The Show is back! Torna con l’edizione 2019 il titolo dedicato al baseball americano, vale a dire MLB The Show 19. Il gioco è una esclusiva PS4, sviluppata dallo studio interno di Sony, San Diego Studios, che da anni ha legato il suo nome ad una delle Leghe sportive più importanti degli USA e del mondo: la Major League Baseball. Abbiamo avuto il modo di mettere le mani su questo spettacolare titolo, che in questa versione presenta molte interessanti novità, che aggiungono una profondità impressionante al gioco.
Detto questo, vediamo davvero se MLB The Show 19 ha davvero fatto un home-run!
Modalità di gioco
Senza girarci troppo intorno, la quantità di cose da fare in MLB The Show è pazzesca. Rispetto all’edizione del 2018 infatti sono state inserite anche nuove Modalità e quelle già presenti sono state in parte modificate, per rendere ancora migliore l’esperienza. Delle modalità canoniche ci occupiamo subito: partiamo dalla modalità Franchise. Questa vi darà la possibilità di gestire ogni singolo aspetto di una Franchigia MLB. Oltre a giocare tutte le partite di una stagione, il titolo vi darà la possibilità di gestire il roster, e quindi aspetti come il rinnovo dei contratti, l’acquisto di giocatori free-agent – vale a dire i giocatori senza contratto – oppure di fare trade (scambi) con altre squadre. Oltre a questo potrete anche gestire i giocatori da schierare in campo, ma dovrete prendervi cura anche dello staff tecnico; vincendo partite sbloccherete sponsor e molte altre cose. Avviata la modalità, sceglierete una franchigia e diventerete quindi il General Manager. Se non siete interessati alla gestione degli aspetti societari e invece volete pensare solo a strike, home-run e quindi solo a giocare le partite, potete anche lasciar fare tutto all’IA e concentrarvi sulla discesa in campo.
L’altra modalità, che ormai può essere considerata come canonica, è la Diamond Dynasty Team, che sarebbe il corrispettivo di FIFA Ultimate Team, oppure della 2K MyTeam. In questo caso siamo di fronte alla modalità online, nella quale giocando guadagnerete crediti da spendere per acquistare giocatori sempre migliori e creare la squadra definitiva. Una cosa che ho trovato molto buona, e che rende diverso questo MLB The Show rispetto agli altri titoli che ho citato, è il fatto che anche giocando offline si sblocheranno giocatori da inserire nella propria Dynasty.
Queste sono le modalità canoniche, tra cui possiamo annoverare anche la Road To The Show. Quest’ultima ha subito sostanziali modifiche. La cosa che si nota subito è che anche questa Modalità Carriera, che vi vedrà partire creando un giocatore per cominciare poi a giocare nelle Minor Leagues, fino ad arrivare nella Major League, si avvicina alle carriere viste in The Journey di FIFA, oppure nella modalità Il mio giocatore.
In Road To The Show è stato inserito un sistema di scelte morali: a seconda della risposta che daremo alle domande che ci vengono poste sbloccheremo diversi elementi in quattro categorie di personalità: abbiamo quella del giocatore serio, che dà tutto per la squadra, oppure quella della superstar forte ma dannata, fortissimo in campo ma “bad boy”nella vita privata. Questa novità è molto gradita, in quanto vi farà essere sempre attenti alle risposte da dare.
Ma arriviamo ora alle due vere novità del titolo. Si tratta di due modalità completamente inedite, vale a dire Moments e la March To October. La prima la possiamo classificare come “modalità storica” del gioco, e vi permetterà di ripercorrere alcuni momenti che hanno fatto la storia del baseball. Molto interessante è anche l’intera sezione dedicata alla carriera della leggenda dello sport Babe Ruth, considerato uno dei giocatori più forti di tutti i tempi, che ha fatto la storia dei Boston Red Sox. Altro esempio è ripercorrere il periodo dei mitici New York Yankees degli anni ’70, ma ce ne sono molti altri. L’unica cosa che possono indicare come nota stonata è il fatto che, specie nelle sezioni storiche, ci si trovi a giocare con un filtro bianco e nero che francamente poco c’entra con tutto il resto. Per quanto riguarda invece la March To October, si tratta di una modalità Stagione ridotta, che vi permetterà di giocare solo la postseason e alcune delle gare di avvicinamento ai Playoff.
Il gameplay
Tutto molto bello fin qui, ma MLB The Show 19 come si comporta pad alla mano? Diciamo subito che abbiamo due livelli di difficoltà: Facile ed Esperto. La scelta andrà ad influenzare il vostro modo di giocare: come nelle precedenti edizioni, dal menu iniziale potrete selezionare alcuni elementi. In pratica potrete optare tra più metodi di comandi per le varie fasi di gioco. Potrete quindi scegliere la meccanica per lanciare, per battere, e per il baserunning (vale a dire che potrete scegliere come correre tra le basi, scegliendo se provare a rubare una base dopo una battuta, oppure provare a allungare una run). La fase offensiva, quindi quella basata sulla battuta ed il baserunning, risulta essere sicuramente la parte più divertente del gioco. Unico neo, che ho riscontrato più volte, è quello delle chiamate sbagliate: quando vi apprestate a lanciare oppure a battere, appare il classico rettangolo dello strike, quella zona in cui il lancio conta appunto come strike. Lanciando fuori da questa zona, arriva il ball. Ecco, molto spesso capita che le chiamate da parte dell’arbitro, ovviamente gestite dall’IA, vengano invertite. La palla arriva nella zona dello strike, ma viene segnata come ball e viceversa. Si tratta di situazioni che capitano molto di rado, ma se vi state giocando la partita punto a punto, la cosa potrebbe risultare fastidiosa.
Parlando invece della fase difensiva, dovrete essere molto attenti a prendere la palla al volo, per eliminare il battitore, oppure essere veloci nel raccogliere la palla a terra e lanciarla verso le basi. Questa meccanica si svolge individuando velocemente la base, premendo quindi il tasto corretto per lanciare verso il giocatore pronto a ricevere. Insomma, le meccaniche del gioco del baseball sono riprodotte alla perfezione, e si basano principalmente sul giusto tempismo per massimizzare i risultati.
Comparto tecnico
Arriviamo ora ad uno dei fiori all’occhiello di questa produzione. Partiamo dal comparto grafico. La grafica, in MLB The Show 19, è semplicemente imbarazzante. Ma non in senso negativo. Assolutamente. È qualcosa invece che vi lascerà a bocca aperta. Siamo di fronte ad una simulazione quasi al limite della realtà, specie per quello che riguarda la riproduzione degli stadi, che molto spesso porta a chiedersi se si stia giocando oppure si stia guardando una partita in TV. Il pubblico reagisce in maniera esaltante ad ogni evento in campo: vedere lo Yankee Stadium esplodere di gioia per un home-run vi darà una soddisfazione totale, neanche fosse stati veramente voi in persona a realizzare il colpo vincente. Per non parlare dei modelli dei personaggi, molto ben definiti. Ma l’eccellenza è rappresentata dalle animazioni dei giocatori. I movimenti di lancio, ma anche gli swing dei battitori, sono pazzeschi, al limite del fotorealismo. Un elemento che concorre a rendere il tutto ancora più realistico sono gli stacchi delle telecamere, molto simili a quelli della regia americana quando va in diretta TV una partita. Ci sono anche momenti di stacco, come quelli in cui vediamo l’inviata a bordocampo che commenta la partita dalle panchine. Quindi, una grafica molto televisiva, che permette di calarsi al meglio nelle atmosfere di gioco.
Passando invece al comparto audio, anche qui siamo allineati come sopra. L’effetto visivo dello stadio che si alza in piedi in caso di home-run si accompagna anche al rumore ambientale. Buone anche le musiche del menu, più le classiche musichette che si possono tranquillamente ascoltare durante un qualsiasi evento sportivo made in USA. Molto interessante anche la riproduzione della telecronaca, con gli interventi da bordocampo di cui abbiamo già parlato.
Conclusioni
MLB The Show 19 ha decisamente battuto un home-run. Non si tratta certo di una rivoluzione, in quanto le meccaniche di gioco e tutti gli elementi di cui abbiamo parlato sono praticamente rimaste invariate, dopo un’evoluzione durata molti anni. Molto buono l’inserimento delle nuove modalità, che aggiungono ore di gioco ad un titolo che di per sè può davvero tenervi incollati per mesi.
Il top però è certamente raggiunto dal comparto grafico, tra i migliori in assoluto della categoria delle simulazioni sportive. Così come il prodotto in toto, siamo davanti al gioco sportivo dell’anno, quanto meno per quello che mi riguarda, dopo aver giocato sia FIFA che NBA 2K, ma anche quasi tutti gli altri titoli che sono arrivati durante questa stagione sportiva. MLB The Show 19 ha davvero pochissimi difetti e moltissimi pregi. E per i fan dello sport è un must have.