Cosa potranno mai avere in comune le armi, il gore e… i cannoli? Crazy Monkey Studios prova un’improbabile unione di questi tre elementi nel suo titolo di esordio, uno sparatutto a scorrimento in 2D. Cosa c’entreranno mai i cannoli in questa storia? Mafia. Mafia e tanti tanti, stereotipi. Premettendo che il titolo costituisce l’esordio dei Crazy Monkey Studios ed è una piccola produzione, vediamo di cosa si tratta.
Guns Gore & Cannoli è ambientato ai tempi del proibizionismo. Il nostro protagonista si chiama Vinnie… Cannoli. Lavora per la mafia ed è stato incaricato dal signor Belluccio, boss mafioso, di andare a cercare un certo Frankie a Thugtown. La città non promette affatto bene già dal nome. Infatti ci viene subito spiegata qual è la situazione lì: “incidenti strani e omicidi cruenti” e la polizia sembra aver perso il controllo della situazione. Vinnie Cannoli, quindi, si trova sulla nave diretta a Thugtown, ma non appena la nave attracca al porto, degli strani individui salgono a bordo e attaccano tutto il personale. Appena terminata la cutscene scopriamo cosa c’entrava la parola “gore” con le altre due: zombie. La nave viene attaccata da un incredibile numero di zombie e starà a noi, quindi, farci strada tra orde di non morti pronte a farci la pelle. Dopo essere scesi dalla nave, quindi, inizierà il nostro vero e proprio viaggio alla ricerca di Frankie in una, concedetemi l’eufemismo, poco accogliente Thugtown.
Per quanto l’incipit possa sembrare poco originale o, addirittura, poco interessante, è il complicarsi della trama andando avanti nel titolo e i vari colpi di scena che renderanno la storia uno dei pregi del titolo. Le meccaniche di gioco sono abbastanza basilari, ma “easy to learn, hard to master” come si suol dire. L’arma iniziale che avremo a disposizione è una semplice pistola dalle munizioni infinite, che, ovviamente, fa ben poco danno. Tuttavia, andando avanti, troveremo varie armi sempre più distruttive. L’arsenale completo consterà di ben 9 armi, e il gioco ci metterà in condizione di doverle usare più o meno tutte, in base alle varie situazioni in cui ci troveremo, ma anche in base al numero di proiettili che avremo a disposizione.
Il punto è che per cambiare arma dovremo premere ripetutamente triangolo, per arrivare all’arma che vogliamo usare. Questo ci farà perdere tempo prezioso, che potrebbe costarci caro se ci troviamo davanti a un’orda di nemici. Inoltre lo shooting è esclusivamente orizzontale: il nostro Vinnie Cannoli potrà sparare solo ed esclusivamente davanti a sé, né sopra né sotto.
Il titolo propone quattro livelli di difficoltà diversi: “Facile“, “Normale“, “Difficile” e “Impossibile“. Fino al livello “Normale”, l’unico problema sarà il numero di zombie da cui verremo attaccati e la loro “durezza” a morire. Dal livello “Difficile” in su, invece, dovremo anche occuparci del numero dei proiettili, stando bene attenti al loro spreco. Ogni proiettile avrà la sua importanza e trovarli lungo il nostro cammino sarà sempre più difficile.
Aspetto particolarmente apprezzabile di Guns Gore & Cannoli è la varietà dei nemici che offre. Non solo semplici e “banali” zombie quindi. I nemici che avranno voglia di fare il nostro caro Vinnie Cannoli a brandelli saranno di tutti i tipi: zombie “quarterback” che caricheranno letteralmente il nostro protagonista e saranno duri da evitare; donne che “rutteranno” acido; zombie dall’aspetto di vampiri; “sandwich-man” che useranno il loro cartello pubblicitario a mo’ di scudo; irlandesi zombie appesi ad un palloncino che ci lanceranno bombe tossiche; altri mafiosi e persino l’esercito americano. Insomma, non si può di certo dire che Guns Gore & Cannoli sia un titolo monotono.
Sarebbe facile cadere nella monotonia in uno sparatutto a scorrimento in 2D ma con Guns Gore & Cannoli non si ha mai questa sensazione, nonostante a volte si sia inevitabilmente costretti a ripetere alcune sezioni, ripartendo dall’ultimo checkpoint. A questo proposito possiamo evidenziare un piccolo difetto del titolo: la difficoltà di alcune boss fight (soprattutto dell’ultima, che non mostrerò per non fare spoiler) andava ponderata meglio. Risulta non consona al livello di difficoltà selezionato.
Le ambientazioni proposte in Guns Gore & Cannoli sono ben disegnate, così come i suoi personaggi, nonostante si evidenzi qualche errore fatto forse nella compressione delle cutscene, in quanto risultano leggermente sfocate. Tuttavia, si ha la sensazione che si potesse fare di più. Una volta terminato il titolo, non si hanno veramente stimoli per rigiocarlo, se non il puro “masochismo” di provarlo ad una difficoltà più alta. Sarebbe stato intelligente, da parte degli sviluppatori, nascondere dei collezionabili in alcuni anfratti difficilmente raggiungibili, in modo da sbloccare un New Game Plus una volta trovati tutti. La presenza di zone nascoste nei vari ambienti è parziale, non c’è niente di difficilissimo da raggiungere, e generalmente vi si trova solo qualche arma e niente di più. Peccato.
Un’ultima menzione va fatta per la “modalità versus“, una modalità da poter giocare con altri giocatori (multiplayer purtroppo solo in locale) o contro la IA. Si sceglie la mappa, l’arsenale di armi a disposizione e vince chi fa più uccisioni. I movimenti del personaggio qui sono diversi: più fluidi e più veloci, più adatti ad una modalità del genere. Una specie di Brawlhalla o Super Smash Bros ma con le armi, in pratica.
In conclusione…
Guns, Gore & Cannoli è un titolo che non ha grosse pretese, ma che comunque riesce a divertire. Il punto che personalmente mi ha stupito di più è stata la storia. Niente di eclatante, si intenda, semplicemente non è molto comune trovare una trama scritta così accuratamente per titoli del genere. Il titolo non vuole rinnovare nulla ma risulta un ottimo shooter a scorrimento 2D, che nonostante qualche piccolo difetto, resta da provare, soprattutto per il prezzo a cui è offerto. Completarlo non vi richiederà più di 3-4 ore ma è meglio così. Con meccaniche simili e una produzione così piccola, sarebbe stato controproducente farlo durare tanto. Insomma, il gioco finisce dove deve finire, senza “allungare il brodo” inutilmente. Buona la prima, Crazy Monkey Studios!
[review]