La monotonia stufa. I ritmi sempre più frenetici e le esigenze sempre più ampie dell’utenza videoludica spingono le software house moderne e storiche a cercare spesso qualcosa che possa continuare a stuzzicare i giocatori ad avvicinarsi ad un loro prodotto. I picchiaduro, sebbene non siano giochi rinomati per avere una profondità di trama pregna di colpi di scena, caratterizzazioni particolari di personaggi e ambientazioni, rischiano di stancare presto l’appassionato, ma anche il giocatore occasionale. Non è il caso di Mortal Kombat. Arrivato nel 2019 al suo undicesimo capitolo, emoziona, impressiona, stupisce e, aspetto di maggiore importanza, diverte.
Un Kombattimento Kolossale
Quando si arriva all’undicesimo capitolo di una saga, mantenere fresco il prodotto e svecchiarlo al tempo stesso non è facile, per niente. La serie di Mortal Kombat ha sviluppato, nel corso degli anni, una trama fitta e complessa, a tal punto da doverle dedicare una story mode ambiziosa e ricca di colpi di scena. La modalità campagna di MK11 è così ben progettata e articolata che per tutta la durata delle cutscene non vi sembrerà di star giocando ad un picchiaduro, ma bensì a tutt’altro. Le movenze dei personaggi e dei dialoghi sono buone (sfortunatamente capita di vedere qualche fuori sincrono), e la recitazione e l’espressione facciale dei personaggi è deliziosa (grazie ad un ottimo Motion Capture). Lo story mode non è una modalità che vi porterà via parecchio tempo, sia chiaro, ma avrà alcuni scopi precisi. Prima di tutto, quello di darvi un’infarinatura base sulle mosse di combattimento (anche per i veterani della saga, hanno riserbato alcuni cambiamenti), e successivamente quello di farvi capire cosa è successo dopo gli avvenimenti di Mortal Kombat X.
Gameplay solido + realizzazione superba = Centro
Nucleo centrale di un qualsiasi picchiaduro? Il gameplay. MK11 ritorna con un lieve sapore “Old Style“, spingendo il giocatore a ricercare il tecnicismo, l’attesa prima di un colpo, la pazienza e la saggezza del momento giusto riguardo a quando colpire. Non è stato stravolto nulla, non è stato esagerato niente. Tutto è rimasto così come era, ma con una ventata di aria fresca. E le correnti di aria principali si chiamano “Parata” e “Fatal Blow”. La prima, utile e tecnica, sposta l’azione di gioco sul tecnicismo. Permette al giocatore di respirare, di studiare le mosse dell’avversario, e capire quando colpire. L’introduzione di questa tecnica abbatte il muro del classico arcade, del gioco sempliciotto e spensierato. Ovviamente non siamo ai livelli dei picchiaduro molto più articolati e complessi, ma sicuramente MK11 dice chiaramente “basta scazzottate a caso, comincia a ragionare”. Non si hanno in effetti molte combo da attuare, ma le poche messe a segno, aiutate da un rafforzatore di potenza, fanno davvero il loro dovere. La seconda ventata di aria fresca è una sorta di “salvagente”: quando la vostra vita arriverà all’incirca al 30%, L2+R2 diventeranno i vostri tasti preferiti. Se messa a segno, questa mossa, accompagnata da una gradevolissima e violentissima cutscene, vi permetterà di prendere fiato, ridurrà notevolmente la vita dell’avversario, e vi strapperà un gran bel sorriso. Ma attenzione, perché è parabile! Nel complesso Mortal Kombat non delude per niente, e tra l’altro i picchiaduro sono ancora quei pochi giochi belli da giocare sia online, sia in locale con gli amici. Il sangue è ovunque, il gioco è violentissimo e macabro, e di questo siamo fieri.
La Kripta
Enorme e realizzata con una cura maniacale. La Kripta è uno dei luoghi dove spenderete la maggior parte del vostro tempo: impersonerete un personaggio sconosciuto il quale, attraverso interessanti indovinelli e passaggi segreti, dovrà farsi strada sull’isola di Shang Tsung per raccogliere quanto più possibile in tesori e oggetti nascosti. E sapete perché vorrete farlo? Perché MK11 ha una miriade di elementi cosmetici, ogni singolo personaggio del gioco è completamente personalizzabile, dalla faccia, alla divisa, ai pugnali, alle fatality, alle abilità, alle entrate in gioco e alle movenze per schernire l’avversario. Con i gettoni guadagnati dalle battaglie (Torri klassiche, del tempo e online) potrete accaparrarvi una quantità spropositata di scrigni, contenenti elementi di personalizzazione e oggetti di gioco aggiuntivi. Ci sono le microtransazioni? Sì, ma fare della polemica inutile su un’aspetto totalmente gestibile dalla volontà dell’utente ci sembra superfluo. Le casse o scrigni possono essere aperti con i gettoni, anime e cuori strappati. All’interno dell’isola, inoltre, dovrete procurarvi degli strumenti utili per la sopravvivenza del personaggio, ma soprattutto, adatti a compiere determinate azioni in modo tale da poter avanzare nella Kripta.
Roster di lusso, anche se mancherebbe qualcuno.
La rosa di personaggi giocabili all’interno di MK11 è davvero notevole.Parliamo di 24 personaggi (+ 1 sbloccabile). Ogni concorrente ha abilità diverse ed è ben bilanciato, semplice da usare e con un’infinita personalizzazione. Queste ultime le potrete trovare giocando alle torri klassiche e quelle del tempo. Manca all’appello qualcuno della vecchia scuola, come Ermac, Reptile, Cyrax, Sector ecc. In realtà non se ne sente tanto la mancanza, e molto probabilmente anche i fan più incalliti verranno accontentati tramite DLC durante il corso di questo anno. L’introduzione invece di concorrenti nuovi è stata una scelta fondamentale e obbligata, infatti come detto poco sopra, l’evoluzione continua della trama di Mortal Kombat ha portato negli anni la reale necessità di dare un volto ad ogni combattente entrante. Scorpion, e non ce ne vogliano gli utenti, rimane sempre il personaggio più carismatico e simbolo del titolo, non a caso gli è stata dedicata una collector con replica 1:1 della maschera con cappuccio e la copertina del gioco.
In Konclusione
Mortal Kombat 11 è un gioco davvero imponente, che strizza gli occhi anche ai neofiti della saga (ammesso che ci siano rookie di MK). È un titolo che sicuramente non impegna troppo e non inonda di frustrazione il giocatore, ma che può diventare veramente impegnativo a livello competitivo. Ben bilanciato e appagante, Mortal Kombat 11 è al momento il miglior picchiaduro presente sul mercato. Dalle Torri Klassiche a quelle del tempo, ereditate da Injustice 2 e perfezionate, il titolo è un continuo intrattenimento. La modalità online, presente con modalità classificata e non, non fa altro che aumentare esponenzialmente il tempo che passerete su questo titolo. Nulla da criticare dal punto di vista tecnico, né da quello narrativo, né da quello contenutistico. Il Re dei picchiaduro è tornato.