Forte di un passato in cui ha sfornato tantissimi titoli arcade, alcuni dei quali approdati anche sull’indimenticabile Neo Geo, SNK ci propone una collection con diversi titoli di successo soprattutto degli anni ’80 e ’90, da giocare su Nintendo Switch ovunque si voglia. E non è finita: altri titoli saranno rilasciati gratuitamente molto presto. Ma quantità sarà anche sinonimo di qualità?
Arcades, Loop Lever e Neo Geo
Nata nel 1978, SNK diventa famosa soprattutto negli anni ’90 per alcuni arcade di successo come Fatal Fury, Metal Slug, The King of Fighters o Super Sidekicks. In quegli anni è molto in voga il Neo Geo, una console le cui cartucce arrivano a costare in Giappone anche oltre 500.000 Lire, circa 250 Euro attuali. A quel Neo Geo viene poi affiancato il Neo Geo CD, versione con titoli su disco più economici del primo ma che ne mantengono la qualità.
Essendo un retrogamer sfegatato, all’epoca avrei voluto fare mie alcune consoles rare come 3DO, Virtual Boy, Philips CD-I (comprato anni dopo), Atari Jaguar e lo stesso Neo Geo. Purtroppo, in quanto studente senza un centesimo in tasca, non mi era possibile spendere cifre folli per una console nè tantomento comprarne i giochi su cartuccia. Pur avendone rigiocato alcuni sia in sala giochi che su MAME (emulatore di macchine arcade, per chi non lo conoscesse), l’annuncio di questa collection mi ha dato una nuova gioia videoludica per riassaporare titoli mai dimenticati, alcuni dei quali da me giocati per mesi interi in sala giochi, spesso in compagnia di amici.
Per alcuni titoli, SNK ha inserito sia la versione arcade che quella console, per assaporarne le differenze non solo grafiche ma talvolta anche a livello di gameplay. Purtroppo, il seppur ottimo Joy-Con non rende giustizia ad alcuni dei titoli presenti. SNK sfornò infatti il Loop Lever, un joystick appositamente creato per i cabinet arcade che poteva essere ruotato come un ingranaggio per ruotare il personaggio verso la direzione desiderata. All’epoca lo provai proprio con l’arcade di Ikari III: The Rescue, trovandolo geniale benchè non fosse facile ruotare di colpo da una direzione all’altra per fronteggiare i nemici alle spalle. A questo punto ci chiediamo se SNK abbia intenzione di riesumarlo e proporlo, magari in bundle col gioco stesso, ai fans più accaniti del Loop Lever.
Ma torniamo ai giochi di questa collection. Eviterò lunghi elenchi di info su ogni gioco, già facilmente reperibili su Google. Preferisco parlare di cosa mi ha trasmesso ognuno di questi titoli, quali ho trovato più coinvolgenti poichè, per ovvi gusti personali, di alcuni di questi parlerò di più mentre altri fanno un po’ da contorno.
Il ritorno di Ikari Warriors, l’alternativa Guerrilla
A mio giudizio, la saga più degna di nota di questa collection è la trilogia di Ikari Warriors. I protagonisti sono soldati stile Rambo, dai cui è probabilmente ispirato, ed è nostro compito sparare in varie direzioni per abbattere soldati nemici o carro armati. Possiamo anche lanciare bombe e recuperare bonus lungo il cammino, cosa essenziale per poter superare alcuni livelli particolarmente ostici e presidiati dai nemici. Dopo il successo del primo, col sequel Victory Road gli sviluppatori fanno una scelta molto particolare, e secondo me sbagliata: ambientare il gioco nel futuro sostituendo i soldati nemici con alieni. In sè il gameplay è comunque divertente, ma facendo parte dei gamers che danno importanza anche ad atmosfera e ambientazione, non ho amato particolarmente la scelta fatta.
Ma eccoci al terzo, Ikari III: The Rescue. Si torna al presente, stavolta con l’obiettivo di salvare il figlio del Presidente, rapito dai nemici. La versione arcade migliora notevolmente a livello grafico, con sprites più grandi e meglio definiti. Ma è soprattutto il gameplay ad essere rivoluzionato: non più uno shooter ma un picchiaduro a scorrimento stile Final Fight, seppur con visuale a volo di rondine. Si possono tirare pugni e calci, saltare e colpire in volo, usare armi come coltelli e così via. Anche i nemici sono notevolmente migliorati, con boss e semiboss dal fisico possente che ci faranno usare diversi crediti per batterli, complice anche un livello di difficoltà non indifferente. Reputo Ikari III: The Rescue il miglior titolo di questa collection, basandomi su divertimento offerto e la coraggiosa (e azzeccata) scelta di cambiare il gameplay visto nei primi due capitoli. La versione NES presenta un’IA nemica inferiore, ad esempio talvolta i movimenti dei nemici seguono uno script fin troppo preciso e tardano a girarsi verso di noi ed attaccarci, ma è comunque un gameplay divertente. In questa versione c’è anche uno stage aggiuntivo stile shooter, e il figlio del Presidente viene sostituito da una figlia.
Nella collection è disponibile anche Guerrilla War, sparatutto molto simile a Ikari Warriors fatta eccezione per qualche piccola differenza. In quanto a gameplay i due giochi si somigliano davvero molto, con una preferenza del sottoscritto per Guerrilla rispetto ai primi due capitoli di Ikari Warriors grazie al fatto di dover salvare i prigionieri, alla maggior varietà di armi e i boss di fine livello. Altro titolo simile è TNK III, con ambientazione da guerrilla molto simile in cui ci spostiamo a bordo di un carro armato. Iron Tank ne è la trasposizione per console, simile nel gameplay ma di livello tecnico inferiore.
I picchiaduro: P.O.W. e Street Smart
Dopo aver parlato dell’ottimo Ikari III, passiamo agli altri picchiaduro. P.O.W., abbreviazione di Prisoners Of War, è un altro titolo interessante offerto da questa collection. Impersoniamo due soldati evasi dalla cella di una base nemica, e dobbiamo farci strada a suon di pugni, calci ed armi come pistole o mitragliatrici. Anche questo titolo potrebbe essere paragonato al più noto Final Fight per gameplay e visuale 2.5D a scorrimento laterale. Il livello di divertimento offerto è più che sufficiente, restano però diverse animazioni con pochi frames ed una certa ripetitività a lungo andare, ma resta comunque un gioco godibile se preso nel modo giusto.
Street Smart è invece il primo picchiaduro SNK e clone di Street Fighter. Possiamo usare un combattente di karate o un wrestler, e combattere per strada contro diversi nemici al solo scopo di attirare l’attenzione di una donna. Si tratta di un picchiaduro nella media per l’epoca, non eccelso ma neanche da buttare. A livello di gameplay pecca l’effetto “scivolata” quando si fa una mossa, cosa che toglie realismo all’azione. Da giocare per apprezzarne gli sforzi fatti, benchè il risultato non sia eccelso.
Sparatutto ed altri titoli, tra alti e bassi
Veniamo ai giochi non ancora citati. Quelli che, per gusti puramente personali, ho provato meno volentieri ma che possono piacere a tanti di voi. Alpha Mission è un titolo godibile, grazie ai tanti nemici sullo schermo che non ci rendono la vita facile. Il gameplay ricorda tantissimo Xevious per NES, uno shooter a scorrimento verticale abbastanza divertente che provai su NES da ragazzino. C’è anche Prehistoric Isle, shooter a scorrimento orizzontale in cui controlliamo l’aeroplano di alcuni ricercatori finiti su un’isola abitata dai dinosauri. Ha una fluidità migliore, e alcuni nemici a tutto schermo sono interessanti da affrontare. Anche Vanguard è un gioco interessante. Benchè graficamente inferiore ai due sparatutto sopracitati, ha la particolarità di poter sparare in 4 direzioni con altrettanti pulsanti del joypad oltre a scorrimento verticale, orizzontale o diagonale a seconda degli stages.
Athena è un platform vecchio stile, con la protagonista che può colpire i nemici a calci o usare armi recuperate dai nemici, oltre a trovare ed indossare armature per proteggersi. Personalmente non ho amato molto le animazioni, alquanto basilari e che rendono un po’ ostico il controllo ottimale del personaggio. A mio modo di vedere, resta un gioco più interessante per la protagonista in sè che non per il gameplay che offre. Il sequel Psycho Soldier vede Athena affiancata da un protagonista maschile, e insieme devono saltare tra le varie piattaforme distruggendo muri e colpendo i nemici per continuare nel gioco. Anche in questo caso, il gameplay non è particolarmente esaltante e rischia di stufare presto; ma come già detto più volte in questa recensione, tali conclusioni lasciano il tempo che trovano in quanto basate su opinioni soggettive. Infine c’è Crystalis, un action rpg che ricorda il primissimo Zelda, con un personaggio che si sposta molto velocemente sulla mappa. Nonostante la presenza di villaggi in cui comprare armi e altre cose, montagne, foreste e altri scenari, il gameplay non mi ha catturato la mia attenzione in modo particolare; da provare soprattutto per confronto con i titoli del genere più blasonati.
SNK ha annunciato da tempo alcuni DLC gratuiti con nuovi titoli che si andranno ad aggiungere alla collection iniziale di cui, non avendo ancora tra le mani l’aggiornamento mentre scrivo, mi limito a citarne uno che giocai molti anni fa. Si tratta di uno dei miei arcades preferiti di sempre: Paddle Mania. Si tratta di un ibrido tra il tennis e il mitico Pong, col rimbalzo della pallina sui muri e muri mobili a proteggere le porte in alcuni stages. Gli avversari sono vari e originali tra cui un lottatore di Sumo, una squadra di pallavolo e un gruppo di surfisti, rendendo ogni stage diverso dai precedenti e talvolta ostico al punto giusto.
Era meglio “pochi ma buoni”?
Alla domanda iniziale su qualità e quantità, rispondo con un Ni. SNK 40th Anniversary Collection è una raccolta di titoli che potrei definire discreta, ma niente di più. Gioca molto sulla quantità dei titoli offerti, dei quali però pochi invoglieranno i gamers di oggi a giocarli dall’inizio alla fine. Da elogiare la presenza dell’intera saga Ikari Warriors, all’epoca famosissima, di cui il migliore resta il terzo capitolo che offre una sfida esaltante se presa nel modo giusto. Seguono titoli come P.O.W., Guerrilla War, Alpha Mission e Prehistoric Isle, godibili anche se con un gameplay non sempre eccezionale, oltre agli ovvi limiti tecnici dell’epoca. Gli altri titoli non mi hanno colpito in modo particolare, provati per curiosità e dovere d’informazione più che per voglia di giocarci a fondo. A SNK possiamo imputare anche il fatto di aver incluso alcuni titoli troppo simili ad altri: per esempio Guerrilla War è quasi un clone di Ikari Warriors, e con TNK III avremmo fatto a meno della versione Iron Tank.
Includere giochi più vecchi e di dimensioni ridotte ha ovviamente permesso ad SNK di aumentarne il numero, ma con alcuni compromessi. Ci chiediamo perchè non includere almeno un Metal Slug, un Fatal Fury o un King of Fighters, a discapito di altri 3-4 titoli qui presenti di cui non avremmo sentito la mancanza. La bilancia potrebbe però riequilibrarsi con l’arrivo dei nuovi titoli, tra i quali ho citato solo Paddle Mania non potendo ancora provare gli altri. E’ probabile che tra questi vi saranno solo 2-3 titoli degni di nota, ma considerando che arrivano tutti a titolo gratuito, ci sentiamo di rialzare il voto di questa collection che in fondo cerca di riportare a galla diversi arcades classici SNK di circa 30 anni fa. Pur ringraziando SNK per questo pacchetto di titoli, vogliamo ricordarle che il detto Pochi ma buoni è utile anche nel mondo dei videogames.
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