Far: Lone Sails è un titolo di avventura esplorativo sviluppato da Okomotive in uscita su PC e Mac via Steam il 17 maggio. In seguito sono previste anche le versioni console per Playstation 4, Xbox One e Switch. Lone è il nome del personaggio protagonista, una figura vestita di rosso con cui cominceremo un viaggio tutto particolare. “Lone naviga lontano”, è il titolo.
Far: Lone Sails ha un’ambientazione che potremmo definire “post-apocalittica“: non c’è nessuno intorno a noi, le case sono distrutte, il clima è in fermento e l’atmosfera è cupa e solitaria. Possiamo solo avanzare, in questa ambientazione a scorrimento (avanzeremo come in un gioco 2D) che possiede però una profondità di campo notevole, mostrando il paesaggio desolato in cui ci inoltreremo. La prima cosa che balza all’occhio è la realizzazione artistica ispirata di questo gioco, che fa sentire immediatamente immersi in questo mondo misterioso: siamo gli ultimi rimasti? Dove stiamo andando? Cosa stiamo cercando?
Sospendiamo queste domande per un momento e proseguiamo, cercando di capire. Giungeremo quindi, quasi subito, alla nostra “nave”. Un veicolo dal design che fa l’occhiolino allo steampunk, che potremo iniziare a manovrare. Di per sé è in questo che consistono le meccaniche di gioco: muovere il nostro personaggio (avanti, indietro e soltanto) per premere i diversi pulsanti, all’interno del veicolo, che comandano diversi elementi, dal motore a vapore, ad una sorta di “ancora”, alle vele, che otterremo quasi subito una volta partiti.
Sarà importante gestire con attenzione ogni aspetto della nave, dalla velocità, ai guasti possibili, al carburante. Carburante che potrà essere ricavato dai vari oggetti trovati durante i nostro viaggio: scatole, vasi, sedie, tutto andrà bene perché il motore della nostra nave lo “mangi” per poter proseguire. Interagendo con gli oggetti con il tasto V (se giocate con la tastiera) potrete raccoglierli e stivarli nella nave. Ne troverete diversi lungo la strada, e sarà meglio fermarsi sempre a raccattarli, perché guai a rimanere senza carburante. In alcuni momenti potrete usufruire anche solo delle vele, se il vento sarà favorevole. La nave inoltre, mano a mano che avanzeremo, otterrà degli upgrade (come le vele), che potremo sbloccare risolvendo alcuni piccoli enigmi ambientali, che ci permetteranno anche di proseguire.
Proseguire verso dove? Giocando a Far: Lone Sails, capirete che in realtà non è necessario fare questa domanda, né avere una risposta. Far ci mostra un viaggio, in un ambiente ostile ma bellissimo, che poco ha a che fare con un fine o con una sfida nei confronti del giocatore. La direzione artistica di questo gioco è ad un livello che lo pone all’altezza di capolavori del genere come Journey (che resta comunque al di sopra, ma ci siamo, è di questo che stiamo parlando), insieme alla meravigliosa colonna sonora. La scelta di una palette estremamente neutra, a parte qualche piccolo elemento come il rosso del vestito e il colore più acceso dei pulsanti, è stata fatta per trasmettere efficacemente la desolazione dell’ambientazione in cui ci immergeremo, che però sarà capace di emozionarci e lasciarci a bocca aperta. Senza magari capire bene perché, ma è questo quello che succede di fronte ad un’opera artistica.
Umberto Eco diceva che quando ci si appresta a leggere un romanzo bisogna adottare quella che si definisce “sospensione dell’incredulità“, per potersi immergere nel mondo che ci viene plasmato davanti agli occhi, dalle parole. Lo stesso penso che si possa applicare ad esperienze come Far: Lone Sails, in cui sospendere le domande e godersi il viaggio, fino alla fine.
Un’essere minuscolo contro il mondo, contro le forze della natura, che però tramite piccoli gesti e azioni sarà capace di proseguire, di non scoraggiarsi. E quello che ognuno troverà alla fine del viaggio, dipenderà solo da lui.
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