere scelti, tranne gli eroi della modalità Fuga. Ognuno di loro ha le proprie abilità uniche (un perk passivo ed una ultimate), armi standard e un percorso di aggiornamenti. Ad esempio JD ha a disposizione un attacco di artiglieria, Emile (da Halo Reach) ha come ultimate uno scudo energetico indistruttibile e Marcus possiede perk passivi capaci di renderlo una sorta di tank davvero difficile da eliminare. Inoltre, ogni personaggio può anche migliorare la velocità dei movimenti e la salute durante tale modalità. Ad ogni personaggio possono inoltre essere aggiunte carte bonus che vengono aggiornate man mano che salirete di livello. Questi vantaggi dipendono ancora una volta dall’avatar in uso, poiché ognuno ha un percorso di potenziamento separato.
Il sistema di progressione funziona, vi consente di utilizzare i vostri personaggi preferiti e vederli crescere e modellarsi secondo vostro stile di gioco. La modalità Orda può diventare intensa ma allo stesso tempo è molto gratificante, soprattutto alle difficoltà più elevate. Potete selezionare diversi modificatori che aumenteranno l’esperienza guadagnata e i crediti in gioco (fino a cinque volte di più), ma la sfida sarà davvero impegnativa, anche con un team di amici preparato ed agguerrito.
Anche questa modalità ha qualche aggiunta degna di nota, come l’introduzione di una sorta di convertitori che si sbloccano avanzando nelle ondate. La difesa di questi oggetti vi garantirà più punti da utilizzare sul Fabbricatore per acquistare armi e oggetti come esche e torrette e potenziamenti.
Va da sé che anche il classico multiplayer per cui è noto Gears of War è tornato, e posso già dire che passerò una malsana quantità di ore a giocarci non appena questa recensione sarà pubblicata.
La modalità competitiva è molto più snella rispetto alle altre modalità di gioco. Si entra in partita con uno dei quattro loadout e si completa in base alla modalità scelta. Ho giocato qualche sessione in questi giorni ed è stato sicuramente divertente. È anche positivo vedere che i fucili a pompa non sono così potenti come nel passato e il ritmo di gioco è molto simile a Gears of War 2. Le modalità vanno dal classico Deathmatch a squadre a Re della Collina, una delle mie preferite.
Per quanto riguarda le mappe, queste sono molto più grandi ed articolate rispetto a quelle dei titoli precedenti e presentano alcune interessanti trovate che le rendono varie e dinamiche. Un altro punto a favore di Gears 5 è che Microsoft e The Coalition si sono impegnati nell’implementare il cross-play tra PC e Xbox One. Questo sforzo è stato certamente aiutato dal fatto che Gears 5 è il primo titolo della serie ad essere pubblicato anche su Steam.
Per tenere incollati i giocatori al multiplayer, The Coalition ha adottato un sistema di premi simile a quello che abbiamo visto di recente in molte altre IP, reso popolare dal Battle Pass di Fortnite. Le ricompense di Gears 5 verranno distribuite attraverso le Operazioni che sono divise in livelli. Raggiungere il grado successivo sbloccherà nuovi oggetti cosmetici come schizzi di sangue, esecuzioni, emote, skin di personaggi, skin di armi e valuta premium. Ogni livello avrà diverse sfide associate ad esso, come ottenere un certo numero di assist o ottenere eliminazioni con un personaggio specifico o con una data arma. Non abbiamo visto molte possibilità di utilizzo per la valuta premium, ma è utile sicuramente per ripristinare le sfide. Se non ve ne piace una specifica per il completamento di un rango, potete usare la valuta premium per averne una nuova. Più volte si “resetta” la sfida, maggiore è il costo in valuta.
Ovviamente, di pari passo a questo modello di ricompense, è presente un livello globale per ogni giocatore e per ogni personaggio giocabile che usate. Sul fronte delle skin delle armi, ci sono numerose mimetiche da sbloccare per ogni bocca da fuoco e c’è un sistema di crafting per le carte che non avete ancora sbloccato. Inoltre, c’è uno store in-game: in questo negozio sono presenti numerosi oggetti che potete acquistare con il Ferro, dalle emote, alle skin, a tutto il resto. Ci sono booster per aiutarvi nella progressione, bandiere e diversi altri oggetti cosmetici. Gears 5 è pieno di opportunità di monetizzazione e sistemi di progressione. Anche se molti di questi sono completamente ignorabili, a meno che non vogliate davvero determinati articoli cosmetici, non abbiamo visto nulla di particolarmente appariscente in cui valga la pena di spendere soldi reali.
Infine, abbiamo la nuova playlist chiamata Fuga che potrebbe essere una delle migliori aggiunte per l’intera serie. Questa modalità si propone come una diretta antitesi della classica Orda: invece di difendere una posizione da ondate di creature sempre più numerose e mortali, dovremo avanzare senza sosta e annientare ogni mostro sul nostro cammino in compagnia di altri due compagni, sia online che in locale. L’obiettivo principale è sfuggire allo Sciame con ogni mezzo possibile prima che il gas velenoso vi uccida.
Prima di dare il via alla fuga ad armi spianate, sarà necessario selezionare il proprio avatar da un trio di personaggi: tra questi troviamo Mac, un tank con l’abilità di generare temporaneamente uno scudo in grado di proteggerci dai colpi in arrivo; Lahni, capace di elettrificare il suo coltello ed abbattere nemici di grosse dimensioni; ed infine Keegan, utile specialmente come supporto, grazie alla sua capacità di rifornire di munizioni i propri alleati.
Ciascuno di questi eroi è dotato di specifiche carte abilità attive e passive, che potranno essere aggiunte e conquistate progressivamente salendo di livello: ad esempio, Mac riuscirà ad aumentare la propria salute del 30%, oppure ad incrementare la durata della barriera.
Come ci si potrebbe aspettare, non è possible utilizzare due soldati dello stesso tipo all’interno del medesimo team, e pertanto la squadra dovrà coordinarsi in modo tale da adottare lo stile di gioco adeguato per ogni partecipante. La scelta dell’avatar si muove di pari passo con quella dell’arma in dotazione, che può essere pescata da un discreto manipolo di bocche da fuoco. La difficoltà può essere impostata in base alle preferenze degli utenti: maggiore sarà il tasso di sfida scelta, più alto dovrà essere lo spirito collaborativo dei giocatori. Una volta scesi in campo, i tre eroi piazzeranno una bomba velenosa all’inizio dell’area, la quale genererà una cappa mortale che si espanderà poco alla volta, ricoprendo l’intera zona.
Per questo motivo, in Fuga saremo letteralmente obbligati ad avanzare nel modo più rapido possibile, senza mai voltarci indietro: avremo la facoltà di tirare qualche sospiro di sollievo soltanto nelle sporadiche Safe Room presenti. A trasmettere ancora più ansia e fretta ci pensa un timer posto in alto a sinistra, che scandirà i minuti trascorsi dall’inizio del match. Per questa modalità sono state rilasciate solo una manciata di scenari diversi, ma nel gioco è presente anche un editor (attualmente in versione beta) che consente a chiunque di creare e caricare online le proprie mappe. La modalità è davvero una bella aggiunta e regala una buona variante alla classica Orda.
Concludo questa recensione dicendo che non sono solo la grafica e la storia danno vita a Gears 5, ma anche i fantastici effetti sonori e la solida recitazione di alcuni dei migliori doppiatori del settore, anche in lingua italiana. Ognuno è riuscito a rendere i personaggi memorabili e carismatici, riuscendo a trasmettere emozioni ai giocatori.
The Coalition è riuscita a superarsi, migliorando il suo precedente titolo e proponendo un videogioco che vanta un quantità di contenuti enorme, come la nuova modalità cooperativa Fuga e una memorabile campagna (peccato per il finale sottotono). Chiudono il cerchio la sempre divertente modalità Orda e un solido comparto multiplayer competitivo che inonda il giocatore di continue sfide e ricompense. Gears 5 è semplicemente uno dei migliori videogiochi che Microsoft abbia rilasciato in questa generazione videoludica ed un must have per tutti gli appassionati.