Benvenuti alla seconda puntata dei ”Fenomeni del multiplayer”, una rubrica che svolge una funzione “sociale”. Infatti lo scopo di questi articoli è quello di far desistere una parte della community dal partecipare alle sessioni online di alcuni titoli, al fine di preservare il divertimento globale. Ogni gamers ha le proprie preferenze e inclinazioni, ma insistere con un prodotto su cui non si è particolarmente portati, è deleterio alla salute propria e altrui. Prima di iniziare è necessaria una precisazione. L’argomento è trattato con uno stile volutamente ironico e scherzoso e qualora vi dovreste identificare in una delle categorie patologiche descritte: non offendetevi e fatevene una ragione. Esistono altre forme di intrattenimento quali il sudoku e le bocce, cambiare passatempo potrebbe fornirvi risultati migliori.
FIFAFobia
Il titolo calcistico della Electronic Arts è ormai da anni la simulazione sportiva più venduta in Europa. Il vecchio continente è da sempre appassionato al “gioco più bello del mondo” e, seppure il brand abbia presentato poche novità nell’ultimo quinquennio, continua a riscuotere un successo incredibile. La maggioranza degli acquirenti lo preferisce alla concorrenza per la modalità Ultimate Team (più comunemente conosciuta come FUT), una playlist in cui l’utente deve creare la propria squadra ex novo, accumulando i crediti necessari a potenziarla. Il sistema è interamente basato su una serie di pacchetti (contenenti i calciatori) da acquistare, sia utilizzando la valuta accumulata nelle partite disputate, sia usando i soldi reali. Ve lo diciamo subito: gli “shopponi”, ovvero quelli disposti ad investire l’intero stipendio in figurine, non verranno contemplati nella nostra disamina. In primis perché ognuno è libero di utilizzare i propri risparmi come preferisce e in secondo luogo, per una sorta di pietà nei confronti di chi deve ricorrere a questi stratagemmi per vincere.
Il Troll
Il Troll è la prima tipologia nevrotica da analizzare tra quelle presenti nei giocatori di FIFA ed è sicuramente tra le più fastidiose. Questo giocatore non ha alcuna idea di quali siano i comandi del gioco e agisce in base ad un unico obiettivo: quello di costringere il suo avversario alla resa per sfinimento. Se avete un briciolo di pratica con i titoli calcistici, ci metterete pochi secondi a segnare il primo gol: da quel momento il match si trasformerà in una lunga agonia. Il vostro antagonista non batterà il calcio d’inizio per riavviare la partita, un ritardo che si verificherà ogni qualvolta usufruirà di una punizione. Il suo portiere rinvierà solo dopo una lunga e silenziosa discussione con l’arbitro di porta immaginario. Il giocatore preposto alla rimessa laterale si muoverà come un granchio sulla linea di bordo campo, assumendo invano la posizione corretta per la battuta nell’attesa che la cpu provveda automaticamente.
Appena ottenuto il possesso della palla, attiverà il time out (due per tempo), in cui aspetterà pazientemente il minuto concesso alle modifiche della formazione, ovviamente senza attuarne alcuna. Nella seconda parte di gara utilizzerà anche le tre sostituzioni (una per volta), senza mai “skippare” una cutscene. Vedrete il povero giocatore uscire dal rettangolo verde, senza aver neanche sudato la maglia, pronto a salutare il nuovo entrato con un velo di tristezza negli occhi. Onde evitare di essere espulso per inattività dalla sessione, il troll si limiterà a muovere ogni 20-30 secondi il proprio calciatore, senza fare alcunché per modificare il risultato. Affrontare un utente con simili comportamenti metterà a dura prova la vostra pazienza, visto che l’eventuale uscita dalla gara vi costerà una sconfitta per 3 a 0 a tavolino. Nel corso degli anni la software house ha adottato delle contromisure verso questo atteggiamento ostruzionistico ma, pur ottenendo dei buoni risultati, non è ancora riuscita ad estirpare la piaga.
L’assassino
Il calcio è la vostra passione, ma il regolamento è per voi un mistero indecifrabile. La condotta violenta e l’atteggiamento antisportivo sono norme che centinaia di persone hanno provato a spiegarvi, senza ottenere alcun risultato. Quello che volete, è dimostrare che questo sport è per veri uomini e quindi dare sfoggio della vostra virilità: picchiando gli avversari. L’assassino ha la tendenza a concludere le partite in 7 o nella migliore delle ipotesi in 8 elementi. Ne riconoscerete subito uno nel momento in cui il direttore di gara decreterà l’inizio della sfida e l’attaccante avversario entrerà a gambe unite sulle caviglie del vostro povero calciatore. Essendo passati pochi secondi dal fischio d’apertura, l’arbitro si limiterà ad ammonire il colpevole intimandogli di non ripetere più l’errore, visto che alla prossima occasione la punizione sarà più severa.
Peccato che il giocatore sanzionato sia in compagnia di altri 10 criminali con cui condivide il medesimo istinto omicida. I serial killer vi inseguiranno in ogni zona del campo, pronti ad abbattervi indipendentemente dal fatto che abbiate o meno il possesso della palla. Pestoni, spinte ed entrate da dietro vi accompagneranno nel corso di tutto il match, fin quando la contesa dovrà essere sospesa per il numero insufficiente dei partecipanti. Il problema è che perderete per infortunio numerosi membri della squadra e il successivo bollettino medico (diramato al termine della battaglia), sarà del tutto simile a quello rilasciato dopo lo sbarco in Normandia. L’unica speranza è che l’arbitro (assegnato in modo casuale dal gioco), sia particolarmente severo e quindi poco restio a cacciare con puntualità la targhetta rossa.
Il Complottista/Rosicone
FIFA è un titolo gestito da un’intelligenza artificiale che molto difficilmente commette errori. I guardalinee sono in grado di scorgere fuorigioco millimetrici a decine di metri di distanza. I direttori di gara sono capaci di assegnare nel modo più giusto tutte le punizioni, creando un po’ di malumore solo in occasione di alcuni discutibili calci di rigore (spesso commessi dalla cpu). Sbagliare è umano, ma qui stiamo parlando di un videogame. Quanto descritto è semplicemente incomprensibile per il Complottista, l’utente convinto che solo un’infinita serie di torti arbitrali abbiano causato la sua sconfitta. Questa tipologia di giocatori è dotata di un’incredibile autostima, tanto da credere che sul pianeta non esistano utenti capaci di eguagliare la loro sovraumana abilità.
Tutte le azioni che compirete sul terreno di gioco saranno frutto della casualità o dell’accondiscendenza della terna arbitrale, e pazienza se segnerete un gol in rovesciata dopo 50 passaggi consecutivi: in realtà era gioco pericoloso! Nello sfortunato caso abbiate una chat vocale con il vostro avversario, sarete bersagliati da frasi molto poco lusinghiere. In caso contrario, la vittima delle ingiustizie immaginarie vi mostrerà il proprio disagio mentale con centinaia di messaggi, dove troverete variopinte espressioni, tranne l’unica realmente veritiera: “Non so giocare”. Se appartenente a questa categoria patologica, il nostro consiglio è quello di chiudere l’applicazione e rivolgersi ad uno specialista. È stato scientificamente dimostrato che “rosicare” nuoce gravemente alla salute.
Il Tattico
Una delle caratteristiche migliori della produzione EA è costituita dalla sezione tattica che consente di personalizzare tutti i movimenti che i giocatori compiranno sul rettangolo verde. Vedere il terzino sovrapporsi dopo uno scambio rapido con la mezz’ala regala belle soddisfazioni, soprattutto quando i dettami applicati sono una nostra creazione. Questo non vuol dire che giocare a FIFA coincida con l’essere degli allenatori anche nella realtà, né tantomeno che basti a primeggiare nel titolo. Il tattico è impossessato dallo spirito di Arrigo Sacchi e vive l’esperienza di gioco solo in funzione degli schemi. Durante una sfida online vi capiterà spesso di vedere il vostro antagonista modificare in continuazione le istruzioni della squadra, spostandone il baricentro ad ogni movimento della palla e attivando alcune delle centinaia di tattiche personalizzate studiate nelle ore notturne.
Gli eredi di Guardiola sono così convinti di irretire il vostro gioco con l’ipnotico tiki-taka, dimenticando un piccolo particolare: FIFA non è football manager e i risultati si ottengono con una perfetta gestione delle risorse messe in campo. Chiamare ossessivamente il fuorigioco senza pensare a comandare direttamente gli spostamenti dei difensori è spesso un autentico suicidio, tanto quanto pressare gli avversari fin dentro la loro area di rigore sulla falsariga di Maurizio Sarri. Gli atleti virtuali inizieranno a muoversi avanti e indietro in preda alle convulsioni, e il punteggio assumerà uno sfavorevole valore tennistico con il passare dei minuti. I pessimi risultati non basteranno a scoraggiare i futuri Ancelotti che annoteranno gli errori commessi sui loro taccuini, pronti a creare la prossima tattica perdente.
Se appartenete ad una delle categorie indicate, vi suggeriamo di optare per titoli diversi sia da FIFA, che dalle simulazioni sportive in generale. Per “trollare” gli altri utenti esistono i social network, mentre se vi piace la violenza, l’ultimo Mortal Kombat potrebbe fare al caso vostro. Se vedete complotti ovunque forse siete dei terrapiattisti in erba, mentre il corso degli allenatori di Coverciano potrebbe fornirvi un nuovo lavoro per il futuro. Come vedete le opzioni sono tante, e il mondo è ricco di possibilità, quindi per favore: impiegate il vostro tempo in modo diverso, e smettete immediatamente di giocare a FIFA. Grazie.