“Il giocatore medio” è una rubrica sperimentale in cui proveremo ad analizzare il comportamento patologico dei giocatori nelle sessioni multyplayer di numerosi titoli. Lo scopo di questi articoli è quello di convincere i suddetti utenti a preferire un videogame invece che un altro, oppure semplicemente di consigliargli un passatempo diverso – quale l’ippica o il curling. Prima di iniziare è importante fare una premessa. Il testo che segue ha lo scopo di sensibilizzare una parte della community strappandole un sorriso. Ci rimettiamo come sempre al vostro giudizio, con la speranza che il contenuto della rubrica porti ad un ripensamento dei lettori che si identificheranno in una delle categorie descritte, con conseguente abbandono del gioco in questione o rivalutazione sul come giocarlo. Un piccolo gesto che potrebbe far felici migliaia di giocatori.
Nevrosi da Apex Legends
Il battle royale dei Respawn Entertainment è sicuramente uno dei prodotti più penalizzati degli ultimi anni. Essendo gratuito su tutte le piattaforme sulle quali è disponibile, vanta una community enorme capace di superare la ragguardevole cifra dei 50 milioni di utenti. Almeno il 70% di quest’ultimi non è avvezzo al genere, e insiste a partecipare a sessioni la cui durata varia dai 10 secondi ai 5 minuti (nella migliore delle ipotesi). Essendo un gioco fortemente incentrato sulla collaborazione tra i membri dal team, è facile immaginare come l’eliminazione di uno di essi possa compromettere il buon esito della partita, soprattutto se dovesse avvenire nelle primissime fasi.
Stalker e Lancio di Squadra
Prima di calcare l’arida terra del Canyon dei Re, il titolo targato EA assegnerà arbitrariamente il ruolo di “jumpmaster” ad uno dei componenti, che potrà rinunciarvi durante il volo. Scegliere il luogo più adatto per iniziare è quindi un aspetto fondamentale, dato che le zone sono distinte da un loot diverso e raggiungere quelle particolarmente affollate coincide spesso con una fine prematura, soprattutto se il nemico vi avrà anticipato.
Il disagio mentale di uno dei vostri alleati vi sarà subito manifesto nel momento in cui quest’ultimo insisterà nel segnalarvi in modo ossessivo/compulsivo il punto in cui ritiene più idoneo effettuare l’atterraggio. Se giustamente ignorato, vi capiterà spesso di vedere il “segnalatore” staccarsi dal gruppo pronto a raggiungere la zona desiderata, incurante delle centinaia di proiettili che gli faranno da benvenuto. Abbandonare la squadra a pochi metri dalla destinazione è una tattica efficace, in quanto permette di dividere equamente gli oggetti presenti nella zona, mantenendo le giuste distanze dai compagni. Optare invece per un luogo distante decine di chilometri dagli alleati è una di quelle scelte inspiegabili, quasi quanto quelle delle leggende “stalker”.
Questa inquietante tipologia di partecipanti riveste il ruolo di “ombra”, e sarà totalmente incurante di qualsiasi comando o suggerimento gli darete. “Copri la casa a destra!”, “apri il forziere a sinistra”, “prosegui per il corridoio laterale” saranno tutte indicazioni totalmente ignorate, visto che il soggetto in questione non avrà altro obiettivo che seguirvi mantenendo pochi millimetri di distanza. Il risultato sarà foriero di effetti sgradevoli, in quanto l’inseguitore resterà senza armi ed equipaggiamenti, oppure si approprierà di tutto quello che gli capiterà davanti. Fungerà da bersaglio per i colpi degli avversari, o semplicemente vi ostruirà la visuale qualora ne doveste avere uno nel mirino. Inutile provare a seminarlo con qualche abilità. La piaga stalker vi resterà attaccata fin dal lancio, pronta a seguirvi anche nell’oltretomba.
I Lootomani
Come anticipato, per sopravvivere ad Apex Legends è necessario “collaborare”. Una parola sconosciuta ai “Lootomani”, una delle categorie peggiori in assoluto. Questa tipologia conosce un solo comando tra quelli presenti nel titolo: quello adibito alla raccolta degli oggetti. Una specie di aspirapolvere capace di appropriarsi con estrema ingordigia di qualsiasi elemento entrerà nella sua visuale, mostrando una totale incapacità di distinguerne utilità e funzioni.
Hai raccolto uno shotgun e una mitraglietta e necessiti delle munizioni per almeno uno di essi? Non conta, il lootomane raccoglierà qualsiasi caricatore al suo passaggio, e pazienza se i proiettili energetici saranno inutili per le armi che avrà in dotazione. Un discorso che può estendersi anche ai consumabili e agli accessori per le bocche da fuoco, visto che si approprierà di tutti i medikit presenti nella zona senza lasciarne alcuno alla squadra. Sarà inutile cercare di comprendere il motivo per cui ha raccolto due mirini per sniper anche se non ne possiede neanche uno. L’unica speranza di limitare la follia del soggetto in questione è quella che non reperisca subito uno zaino: in caso contrario, preparatevi a combattere a mani nude.
Gli incapaci
La caratteristica distintiva di questo battle royale è costituita dalla diversificazione delle abilità dei nove personaggi disponibili. Le leggende sono molto diverse tra loro, e selezionare quella più vicina al proprio stile di gioco è quindi un aspetto necessario e consigliato. Ognuna di esse possiede infatti delle skill adatte sia alla difesa personale che al lavoro di gruppo, e solo il giusto equilibrio nell’utilizzo di quest’ultime può portare alla vittoria. Un concetto incomprensibile per i “Gli Incapaci”, ovvero quei giocatori abili nell’adoperare il comando sbagliato al momento meno opportuno.
Questa categoria vanta fenomeni capaci di imprese apparentemente impossibili, quali ad esempio avvelenare l’intero team con Caustic, curare i nemici con Lifeline, oppure tramutare gli agguati in trappole mortali con la cortina fumogena di Bangalore. L’incapace sa usare (teoricamente) un solo personaggio, e privarlo di quest’ultimo nella fase di selezione si rivelerà una sciagura peggiore di quella di averlo come compagno. Se vedrete un Mirage che lancerà il suo clone contro un muro a pochi centimetri di distanza, o un Pathfinder che userà il rampino per salire quattro gradini: tremate.
Rambo
Ultima figura presente nell’analisi della psicopatologia di Apex Legends è “Rambo”, l’utente che partecipa alle sessioni convinto di poter eliminare da solo tutte le squadre avversarie. L’indomito soldato è afflitto da manie di protagonismo e si considera un leader anche se nessuno lo ha designato come tale. Nella sua fase di maggiore empatia detta ordini e decide gli spostamenti del gruppo, sempre pronto ad abbandonarlo e fare di testa sua, qualora non venga assecondato. In preda ad una sfrenata e ingiustificata esaltazione, il nostro eroe agisce spinto dal suo istinto omicida, pronto a sparare a qualsiasi cosa presente sullo schermo.
Un concetto che non ammette compromessi, anche se l’obiettivo è fuori dalla portata della sua arma o in superiorità numerica. Il problema insito nell’avventatezza di Rambo è costituito dal fatto che il suo atteggiamento vanificherà tutte le strategie messe in atto dalla squadra, rivelando la posizione ai nemici e annullando l’effetto sorpresa. Una tipologia di giocatori purtroppo molto facile da reperire nell’opera dei Respawn, sempre pronta a rovinare un’infinità di partite.
Se vi siete identificati in una delle categorie sopracitate (Stalker, Lootamane, Incapace e Rambo), inutile insistere, Apex Legends non fa per voi. Il nostro consiglio è di cambiare titolo, impegnarvi davvero a cambiare il vostro stile di gioco ed imparare a collaborare, oppure preferire un genere di videogame completamente diverso dai battle royale, dove gli errori commessi si pagano caro. Ovviamente lo scopo dell’intrattenimento videoludico è quello di divertirsi, ma è sempre difficile comprendere chi lo fa a scapito degli altri.