Questa non è la solita storia di zombie: è la storia di una corsa. Una corsa contro il tempo, una corsa disperata per sopravvivere all’apocalisse e salvare la propria famiglia. Questo potrebbe essere un ottimo spot per pubblicizzare Into the Dead 2, il gioco di Pik Pok uscito prima su dispositivi mobile con la formula free to play e riportato poi su Nintendo Switch solo in versione digitale, disponibile a partire dallo scorso 25 ottobre su e-shop alla (non proprio modica) cifra di 34,99 euro.
Quando i morti camminano tocca ai vivi riempire le tombe
Into the Dead 2 parte con una premessa non proprio delle più originali: il mondo è afflitto da un’apocalisse zombie, il protagonista è lontano da quello che resta della sua famiglia (sua moglie e sua figlia) con la quale è in contatto tramite la sua inseparabile radio e che deve raggiungere prima che sia troppo tardi, per salvarla dal pericolo che ha invaso il mondo. Sprovvisto di qualsivoglia mezzo di trasporto (il suo furgone esce di strada proprio all’inizio dell’avventura) si vede costretto ad attraversare gli scenari apocalittici (praterie, boschi, fattorie…) infestati da migliaia di zombie famelici, dotato di un armamentario che diventerà sempre più potente man mano che si proseguirà con l’avventura.
Corri e non voltarti
Into the Dead 2 mescola il gameplay classico di un endless run con alcune componenti tipiche dei survival horror aggiungendo la variante della visuale in prima persona, che rende l’azione più immersiva e allo stesso tempo più frenetica, poiché le decisioni vanno prese in un lasso di tempo brevissimo e il pericolo ci si parerà davanti mettendo alla prova la prontezza di riflessi del giocatore e la sua capacità decisionale. Mantenendo la classica struttura di molti giochi mobile, l’avventura di Into the Dead 2 si divide in 7 capitoli, ognuno dei quali suddiviso a sua volta in stage (per un totale di 60). Prima di iniziare ogni stage, il giocatore è chiamato a scegliere un’arma principale e una secondaria con le quali affrontare le orde di zombie ed evitare di diventare il piatto forte del loro banchetto. Come succede nella gran parte dei survival horror, anche se avremo a nostra disposizione un arsenale che man mano diventerà sempre più fornito di bocche da fuoco più potenti, le munizioni a nostra disposizione saranno molto limitate e la vera abilità del giocatore consisterà nel saperle razionare per non rimanere a secco proprio nei momenti più critici. Ogni stage avrà degli obiettivi da completare (oltre a quello di restare vivi fino alla fine della corsa), che vanno dall’uccidere un certo numero di zombie con una particolare arma a non essere toccati dai morti viventi, o ancora a sterminare multipli non morti in un colpo solo servendosi di un barile esplosivo o di una granata. Il completamento di questi obiettivi permette di accumulare punti e sbloccare nuovi componenti di gioco e potenziamenti. Essendo concepito originariamente per essere giocato su smartphone, il titolo prevede un’interazione minima da parte del giocatore, che si limita allo sparare nel momento giusto (senza dover pensare alla mira) e nel cambiamento di traiettoria per poter “dribblare” gli zombie, evitare gli ostacoli o puntare alle casse per il rifornimento munizioni (segnalate in lontananza da un fumo nero).
Quando non sei certo che i non-morti siano morti-morti, non risparmiare munizioni: Head-Shot di sicurezza, sempre. (Cit. Zombieland)
Oltre alle 25 armi equipaggiabili suddivise in 8 diverse classi, alle quali è possibile applicare 7 potenziamenti, durante la nostra corsa potremo trovare alcune divertenti “chicche” per fare fuori gli zombie in modo ancora più cruento, come motoseghe, decespugliatori e mitragliatrici fisse capaci di fare a pezzi gli infetti. Fortunatamente non saremo soli in questa terribile avventura, in quanto ad aiutarci nel nostro intento di ripulire il mondo dal male saremo accompagnati da uno degli 8 animali disponibili da scegliere tra le diverse razze di cani – e addirittura una tigre -, tutti in grado di supportarci nella lotta contro i famelici morti viventi, saltandogli letteralmente addosso e salvandoci la pelle in molte occasioni (oltre a farci risparmiare preziose munizioni).
Chi si ferma è perduto
Anche se non è delle più originali, la trama di Into the Dead 2, che viene raccontata tramite i contatti radio tra il protagonista e la sua famiglia che avvengono ad ogni fine stage, risulta avvincente, il che non guasta per spingere il giocatore a proseguire nonostante il gioco possa risultare per sua natura un po’ ripetitivo. Non mancano poi alcuni colpi di scena, e sono presenti ben tre finali differenti da scoprire. Ad arricchire il tutto, è presente anche una modalità arcade in cui, per superare i diversi stage di gioco, è necessario uccidere un determinato numero di zombie (e non solo arrivare fino in fondo alla corsa). In questa modalità viene messo a disposizione un maggior numero di casse di rifornimento proprio per venire incontro all’obiettivo.
Into the Dead 2 è un titolo che ci sentiamo di consigliare agli amanti degli Endless Run che sicuramente riusciranno ad apprezzare a pieno la sfida lanciata dai ragazzi di Pik Pok, che in questa nuova veste sono riusciti a donare un po’ più di spessore a questo titolo nonostante la limitatezza del genere di appartenenza. Sconsigliato invece a chi preferisce giochi che offrono maggiore varietà e dinamismo.