È quasi difficile descrivere quante reazioni abbia generato la rivelazione di Labo da parte di Nintendo lo scorso mese, ma sicuramente non si può sbagliare nel sostenere che una delle più frequenti sia stata lo stupore. Nel 2018, con il progresso tecnologico che ormai pare inarrestabile, tutto sarebbe stato prevedibile meno che un set di gadget interamente fatto di cartone, che consente di giocare in più modi con una console di nuova generazione.
Ripetiamo: cartone. Proprio lui, lo stesso delle scatole e dei fondi degli album da disegno.
E con un sorriso quasi beffardo, il general manager di Nintendo Shinya Takahashi ammette di essere stato sicuro, fin dall’inizio, di riuscire a stupire il pubblico mondiale. A quanto pare, l’idea è saltata fuori parzialmente dal fai-da-te: dall’utilizzo continuo del cartone nel cosplay alla realizzazione di gadget di qualsiasi genere, per la casa e non.
Ma non solo. Una svolta importante, sostiene Takahashi, è stata offerta dalle fasi di assemblaggio di un robot, in cui gli impiegati di Nintendo si sono resi conto che “montare, sbagliare e rimontare” era quasi più divertente di ciò che avrebbe offerto il risultato finale assemblato. E il cartone, a detta di tanti, sarebbe stato il materiale migliore per questa geniale e pazza idea.
Così Takahashi arriva a descrivere meglio come ha preso forma il concept di Labo, che lui stesso definisce come un qualcosa che possa offrire divertimento in tutti i suoi aspetti: non solo con il prodotto finito, ma anche mentre lo si compone, e persino dopo, considerando l’opzione di aggiungere ulteriori elementi o di cambiare nuovamente parte del progetto.
Come al solito, la storica casa nipponica non ha paura di osare e di provare nuove strade. Lo conferma anche Shigeru Miyamoto, luminare storico della videoludica e Direttore Creativo di Nintendo, che parla della naturalezza presente nell’azienda davanti al dover realizzare un’idea così fuori dagli schemi, della dedizione applicatavi, e dell’apertura mentale nello sviluppo concettuale e pratico di questa grande novità. Non possiamo certo dargli torto, se sostiene che Nintendo “trova sempre nuovi modi per innovare il divertimento”.
Entrambi, infine, affermano che Labo è un progetto nato per tutti, per far conoscere il bello e la magia dei videogiochi non solamente ai “gamers”, ma a tutte le persone. L’idea è quella di creare un ambiente in cui genitori e figli possano giocare insieme, e parlando dei titoli in cui sarà consigliata la supervisione di un adulto, l’azienda non esclude che il prodotto ottenga anche l’interesse del genitore che controlla il figlio giocare.
In chiusura, Miyamoto tira fuori una frase giustamente sognatrice, ma sicuramente da non prendere alla lettera:
“La nostra più grande ambizione non è far avere una Nintendo Switch ad ogni famiglia, ma fare in modo che la possieda ogni singola persona.”
Se questo tentativo di innovazione così coraggioso funzionerà, ce lo potrà dire solo il tempo. Restate aggiornati tramite il nostro sito per future news a riguardo!
fonte: Nintendo.com