Nello scorso mese di Dicembre, vi avevamo lasciato la recensione della versione PS4 di Override: Mech City Brawl, curata dal nostro Alessio. Un titolo che, a detta sua, lo aveva piacevolmente sorpreso soprattutto per quanto riguardava l’idea del PVP, gestito in una maniera completamente diversa rispetto ai soliti giochi action, ma che peccava a livello di contenuti single player.
A distanza di quasi un anno, il gioco prodotto da The Balance e Modus Games è tornato a sorpresa con questa Super Charged Mega Edition, approdando anche su Nintendo Switch. Gli utenti della console Nintendo hanno quindi avuto modo di accedere anche a tutti i DLC aggiuntivi rilasciati nel corso del tempo, contenuti che andavano ad aggiungere 4 robot al roster originale più tutta una serie di skin estetiche.
Dunque, cari lettori, tutti a bordo dei vostri robottoni per scoprire se, anche su Nintendo Switch, questo Override: Mech City Brawl si sarà difeso bene!
https://www.youtube.com/watch?v=LYuGputbDCs
Il porting su Nintendo Switch: scelta giusta?
Non insisteremo molto a livello di gameplay, dato che comunque si tratta di un titolo già uscito su altre console, ma è altrettanto chiaro che non possiamo non rinfrescarvi la memoria in merito: Override: Mech City Brawl è un titolo in cui dovete salvare la Terra da un’invasione di alieni, oppure nel quale potrete combattere contro altri robottoni. Fine della lunga trama orwelliana del gioco. A parte gli scherzi, il gioco possiede varie modalità, a partire da Allenamento e Tutorial, nelle quali potrete conoscere le meccaniche del gioco e cercare di padroneggiarle con i vari robot presenti, ognuno con uno stile di combattimento ben caratterizzato. Il vero cuore pulsante del gioco è la Campagna, definita in maniera molto singolare “Arcade“, nella quale dovrete scegliere un robot e salvare la Terra. Una Campagna breve, senza doppiaggio, con una trama che probabilmente è la non-conferma della teoria delle scimmie dattilografe (se si mettessero 100 scimmie a scrivere con 100 macchine da scrivere diverse, prima o poi ne uscirà fuori l’Iliade, ma in questo caso non ci siamo), con una difficoltà totalmente sbilanciata verso il livello “Noob”, e con tutti i problemi del titolo originale. L’altra modalità, sicuramente fondamentale per questo titolo, è quella multiplayer, ossia quella dedicata al PVP. Override: Mech City Brawl ha l’online impostato in una maniera particolare: giocando in co-op, fino a 4 giocatori, non si controllerà un robottone a testa per ogni giocatore, ma ognuno di questi dovrà controllare solo un arto del robot. Una scelta peculiare, che rende sicuramente il multiplayer del titolo molto diverso dagli altri.
Ma qui arriviamo al vero nocciolo della questione, ossia il titolo che ho dato a questa sezione: il porting su Nintendo Switch è una scelta giusta, alla luce di come vi ho descritto il multiplayer, effettivo fiore all’occhiello del titolo? La risposta è molto semplice, quantomeno per quel che mi riguarda: no. Questo semplicemente perché, dato che comunque Nintendo sta trovando una certa difficoltà a costruirsi una community online davvero importante, portando un gioco già abbastanza di “nicchia”, seppur di qualità, riuscire a trovare utenti per giocare online è come cercare farsi passare il mal di testa dando testate contro il muro: è inutile, e soprattutto fa solo del male alla vostra salute in senso generale, perché vedere una lobby che non si riempie nemmeno dopo 10 minuti di attesa vi farà del male fisico.
Per quanto riguarda invece il porting a livello di comparto tecnico, devo dire di essere rimasto comunque piacevolmente colpito sul piano grafico. Le prestazioni del gioco su Nintendo Switch sono praticamente uguali a quelle sulle altre console, questo ovviamente includendo anche i problemi base che affliggevano il titolo originale, come ad esempio una telecamera che ogni tanto si “ubriaca” e ci fa perdere l’orientamento, soprattutto dopo aver lockato un nemico. Un elemento reso molto bene è la distruttibilità degli edifici, che comunque viene resa egregiamente anche su Nintendo Switch. Anche i fondali sono all’altezza degli altri elementi, sempre in linea di continuità con il gioco sulle altre console. Stessa frase può essere riportata al comparto audio, che comunque già nel gioco soffriva di un certo “braccino corto”: abbiamo già detto dell’assenza di doppiaggio nella Campagna, ma anche i suoni durante le fasi di azione sono abbastanza altalenanti a livello di qualità.
In conclusione
Pure considerando il paragrafo precedente, nonostante le aspre critiche che ho mosso a livello personale sull’idea della conversione per Nintendo Switch, nulla toglie al fatto che comunque Override: Mech City Brawl sia un titolo altamente godibile, specialmente per i fan di serie come Gundam, ma anche guardando oltre i grandi classici del passato dell’animazione giapponese. Quello che in redazione abbiamo definito giocosamente come “il picchiaduro dei robbottoni cazzottoni” è infatti un titolo in grado di divertire, nonostante i sopracitati difetti relativi alla Campagna, al livello di difficoltà davvero molto scarso, e alle missioni abbastanza ripetitive. In ogni caso, si tratta di prendere a botte degli alieni giganti con dei mech altrettanto enormi, e questo è sempre e comunque una gioia per gli occhi.
Peccato davvero per questa problematica legata al fatto che questo titolo, comunque considerabile come un “gioco di nicchia” (data anche l’impostazione del multiplayer così particolare) si debba andare a scontrare con una community non sempre così omogenea e eccessivamente appassionata al gioco online come quella di Nintendo Switch. Questo titolo avrebbe decisamente potuto essere un gioco che, sulla piccola console Nintendo, non avrebbe sfigurato in alcun modo. Se però siete amanti del genere, il nostro consiglio di acquistare Override: Mech City Brawl rimane sempre valido.