Jupiter & Mars è un’avventura subacquea con qualche tocco di neon, con protagonisti due delfini che si sono messi in viaggio per salvare un pianeta morente, devastato da un eccessivo inquinamento e dal riscaldamento globale. Il gioco è stato sviluppato da Tantalus e Wicked Witch e pubblicato da Tigertron, con la partecipazione di Sea Legacy e The Ocean Foundation in qualità di consulenti e partner. Una parte dei proventi generati dalle vendite del gioco sarà donata alla conservazione dell’oceano.
Gli “Earthwalker” hanno abbandonato il mondo che hanno distrutto a causa del fatto che il livello degli oceani si è alzato così tanto che le città del “mondo emerso” sono finite sommerse, non più adatte alla vita degli esseri umani.
Attraverso interazioni perlopiù prive di parole e un’esplorazione criptica, i giocatori ricostruiranno la storia di un pianeta morente. Questo tipo di racconto post-apocalittico non è nuovo per il medium videoludico, ad esempio anche Final Fantasy VII racconta una storia praticamente alla fine del mondo. Ma anche lì, la Terra è fittizia, un sostegno metaforico che rispecchia ciò che può o non può accadere sulla Terra. Il messaggio di Tigertron è molto più diretto e personale, visto che interessa davvero il nostro futuro: tutto ciò che stiamo gettando nei nostri oceani ci sta portando ad un punto di non ritorno.
Jupiter & Mars è un ammonimento su cosa succederà se continueremo ad usare l’oceano come fosse una discarica, e su come la nostra dipendenza dalla plastica stia uccidendo la nostra fauna selvatica.
Nel gioco i giocatori prendono il controllo del delfino Jupiter, con il suo compagno (gestito dall’IA) Mars sempre al suo fianco: assieme, dovrete salvare le creature del mare ed eliminare gli ultimi residui nocivi della civiltà umana per riportare l’oceano al suo antico splendore. I controlli sono semplici e facili da imparare, quindi cercare di spostarsi in ogni posizione è relativamente semplice, ma ne parleremo approfonditamente più avanti.
Jupiter può usare la sua ecolocalizzazione avanzata per esaminare i suoi dintorni, localizzando oggetti e ostacoli fragili. Questa capacità fornisce temporaneamente all’ambiente i contorni al neon che abbiamo potuto ammirare nei vari trailer. Mentre non ci sono combattimenti in Jupiter & Mars, di fronte a ostacoli minacciosi come le meduse dovrete usare un’abilità specifica di Jupiter per poterli superare senza subire danni. L’abilità dell’impulso di Jupiter consente anche di salvare altre forme di vita marina, come tartarughe e granchi, che sono spesso bloccati nella plastica cosparsa per l’oceano.
Mars invece può rompere certi oggetti e ostacoli con la sua testa, e guadagnare più forza con il progredire del gioco. Mentre ostacoli come rocce e recinzioni sono facili da superare, i dispositivi energetici dispersi in ogni livello sono un po’ più complicati. Questi dispositivi danneggiano le creature del mare con i loro impulsi di energia, così farsi colpire da essi farà indietreggiare i nostri protagonisti. Di solito ci sono rocce e muri speciali vicino a questi dispositivi, che la coppia può usare per proteggersi e avvicinarsi di soppiatto ai generatori di energia fino a che non saranno abbastanza vicini da poterli distruggerli.
Questi dispositivi distruttibili sono stazionari, ma ci sono anche alcuni più piccoli dispositivi mobili nei livelli successivi che sono indistruttibili e che colpiranno con impulsi Jupiter se si avvicinerà, fornendo così una sfida aggiuntiva quando si cercherà di trovare un percorso verso i generatori dei dispositivi stazionari.
Mars inoltre può aiutarci a trovare tesori e oggetti nascosti. Sfortunatamente, cercare quei tesori nascosti aggiunge poco o nulla in termini di varietà al gameplay, anzi, dopo poco tempo cercare questi tesori sembra diventare uno spreco di tempo. La struttura di gioco, costituita da questo semplice puzzle solving, dopo poco tempo si ripete fin troppe volte. In tutto Jupiter & Mars bisognerà fare sempre le stesse cose: trovare un dispositivo sonar, cercare il suo generatore, e capire il modo migliore per raggiungerlo attraverso l’uso di barriere e percorsi alternativi, ancora e ancora. Anche se queste meccaniche di gioco funzionano bene, avremmo preferito avere un po’ più di varietà. Un diverso tipo di soluzione per risolvere i rompicapi, ad esempio trovando dei simboli da inserire su un generatore per poterlo fermare, non sarebbe stato certo di troppo: insomma, sicuramente qualche idea in più avrebbe aggiunto una certa complessità, necessaria all’esperienza di gioco.
Quando si invia il comando a Mars di rompere qualcosa, l’input è abbastanza responsivo, il che permette ai giocatori di rompere facilmente più oggetti in successione quando sono abbastanza vicini l’uno all’altro.
Spostarsi tra i livelli del gioco può richiedere un certo sforzo a causa del sistema di waypoint non eccezionale. La direzione da seguire ci verrà indicata da un punto luminoso in un cerchio centrale ma, una volta che ci si abituerà e si capirà come usare correttamente l’ecolocalizzazione, e cercare ostacoli e tunnel, la navigazione diventerà molto più facile. Ad un certo punto del gioco ci saranno due diversi waypoint che sembreranno essere esattamente gli stessi, e che potranno confondere non poco i giocatori. Fortunatamente, ciò accadrà solo per una breve sezione.
L’altro problema di navigazione è che alcune aree possono risultare troppo scure per essere navigate facilmente senza utilizzare ripetutamente l’ecolocalizzazione. A un certo punto, in un tunnel buio sono rimasto bloccato a causa del fatto che sono andato troppo in avanti, manovra che non mi ha fatto notare una svolta da prendere obbligatoriamente: questo fatto mi ha reso impossibile uscire da quella zona, causandomi il riavvio del gioco.
Il gioco è molto più interessante e più facile da navigare mentre si gioca in VR, ma sfortunatamente per me è una di quelle esperienze VR che ho potuto prendere solo a piccole dosi.
Nonostante Jupiter & Mars offra tre diverse modalità di rotazione, tra cui inclinazione della testa e rotazione a scatto, ho trovato il movimento il problema più grande del gioco. Non importa quale sia l’impostazione che ho usato, la navigazione mi è sembrata sempre troppo difficoltosa, e spesso mi sono bloccato su oggetti che non avrebbero dovuto essere ostacoli. Il movimento e gli angoli della telecamera sono già problematici quando non si gioca in VR, ma almeno non causano nausea e vertigini.
I colori brillanti al neon della flora e della fauna spiccano tra le torbide acque piene di spazzatura, lo stile grafico e la direzione artistica del gioco sono stupefacenti. L’oceano è davvero bello e ben caratterizzato, sia se viene osservato da occhi naturali che tramite ecolocalizzazione, ed è facile dire che gli sviluppatori abbiano fatto un lavoro extra per rendere anche il cielo splendido. La piccola porzione di terra emersa vista in tutto il gioco non è molto dettagliata, ma questo impallidisce davanti a tutto il resto che riempie l’oceano.
Poiché l’intera idea di Jupiter & Mars è stata sviluppata dal testo di una canzone di Frank Sinatra, non sorprende che un aspetto che spicca sia la musica. Si va da canzoni movimentate ed intense fino ad alcune più rilassanti, in funzione dei livelli. Dai silenziosi momenti di pianoforte, ai grandi beat elettronici che completano perfettamente le scene e le emozioni che il gioco sta cercando di trasmettere, è semplicemente un peccato che l’effettivo gameplay non sia della stessa qualità del ritmo e della profondità della colonna sonora. Il lato positivo però è che ci sono i delfini: chi non ama i delfini?
Nel complesso, Jupiter & Mars è un’esperienza breve (complessivamente dura circa 5 ore) ma divertente. Manca sicuramente di varietà e rifinitura, soprattutto per quanto riguarda i controlli di gioco, ma ha successo nella sua missione di avvertirci sul futuro dell’oceano se non facciamo quello che possiamo per prendercene cura (il gioco include anche informazioni aggiuntive sulle organizzazioni con cui ha collaborato durante lo sviluppo, per coloro che desiderano essere coinvolti).