Come crociati dediti al massacro degli infedeli in terra santa, siamo giunti al terzo episodio dei “Fenomeni del Multiplayer”, l’unica rubrica che punta ad eliminare la presenza di alcuni giocatori dalle sessioni online di molti titoli. Ognuno ha il diritto di passare il proprio tempo libero come preferisce, ma consentire che anche gli altri lo facciano nel modo più piacevole e divertente possibile dovrebbe essere un dovere morale. La predisposizione verso una tipologia di videogame non comporta automaticamente affinità in tutte le altre, e se la vostra passione sono le Barbie o i mattoncini della Lego, continuate a pettinare le bambole e a costruire castelli e galeoni (che è pure divertente). Qualora doveste identificarvi in una delle categorie presenti in questo articolo, vi consigliamo di cambiare hobby. Un piccolo passo indietro per l’uomo, un grande passo avanti per la comunità.
Battle…fold!
Lo shooter della DICE è sempre stato incluso nella categoria “per molti, ma non per tutti”. Un titolo sicuramente divertente e spettacolare, basato su un gameplay molto più vicino agli fps tattici rispetto a quelli arcade. Nel corso degli anni, la software house svedese ha migliorato il comparto tecnico (grazie ad un Frostbite sempre più performante), incentrando le meccaniche del gioco sulla collaborazione tra i compagni di squadra, divenuta ormai il marchio di fabbrica della produzione. Tanto in Bf 1 quanto in Bf V, il coordinamento delle azioni comuni determina l’esito delle battaglie, grazie ad una netta differenzazione delle classi e delle abilità.
Il risultato è un prodotto complesso e difficile da padroneggiare, in cui l’utilizzo improprio dei veicoli e degli elementi dello scenario può rendere l’esperienza frustrante. Soprattutto nell’ultimo episodio della serie, ambientato durante la seconda guerra mondiale, bisogna muoversi con cautela e calcolare la gittata e il rinculo delle armi. Le motivazioni che spingono tanti utenti, assolutamente inadatti a questa tipologia di sparatutto a partecipare alle sessioni, sono spesso un mistero. Alcuni sono mossi da una sorta di masochismo e provano piacere nell’essere eliminati centinaia di volte in ogni partita. Altri invece si divertono semplicemente a portare all’esasperazione gli alleati nei modi più fantasiosi possibili.
Il Costruttore
Una delle novità apportate in Battlefield V è costituita dalla possibilità di fortificare le proprie posizioni difensive. Recinti, filo spinato, sacchi di sabbia e assi di legno sono estremamente utili nel respingere gli assalti avversari, fornendo dei ripari temporanei. Il “costruttore” è convinto che il suo ruolo nella sessione sia esclusivamente quello ed è disposto ad eseguirlo in modo a dir poco maniacale. Il nostro muratore mancato è inspiegabilmente un pacifista convinto, e niente e nessuno lo costringerà a ricorrere all’utilizzo delle armi. L’unico strumento adatto alla sua indole è il fido martello, e pazienza se i nemici avranno facilmente devastato il fortino, banchettando sul suo cadavere. L’operaio riprenderà la sua occupazione appena tornato dall’oltretomba, incurante degli obiettivi e delle posizioni da raggiungere, e sempre più determinato a completare l’inutile capolavoro. Preghiamo gentilmente la DICE di implementare il fuoco amico il prima possibile, in modo da porre fine alle sofferenze del beota di turno.
Il Medico Incurante
Il ruolo dei dottori nel titolo targato Electronic Arts è sempre stato fondamentale. Il soldato ferito (e sprovvisto del prezioso medikit) ha la possibilità di resistere alcuni secondi prima di tirare le cuoia, un breve intervallo di tempo in cui il medico può intervenire. Purtroppo molti dei giocatori che utilizzano questa classe in Battlefield la preferiscono unicamente per le mitragliette in dotazione, e non hanno alcuna intenzione di interferire con il lavoro della “trista mietitrice”. Ne ricoscerete subito uno nel momento in cui sarete gravemente feriti, e il soggetto incriminato vi lascerà morire a pochi centimetri dalle sue scarpe. In barba al giuramento di Ippocrate, il medico incurante non solo non soccorrerà nessuno dei suoi alleati, ma non elargirà le cure (di cui dispone in modo illimitato) ai compagni palesemente feriti e in difficoltà. L’unico interesse di questa tipologia di giocatori è quello di scaricare velocemente una pioggia di proiettili verso i nemici, in preda allo spirito di Rambo che li domina. Piaga sociale.
Il Respawnatore
Qualora siate morti e in attesa di tornare in partita, il gioco vi offrirà una serie di opzioni con cui effettuare il respawn. Oltre alla base, è infatti possibile sfruttare la posizione dei compagni di squadra, sempre che quest’ultimi non siano impegnati in uno scontro a fuoco. Il “respawnatore” è un soggetto vittima della sindrome dell’abbandono, che lega (senza alcun fondamento logico) la sua esistenza a quella di uno degli alleati e lo utilizza ripetutamente per riaccedere alla sessione. Nonostante venga eliminato ad ogni ritorno in partita, la nostra ombra non si stancherà di mai di essere colpito dal nemico, a cui basterà mirare sempre nello stesso punto per raggiungere un’incredibile serie di uccisioni. La situazione peggiora nel momento in cui l’incauto soldato dovesse decidere che il cecchino del team (che ha strisciato per chilometri pur di raggiungere faticosamente il suo nascondiglio) sarà il suo prossimo gemello siamese. Il respawn perpetrato rivelerà la collocazione dello sniper alla controparte avversaria, portando alla sua eliminazione e alla successiva scomunica dalla religione di appartenenza. A differenza del medico incurante, il respawnatore non agisce in malafede: è solamente incapace di intendere e di volere.
Il Kamikaze
Siamo finalmente giunti alla categoria peggiore dei “fenomeni” che partecipano alle sessioni di Battlefield: il Kamikaze. Questo sconcertante personaggio possiede una sola e innata abilità, ossia quella di occupare sempre il primo veicolo disponibile. Carrarmato, aereo o imbarcazione, non fa differenza. L’utente oggetto della nostra disamina non sa guidare nessuno degli elementi sopracitati, e purtroppo non è nemmeno egoista. Pur non cedendo il comando ai passeggeri, attende pazientemente che il trasporto sia occupato in ogni singolo posto, dopodiché è finalmente pronto per la sua missione suicida. Il Kamikaze è facilmente riconoscibile per le sue straordinarie doti anche dopo che avrà percorso pochi metri, vista la capacità di ribaltare un carro di svariate tonnellate su un sassolino di ghiaia. Se alla guida di un tank (qualora miracolosamente riesca a percorrere illeso un centinaio di metri), si posizionerà al centro del campo di battaglia, felice di accogliere i missili di benvenuto degli assaltatori.
Il modo di ragionare piuttosto contorto del nostro “eroe” diverrà palese quando ricoprirà il ruolo di pilota di un caccia o di un bombardiere. Il primo albero, edificio o spuntone di roccia, segnerà la fine traumatica del volo – ammesso che non provveda prima la forza di gravità durante una delle sue spettacolari virate rasoterra. Questi utenti meritano ogni singolo epiteto poco lusinghiero che gli dedicherete, ma attenti a non esagerare. Una segnalazione potrebbe causare il ban del vostro account, e procurarvi un vero danno oltre alla beffa. Nel condividere la vostra frustrazione, vi consigliamo di abbandonare immediatamente il veicolo comandato da un kamikaze, facilmente riconoscibile dallo stile di guida in stato d’ebbrezza.
Se dovesse identificarvi in una delle categorie elencate, vi suggeriamo di bruciare o ridurre in poltiglia la vostra copia di Battlefield (qualunque capitolo esso sia) e di recarvi immediatamente in un centro di reclutamento, dove verrete addestrati per una vera guerra. Se proprio non potrete fare a meno di questa tipologia di videogame, vi consigliamo (con estremo malincuore) uno degli episodi della saga di Call of Duty. In ognuno di essi avrete la possibilità di morire centinaia di volte in una partita, non potrete costruire nulla, né tantomeno effettuare il respawn sui compagni di squadra. Inoltre, in Cod non esistono mezzi di locomozione e quindi non riuscirete a suicidarvi in compagnia del vostro team. Se proprio il titolo della Activision non dovesse piacervi, e non foste nemmeno avvezzi all’uso delle armi, ma fosse comunque vostra intenzione insistere con lo shooter della DICE, non possiamo fare altro che consigliarvi di cercare il proverbiale “aiuto, ma da uno bravo”. Potrebbe essere la svolta della vita, affrettatevi!