The Frozen Wilds è, e molto probabilmente resterà, il primo ed unico DLC per il famigerato e molto discusso Horizon Zero Dawn. Il gioco di Guerrilla Games, uscito quest’anno in esclusiva per Playstation 4, ha infatti fatto parlare moltissimo di sé ed ora è giunto il momento di valutare questa importante espansione.
Il grande bianco nord
Partiamo dal presupposto che chi fosse interessato a Frozen Wilds abbia perlomeno avuto modo di provare Horizon Zero Dawn e ne conosca le dinamiche e lo stile di gioco.
Più in generale, le espansioni single player sono sempre prodotti molto delicati e particolari. Creare un’espansione avulsa dal gioco principale o idearne una con l’intenzione che diventi parte integrante di quest’ultimo? Nel primo caso si rischia di ottenere un risultato troppo a sé stante, slegato da tutto il resto. Nel secondo il rischio è che il prodotto non possa essere completamente fruibile da parte di tutti i giocatori, sulla base dei loro rispettivi avanzamenti nella Storia principale.
Con The Frozen Wilds è stata operata una scelta tendente alla seconda opzione, espandendo il territorio della mappa con una nuova regione da esplorare collocata a nord/nordest. All’incirca in direzione della zona “il Tumulo”, è stato aperto un passaggio che darà accesso ad una nuova zona denominata “lo Squarcio”. Questa area sarà a tutti gli effetti il punto d’ingresso dal quale si accederà a tutto il territorio creato per Frozen Wilds.
E’ davvero tutta un’altra storia?
Naturalmente storia e personaggi sono ideati apposta per essere giocati in maniera disgiunta rispetto alle vicende della narrazione principale. Va comunque detto che gli sviluppatori raccomandano di addentrarsi nella zona di Frozen Wilds non prima di aver raggiunto un livello avanzato nel gioco base. Del resto, come ci viene precisato dalle prime battute, le nuove macchine che incontreremo in questa avventura avranno anche la peculiarità di poter essere infestate da una non meglio precisata presenza demoniaca. Proprio su quest’ultima la nostra Aoly vorrà far luce andando a scoprire nuovi dettagli e nuove implicazioni che si collegheranno alla storia principale.
Tutti gli oggetti acquisiti nel corso dell’esperienza di gioco di Horizon Zero Dawn potranno essere utilizzati in questa nuova espansione. Inoltre, in Frozen Wilds è stato introdotto un nuovo albero di abilità, denominato “viaggiatrice”. Naturalmente si aggiungeranno anche altri tipi di oggetti e materiali derivanti dalla distruzione dei nuovi modelli di macchine. Una scelta ben ponderata, che amplifica l’esperienza del gioco base senza stravolgerla o mutarla completamente.
Di contro non c’è da aspettarsi alcuna radicale novità nello stile delle missioni e nelle dinamiche di gioco. Sia le principali, sia le quest secondarie ricalcano infatti quelle contenute in Horizon Zero Dawn. Del resto, siamo abituati a seguiti veri e propri che nulla aggiungono rispetto al gioco capostipite. Dal momento che in questo caso siamo di fronte ad un DLC/Espansione, non ci sembra il caso di enfatizzare più di tanto l’assenza di novità particolarmente sostanziose.
Il paesaggio, la fauna e la flora
Da un punto di vista realizzativo, Frozen Wilds si mantiene sugli stessi altissimi livelli del gioco principale. Le lande nordiche sono stupendamente realizzate e ricchissime di dettagli. Si alternano scenari dove predomina il bianco candido della neve con tramonti dai colori accesissimi e tipici dei cieli più tersi, visibili ad alte quote. Le nuove macchine sono altrettanto convincenti ed attingono a piene mani alla fauna che si può incontrare nei climi più freddi ed artici. Non li elenchiamo per non rovinarvi il gusto della sorpresa nel momento in cui vi ci imbatterete. Anche gli animali sono coerenti con l’ambiente in cui vengono collocati. A titolo di esempio, i quasi onnipresenti cinghiali sono sostituiti con delle molto più adeguate capre di montagna. In conclusione, si può tranquillamente affermare che Frozen Wilds soddisferà pienamente anche i palati degli esteti più esigenti, che tanto bene sono stati abituati con Horizon Zero Dawn.
Questione di tempo e di spazio
Uno degli aspetti più determinanti nel valutare la bontà di un’espansione è quello di considerare l’ampiezza ed il tempo che vengono addizionati al gioco principale. Anche in questo caso possiamo garantire che sia stato fatto un lavoro più che soddisfacente. Spanna più spanna meno, la nuova area sulla mappa aggiunge un buon trenta per cento di territorio da esplorare, assicurando con ciò almeno 15-20 ore di nuovo gioco.