Dopo aver recensito non molto tempo fa Hitman 2, eccoci di nuovo nei panni dell’Agente 47, questa volta intenti a provare Hitman HD Enhanced Collection, raccolta che va ad includere due capitoli della serie in versione rimasterizzata: Hitman Blood Money e Hitman Absolution. Si tratta di due titoli usciti addirittura in generazioni diverse, poiché Blood Money fu pubblicato su PC, PlayStation 2 e Xbox nel 2006, mentre Absolution fa parte di quella successiva (2012, su PlayStation 3 e Xbox 360, oltre che PC). Interessante sottolineare che il secondo è stato rilasciato ben 6 anni dopo, con una lunga pausa della serie.
Assassino spietato
Hitman Blood Money è ambientato cronologicamente prima di Hitman Absolution e rappresenta un titolo abbastanza controverso, oltre che un punto di svolta per la serie. Il gioco fu criticato per la dose di violenza che proponeva, con delle scene decisamente spinte e sanguinose. Ma sappiamo bene che il nostro agente preferito non va molto per il sottile. La trama segue una serie di omicidi compiuti da 47, tramite flashback che li ripercorrono uno per uno, narrati dall’ex direttore dell’FBI, Leland “Jack” Alexander, ad un giornalista. La trama è piuttosto complessa, anche se non eccessivamente, e ci conduce all’interno di un pericoloso complotto che coinvolge l’Agenzia e la Coalizione, che non approfondiremo per non rovinare l’esperienza se per caso qualcuno che legge non l’avesse ancora giocato.
Ci troviamo in ogni caso davanti ad una rimasterizzazione, e siamo qui per giudicare il lavoro effettuato su questo aspetto. Blood Money è un titolo uscito originariamente su PlayStation 2 e questo naturalmente traspare, soprattutto dalla macchinosità di alcuni controlli che sono naturalmente stati lasciati come in originale. In generale il lavoro sulla resa delle texture in HD è stato sì effettuato, ma in maniera non particolarmente soddisfacente, considerato che spesso ci si può imbattere in tratti ancora in bassa definizione. Un lavoro non particolarmente certosino, sottolineato anche dalla scarsa qualità delle scene in CI, che risultano decisamente datate e non ottimizzate per nulla. Il lato positivo è invece la presenza dei 60 FPS che su PlayStation 4 Pro – supporto su cui abbiamo testato il gioco – sono assolutamente stabili senza nessun tipo di problema. Elemento che rende certamente l’esperienza generale più godibile. La risoluzione infine raggiunge tranquillamente i 4K.
Il gameplay di Blood Money ha introdotto nella serie molte delle novità di gameplay che sono poi state portate avanti e migliorate nei capitoli successivi, compresa un IA notevole per l’epoca, ma si tratta anche di un titolo che accompagna molto meno il giocatore. Questo può essere sia un lato positivo, aggiungendo un buon senso di sfida, sia negativo, poiché ormai non si è quasi più abituati a non avere indicatori precisi in titoli del genere. Alcuni giocatori potrebbero quindi trovarsi in difficoltà.
Da sottolineare il doppiaggio in italiano, che all’epoca fu realizzato davvero molto bene.
Assassino cinematografico
Con Hitman Absolution assistiamo per certi versi ad un cambio molto deciso, soprattutto di registro. La serie diventa molto più cinematografica e narrata e in particolare in questo capitolo il giocatore viene guidato attraverso una serie di missioni abbastanza brevi che vengono divise in sezioni, risultando più “guidate”. L’aggiunta dell’Istinto, inoltre, facilita di molto la vita dei giocatori.
In Absolution l’Agente 47, incaricato inizialmente di eliminare la sua ex “collaboratrice” Diana Burnwood, si trova ad opporsi all’Agenzia stessa. La trama giova molto del maggior impatto cinematografico, e bisogna aggiungere che il titolo ha ricevuto molti elogi per il gameplay ben realizzato e le ottime meccaniche stealth proposte, senza dimenticare la buona possibilità di scelta nel completamento delle missioni. Il gioco comincia ad arricchirsi con sempre più sfide che spingono gli utenti a provare più volte gli scenari, alla ricerca di extra e di approcci nuovi per eliminare il proprio bersaglio.
Passiamo però a parlare del lavoro di rimasterizzazione. Hitman Absolution è un titolo uscito su PlayStation 3, e presentava per l’epoca un’ottima cura per i dettagli, oltre che una buona resa grafica. Partiamo dicendo che anche in questo caso sono presenti i 60 FPS fissi, che rendono il tutto estremamente più fluido. Il lavoro sulle texture appare realizzato molto meglio rispetto a Blood Money, anche se in alcuni frangenti permangono effetti di luce un po’ fastidiosi. Anche in questo caso, come nel precedente, la risoluzione in 4K è presente, anche se si nota che si tratta di un titolo non pensato per raggiungere questo risultato.
Due nature, un obiettivo
IO Interactive ha fatto una scelta abbastanza interessante nel mettere insieme questi due capitoli della saga: si tratta infatti di due giochi che si differenziano in molti aspetti, in primis i 6 anni (e una generazione) di distanza. Metterli insieme in una Collection in HD mette quindi in evidenza l’evoluzione che ha subito il franchise negli anni, con Absolution che si può indicare come il punto di partenza che ha portato all’ottimo Hitman 2. Si tratta tuttavia di un’operazione che si potrebbe indicare come un “compitino” eseguito con sufficienza, probabilmente pensata nell’ottica del buon successo di Hitman 2 che ipoteticamente dovrebbe trascinare anche – e soprattutto – i neofiti alla riscoperta del passato della serie. Passato in cui, oltretutto, si inserisce il controverso abbandono di Square Enix da parte di IO Interactive, che ha poi trovato in Warner Bros. l’appoggio necessario per il proseguo della vita del franchise.
In generale Blood Money è un titolo invecchiato non proprio bene, nonostante il lavoro di rimasterizzazione e i 60 FPS, invece Absolution risulta assolutamente godibile ancora oggi. Hitman è un’ormai storica serie stealth, che merita di essere recuperata. Tuttavia l’elevato prezzo di lancio della HD Enhanced Collection (disponibile al prezzo di 59,99 euro) potrebbe – giustamente – scoraggiare molti.
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