Abbiamo testato per voi la versione PC di Sin Slayers, nuovo gioco di ruolo roguelike sviluppato da goonswarm. Se amate lo stile di gioco a turni e le ambientazioni dark fantasy, è il titolo che fa per voi.
Pixel oscuri e peccati
Sin Slayers si presenta come un classico roguelike a sfondo fantasy: i nostri eroi rimangono intrappolati in una cattedrale che farà da HUB centrale per le successive avventure. Un saggio cieco spiega brevemente i fondamentali del titolo: queste terre sono state conquistate da 7 demoni. Ognuno di essi rappresenta un peccato capitale, toccherà agli eroi sbarazzarsene: una trama semplice e classica, senza troppe pretese. Evitando ulteriori convenevoli, il gruppo iniziale sarà inviato nel primo luogo da epurare: le foresta posseduta dal temibile demone dell’ingordigia.
Il gruppo di esplorazione sarà sempre composto da 3 membri. Inizialmente si hanno a disposizione solo 3 eroi: un guerriero, un’arciera e una chierica. Il primo ricopre la funzione di tank, l’arciera funge da DPS, la sacerdotessa si occupa di guarire le ferite degli alleati. In seguito si potranno sbloccare altri eroi, per un totale di 10 personaggi. La stabilità del gruppo, suggerita dalla disposizione iniziale data dal titolo, non è però obbligatoria: potrete ad esempio giocare con un gruppo privo di cure ma pieno di danni o, viceversa, con un gruppo di due tank e un guaritore che li sostiene turno dopo turno.
Entrati nella prima mappa, si affronta il solito gameplay da roguelike: la mappa varia ad ogni partita ed è possibile muoversi attraverso spostamenti sui quadrati delineati. Esplorando troverete tesori, chiavi, cadaveri, portali e… nemici. In questo caso partirà il classico combattimento a turni contro i mostri.
Abilità, turni e rabbia
Lo svolgimento del combattimento, parte essenziale di Sin Slayers, è molto intuitivo. Ogni personaggio agisce in base alla propria velocità: l’ordine di azione viene mostrato in alto. Durante il proprio turno, un personaggio può scegliere quale abilità usare (offensiva, difensiva o di stato) e su quale bersaglio lanciarla. In caso di attacchi, è presente la componente RNG: è possibile che un attacco venga evitato o che infligga danni critici. Per l’uso di abilità più complesse e potenti, diverse dal semplice attacco primario (o cura nel caso della chierica), sarà necessario usare punti rabbia. Per regola generale, ad ogni inizio turno un personaggio (sia eroe che mostro) guadagna un punto rabbia. Viene dunque data importanza ad una sapiente gestione di questi ultimi: meglio usare il punto a disposizione ogni turno per usare abilità mediamente efficaci o conservarli per scatenare un attacco estremamente potente? Spesso la strategia scelta potrebbe dimostrarsi poco valida e addirittura portarvi alla schermata di game over. È dunque imperativo padroneggiare al meglio le proprie risorse senza eccedere nel loro utilizzo.
Trattando di abilità, ogni eroe possiede le proprie caratteristiche e un proprio albero delle abilità, sbloccabili con delle particolari gemme da trovare o creare durante la nostra avventura. Sin Slayers permette al giocatore di scegliere il tipo di approccio da far adottare ad ogni eroe: l’arciera può, per esempio, concentrarsi più su attacchi che colpiscono più bersagli o focalizzare i suoi danni su un unico nemico; la chierica può potenziare i propri alleati o sbloccare l’iconica resurrezione, e così via. Ogni combattente racchiude dunque più modi di essere costruito e, considerando che il ramo delle abilità è modificabile in qualunque momento fuori dal combattimento, la manipolazione delle capacità di ogni eroe si dimostra fondamentale per prepararsi in modo degno ad ogni scontro.
Peccare con moderazione
Ogni mappa è caratterizzata da un demone ed il corrispettivo peccato: in base al peccato sarà necessario fare attenzione a quali azioni si compiono durante l’esplorazione. Peccare del vizio corrispondente al demone da sconfiggere aumenterà farà aumentare la barra del SIN-O-METER, una sorta di contatore di empietà. Più riempirete la barra e più forti saranno i nemici da affrontare: in compenso, anche le ricompense ottenute dagli scontri saranno di gran lunga migliori. Un’altra libertà offerta al giocatore, dunque: la possibilità di scegliere da soli il livello di difficoltà di gioco con eventuali bottini al seguito. Se quindi vi troverete in difficoltà nella foresta dell’ingordigia dovrete assolutamente evitare di depredare i cadaveri o cercare oggetti dietro porte o dentro le casse. Al contrario, se intendete affrontare sfide più complesse ed avvincenti, sentitevi liberi di peccare a volontà.
Ogni sessione di esplorazione dovrà essere ripetuta almeno due volte: la prima volta dovrete trovare e sconfiggere un miniboss; la seconda volta toccherà al boss vero e proprio, il demone del peccato. Questi ultimi rappresentano degli scontri davvero particolari con delle regole ben precise che scoprirete al momento del confronto. Durante il movimento nella mappa di gioco ogni eroe potrà usare un’abilità caratteristica (la chierica ad esempio curerà tutti gli alleati) riutilizzabile dopo un certo numero di passi su terreno inesplorato. Anche in questo caso sarà necessario fare ottimo uso di ciò che avete a disposizione, evitando di incontrare casualmente il boss ed aver sprecato l’indebolimento del warlock cinque quadretti prima…
Conclusioni
Sin Slayers è un buon titolo che rispetta le sue radici roguelike RPG: la difficoltà è ben bilanciata con un IA in grado di comprendere spesso quale bersaglio conviene prendere di mira. Lo stile pixelato e il comparto sonoro old school non stupiscono più di tanto ma non deludono nemmeno: mediocre quanto basta. La meccanica dei peccati è interessante: non si può dire lo stesso del fattore casuale dello spawn dei boss o dell’RNG degli attacchi, per i quali è possibile perdere ore di esplorazione a causa di una morte inaspettata.