Autonauts è un gestionale con qualche spruzzata di survival servito in un letto di crafting. Il titolo, sviluppato da Denki e pubblicato dalla Curve Digital, riesce a tenere bene l’attenzione del videogiocatore, anzi, crea proprio dipendenza! Uno di quei titoli che ti rendono felice e arrabbiato allo stesso tempo. Questo è l’effetto che Autonauts fa dopo ore di gioco, un cazzotto sulla parete con la mano sinistra mentre con la destra si ordina incessantemente ai propri robot cosa fare.
Koloxlo
Autonauts è ambientato a Koloxlo, un pianeta completamente disabitato ma che ha molto da offrire. Si capisce dalla conformazione del pianeta che quest’ultimo è una copia, senza umani, del pianeta Terra. Intuibile anche grazie al fatto che l’avatar respira senza alcuno strumento, quindi l’atmosfera è molto simile a quella terrestre.
Lo scopo del giocatore è quello di colonizzare questo pianeta andando a sviluppare una vera e propria civiltà. Se, all’arrivo del giocatore, il pianeta si presenterà come una radura selvaggia, con il passare delle ore si vedrà sempre più una trasformazione, arrivando alla quasi piena civilizzazione.
Gameplay
Il gameplay ha una curva di apprendimento molto ripida, che con il passare delle ore diventa però semplice e automatico. Automatico… si questa è la parola che meglio riassume il gameplay, visto che lo scopo del gioco è quello di portare il giocatore ad automatizzare tutto tramite i robot. Inizialmente per capire al meglio come si programmano quest’ultimi è utile seguire tutto il tutorial, condotto da Otto-0 un robot “guida” che dispenserà consigli per tutto il gioco. C’è da dire, però, che il tutorial sembra invadente e a tratti frustrante e la voglia di saltarlo diventerà tanta; meglio, però, trattenersi visto che alcune meccaniche non sono molto chiare e il tutorial aiuta parecchio.
Il gameplay risulta veloce e soddisfacente, ma quando si arriva ad avere tante lavorazioni automatizzate, allora inizia a diventare un po’ frustrante dover star dietro a tutti i cicli di lavoro. La parte survival del titolo, permette di dare una profondità non da poco al gameplay, e riesce a tenere il giocatore attaccato al monitor per ore e ore senza accorgersene.
Missioni e sistema di liveling
Il sistema di liveling di Autonauts è gestito tramite delle missioni, che andranno a sbloccare sempre più strutture e attrezzi utili alle lavorazioni. Queste missioni sono, ovviamente, di tipo gestionale e molto classiche, come ad esempio il giocatore dovrà immagazzinare 25 tronchi d’albero. Molte volte queste richiedono di effettuare lo stesso movimento per parecchio tempo, andando quindi a trasmettere un po’ di noia e la non piena libertà di gestione.
Il survival ed il crafting all’interno di Autonauts
In Autonauts ogni cosa si rompe, si esaurisce o più semplicemente si scarica. I robot hanno una batteria e quindi andranno ricaricati molto spesso durante il gioco, portando il giocatore a disattivarne qualcuno per avere un po’ di pace. Gli attrezzi che si vanno a craftare si rompono un po’ troppo spesso, portando anche qui a lasciare qualche robot senza. Le materie prime vanno immagazzinate in strutture che il giocatore va a costruire, arrivando in alcuni momenti dove si dovrà costruire di continuo quest’ultime, poiché la materia prima raccolta dai propri robot diventerà davvero tanta e difficilmente gestibile. Questi punti, che sicuramente danno una grande profondità al gameplay, sono un po’ da rivedere poiché in molti tratti dell’avventura risulteranno parecchio macchinosi e frustranti.
Il coding
L’automatizzazione dei robot viene fatta con un vero e proprio coding, e risulta essere molto istruttivo per i più piccoli i quali si possono affacciare alla programmazione. Grazie a questo aspetto nel 2017 una build iniziale ha vinto un TIGA Award per le sue proprietà educative. Il coding viene affrontato in maniera molto semplice ma efficace, infatti si dovrà registrare i propri movimenti sulla memoria del robot, così da decidere quante volte quest’ultimo le debba ripetere e in che area. C’è da fare attenzione però alla memoria dei propri robot che è limitata, quindi si dovrà registrare una lavorazione alla volta. Si arriverà ad avere un robot per ogni cosa, ad esempio uno che scava le buche e un altro che pianta il seme nelle buche. All’inizio questa meccanica si presenterà un po’ frustrante e difficile, ma appena presa la mano diventerà molto appagante e divertente.
Comparto grafico e sonoro
La grafica del titolo è molto semplice, con pochi poligoni, invece molto accesa e vivace la palette di colori. Questo mix rende la grafica molto carina, senza infamia e senza lode, che va a dare al gioco quel tocco “cartoon” che in molti amano. Stupendi invece i cambiamenti cromatici dovuti dal tempo, giorno/notte oppure sole/pioggia, che riescono a dare quel “wow”, che in titoli come questo non ti aspetti.
Il comparto sonoro è da rivedere, con una musichetta di sottofondo che dopo ore di gioco verrà spenta dalla maggior parte dei giocatori. Gli effetti sonori sono, invece, carini ma ripetitivi, con una somiglianza tra i vari effetti che non fa distinguere gli uni dagli altri.
Un titolo non esente da bug
In Autonauts purtroppo sono presenti parecchi bug, legati soprattutto al coding dei robot. Molte volte dopo aver programmato un robot, quest’ultimo inizierà a fare l’azione scelta dal giocatore; alcuni però si fermeranno senza alcun motivo oppure faranno solo metà dell’azione programmata. In un frangente della mia avventura, purtroppo ho dovuto riavviare il gioco perdendo i dati non salvati, con un messaggio di scuse da parte dello sviluppatore.
Conclusione
Autonauts si presenta come un titolo capace di tenere il giocatore attaccato al monitor per ore e ore senza mai staccarsi e perdendo completamente il senso del tempo. Il gameplay del gioco non risulta particolarmente innovativo visto il genere, ma la scelta di inserire il coding all’interno dei robot è particolarmente originale e ben azzeccata. Purtroppo alcune meccaniche di gioco risultano frustranti e lasciano quell’amaro in bocca dal, ” peccato, poteva essere un mini-capolavoro”. Autonauts di per se si lascia ben giocare, e terrà compagnia a molti in queste giornate uggiose autunnali. I bug riscontrati saranno sicuramente risolti in seguito, almeno questa è la speranza. Titolo che merita una chance di essere giocato da tutti gli appassionati dei gestionali, andando a dare un po’ di novità in un genere sempre più saturo.