Continuiamo la carrellata di indie visti e provati alla Milan Games Week con H.E.L.M.E.T. Force: Rise of the Machines, un Metroidvania realizzato dai ragazzi di Forge Studios. Questo è il loro primo progetto, in quanto precedentemente hanno “solo” aiutato grandi software house, come Blizzard e Crytek, per la realizzazione di alcuni modelli e asset per Overwatch, Crysis 2 e Ryse: Son of Rome.
Un po’ di trama
L’incipit della trama è molto semplice. La baronessa MadHead per conquistare il mondo rapisce gran parte degli uomini del Maggiore B. Campbell. Costui, il protagonista del titolo, insieme alla sua assistente olografica Venus, si infiltrerà nella fortezza della malvagia baronessa per salvare i suoi amici e per sventare il piano di conquista. Niente di particolarmente difficile, quindi, ma dovremo aspettare la release finale per capire se sotto questo velo di semplicità si nasconde qualcosa in più. I nemici che dovremo affrontare sono dei robot, grandi e piccoli. Ma anche gli ambienti risulteranno ostili. Abbiamo provato una parte di mappa dove erano presenti dei cristalli indistruttibili che ci toglievano vita se li toccavamo. Ma sappiamo che ci saranno anche zone platform dove dovremo schivare degli spuntoni rotanti, altre in cui la lava sarà la padrona ma siamo certi che non sia finita qui.
Molti spunti, tutti buoni
H.E.L.M.E.T. Force lo si può definire come un brawler game Metroidvania. Dentro di sè c’è un po’ di platform, combattimenti, esplorazione, boss fight, abilità, backtracking e molto altro. Prende spunto da Guacamelee! e Guacamelee 2 per quanto riguarda il focus sulle battaglie, da Hollow Knight per l’esplorazione degli ambienti e le boss fight e aggiunge la possibilità di sbloccare nuove armi e abilità. Tra l’altro migliorabili. La build portata a Milano aveva sbloccate tutte, o quasi, le armi e le skill del protagonista, in modo da farci assaporare in toto il sistema di combattimento. Due tasti adibiti agli attacchi corpo a corpo, uno per il braccio destro e l’altro per il sinistro, uno per gli attacchi a distanza, doppio salto, schivata, dash, abilità. In più è presente una barra che si riempirà colpendo in successione i nemici e che aumenterà il danno inflitto. Forge Studios ha preso il meglio di altri videogiochi e li ha inseriti in H.E.L.M.E.T. Force. Infatti niente di quello che vedrete su schermo sarà realmente innovativo od unico, ma il tutto è stato inserito con così tanta cura ed amore che non potrete staccarvi. Quando il gioco uscirà dovremo verificare sia l’equilibrio di gioco, sia la la difficoltà generale.
Bello da vedere oltre che da giocare
Anche sotto il profilo tecnico H.E.L.M.E.T. Force: Rise of the Machines non delude. I personaggi sono realizzati in 2D mentre i fondali sono stati creati prima in 3D e poi posti uno sopra l’altro per creare un netto contarsto. Questa idea è stata, almeno personalmente, molto apprezzata, in quanto regala al titolo una propria identità, la quale manca, almeno in parte, nel gameplay. Ogni animazione è fluida e ben si lega sia con quella precedente che con quella successiva. I protagonisti sembrano ben caratterizzati anche se ricordano altri personaggi visti in film o videogiochi. Purtroppo non possiamo dirvi molto del sonoro a causa del frastuono che era presente in fiera ed al fatto che giocavo e cercavo di ascoltare gli sviluppatori dietro che parlavano dello sviluppo del gioco contemporaneamente.
In generale H.E.L.M.E.T. Force: Rise of the Machines è un titolo da tenere d’occhio nei prossimi mesi ed anni. Dico anni perché, purtroppo, gli sviluppatori credono, e sperano, che il gioco sia pronto per il 2020 ma non c’è ancora nulla di certo. Sicuramente, però, la loro intenzione è quella di portarlo su tutte le piattaforme, dal PC alle console passando per Switch. Noi diamo un grosso in bocca al lupo a Forge Studios e incrociamo le dita che H.E.L.M.E.T. Force risulti un ottimo titolo. Sia per loro ma anche per noi videogiocatori.