Sia i giocatori più giovani, che quelli più “vissuti”, hanno sicuramente sentito nel corso della loro esperienza videoludica una “predizione” che per adesso non si è ancora rivelata: la morte del combat a turni. È dall’avvento del 3D che si decide di attribuire una sentenza randomica al genere (solitamente pare che debba morire al 100% entro 5 o massimo 10 anni), e nell’ultima decade è stato ovviamente un fenomeno ancora più forte che in precedenza. Purtroppo per loro, lo storicissimo sistema di combattimento è ancora vivo e vegeto, e voci di corridoio sostengono che titoli come Dragon Quest XI e Persona 5 NON abbiano esattamente venduto male, se vogliamo partecipare alla fiera degli eufemismi. Tutto questo per dirvi che Star Renegades, il titolo sviluppato da Massive Damage e pubblicato da Raw Fury, pone l’ennesima pietra in quel lungo cammino noto ai detrattori del genere come “aspettate e sperate”, dato che riesce a gettare l’ennesima ventata d’aria fresca in un mondo che è in vita da oltre 30 anni.
Attenzione, però: nell’ultima decade c’è stato un rinnovato interesse verso qualcosa che prima era l’ABC del videogioco, e che si stava andando a perdere sempre più col tempo: ovviamente, parliamo della difficoltà. Star Renegades non è di certo estraneo a questo “ritorno”, e nonostate il modello in questione suoni piuttosto semplificato rispetto ai titoli canonici del genere… preparatevi a ricevere qualche spiacevole delusione! C’è tanto da dire, quindi andremo con calma iniziando proprio con l’illustrazione del particolarissimo concept studiato per Star Renegades, vitale da inquadrare a dovere per capire ogni altro dettaglio.
Star Renegades è, posta in maniera semplificata, un roguelite con combat a turni e dal modello estremamente diretto — ma peculiare. Il titolo in questione si sviluppa in un universo in continua lotta intergalattica, in cui ovviamente (il titolo lo suggerisce appena) vestiremo i panni dei ribelli: dopo un iniziale video di introduzione davvero ben realizzato in cui ci viene introdotta Wynn, la nostra “protagonista”, veniamo catapultati nel tutorial legato al combat system, dopodiché verrà il turno relativo a come è strutturata la singola run: come avrete immaginato, la struttura della run è di vitale importanza per un genere come il roguelite, quindi è bene identificare il combat system e la suddetta come due pilastri portanti sì separati, ma reggenti lo stesso carico. Data la natura del combat system, è doveroso iniziare da quest’ultimo, e sarà un piacere farlo.
L’idea dietro al combat di Star Renegades è molto semplice: non si lascia niente — o quasi — al caso. Prendete una marea di elementi classici del combat a turni come chance di critico o di schivata, danni variabili tra un valore minimo e uno massimo, possibilità di infiggere status alterati e quant’altro… e buttateli via, semplicemente. La peculiarità di Star Renegades è che sostanzialmente ogni singola azione è predeterminata, quindi non avremo sorprese o imprevisti dato che sapremo chi attaccherà e in quale ordine, quanto danno subirà e quanto ce ne infliggerà, capiremo in anticipo chi non riuscirà ad effettuare la sua azione per via di uno stun inferto in precedenza, e così via: in poche parole, il vostro turno consisterà nel preparare alla perfezione la tattica, per poi dare il via al tutto dopo aver dato l’ultimo ordine ai membri della vostra squadra. Quando il termine “calcolato” raggiunge nuovi livelli.
Tra i vari elementi che compongono il combat system di Star Renegades, ne abbiamo tre in particolare che dobbiamo assolutamente analizzare individualmente: lo Stagger, il Crit, e la Fury (come purtroppo avrete capito, non è presente la localizzazione italiana). Vediamoli di seguito:
- Stagger: il modo che avremo per ottenere più critici e per ritardare di un turno (o più) le azioni degli avversari. Nella barra temporale che ci indica la futura cronologia degli attacchi, noteremo che i nostri avversari avranno un numeretto alla destra del loro nome: quello è il valore degli stagger che potranno subire. Se un nemico dovesse attaccare per primo, e avesse solo uno stagger, difficilmente riuscirete a spostare la sua azione al turno dopo in una sola mossa. Al contrario, se l’azione del nemico si trovasse a metà barra e avesse un bel numero 4 nel valore stagger, sarà probabilmente semplice ritardarne l’azione di un intero turno. Attenzione, però: non sempre rimandare un attacco al turno dopo può beneficiare l’esito della battaglia, provare per credere.
- Crit: come detto in precedenza, il Crit non subentra più in base a parametri legati alla percentuale, ma si basa anch’esso sull’ordine cronologico. Spiegare questo concetto è estremamente semplice utilizzando l’immagine qua sopra: se Wynn attaccasse il Trooper per prima infliggerebbe lei il critico, mentre in caso inverso lo subirebbe. Il critico, inoltre, in Star Renegades non offre solo un “mero” aumento del danno inflitto, ma può causare innumerevoli effetti aggiuntivi che saranno vitali per il superamento di determinati combattimenti. Ricordatevi sempre di considerare i valori aggiunti del critico quando siete costretti a subirlo, dato che potrebbe fare la differenza tra il superare la fase o conquistare un bel “game over”
- Fury: molto semplicemente, una “risorsa” che si ricarica durante il combattimento e l’unico modo che abbiamo per utilizzare abilità speciali, tra cui le “finisher” in combo tra due personaggi. È obbligatorio un consiglio preziosissimo per ottimizzare lo sfruttamento di questa risorsa: ricordatevi che alcuni personaggi hanno a disposizione abilità attivabili istantaneamente, prima ancora che decidiate cosa far effettuare al resto della vostra stessa squadra. Come avrete immaginato, essendo questo tipo di attacco il primo del turno è ovvio che sia un critico, e un critico corrisponde a un punto Fury: ricordatevene nelle situazioni in cui avrete un solo punto Fury mancante per effettuare un’abilità vitale, o dovrete aspettare un intero turno.
Come vi ho detto in precedenza, assieme al sistema di combattimento c’è un altro pilastro portante parallelo di Star Renegades: la struttura della run. Essendo un roguelite, non dovremo per forza avere paura del Game Over e di reiniziare dal principio, dato che proprio principio non sarà: da bravo portabandiera del suo genere, anche Star Renegades ci offre diverse tipologie di risorse che rimarranno con noi durante la nuova run e che potremo utilizzare per sbloccare nuovi bonus passivi, equipaggiamenti sempre più potenti, nuove classi da utilizzare nella nostra squadra e persino CREARE nuove classi tramite una meccanica che citeremo in seguito in modo da non rischiare di confonderci con troppi elementi.
Dopo il primo Game Over, la struttura delle run sarà la seguente: ci ritroveremo alla base, con appunto tutte le risorse che rimangono con noi “post-mortem”, che spesso e volentieri sarà meglio investire — senza però dimenticare che anche la parsimonia può dare frutti sostanziosi se ben calcolata. Una volta utilizzate o meno queste risorse, l’unica cosa rimasta sarà quella di comporre la vostra squadra scegliendo tra tutte le classi che avete sbloccato, comprese ovviamente quelle utilizzate nella prima run: Valkyria, Archeon e Saboteur. Una volta iniziata la missione, dovrete avanzare di pianeta in pianeta fino ad arrivare all’obiettivo finale, ma questo cammino non sarà esattamente lineare.
Il cadenzamento delle fasi è molto semplice: arrivati su un pianeta, avremo due strade da scegliere, che si ramificheranno ulteriormente. Per esplorare l’intera area, avremo a disposizione 3 giorni da 3 fasi l’una, quindi dovremo scegliere con cura l’esatto percorso che vorremo seguire: puntare al percorso più pericoloso e remunerativo, o a quello più sicuro, o ancora cercare di alternare rischi e sicurezze in maniera bilanciata? La scelta è ovviamente vostra, ma vi consigliamo di soppesare con cautela anche l’esperienza che otterreste dagli scontri scelti, e non solo gli altri bonus passivi che otterreste dalle caselle come il miglioramento scudi, nuovi equipaggiamenti, e così via.
Alla fine di ogni combattimento, tutti i vostri scudi si rigenerano al valore massimo… ma lo stesso non avverrà con salute e armatura. Per riportare questi due parametri al valore originale, infatti, dovremo aspettare la fine di uno dei tre giorni, quindi è estremamente consigliabile evitare i combattimenti più pericolosi durante i primi due turni del giorno — soprattutto durante il primo. Suggerisco cautela, perché in Star Renegades questi valori non si ripristineranno comunque con il semplice completamento della giornata: in questo momento infatti, a fare da ponte tra un giorno e l’altro, abbiamo la fase di accampamento, e non sempre ci sarà possibile ottenere una cura totale. Detto ciò, sono adesso obbligato ad illustrarvi la suddetta fase, anch’essa vitale per sviluppo e sinergia della vostra squadra.
Durante la fase nota come “Camp” avremo la chance di assegnare delle carte ai nostri personaggi, che offriranno dei bonus passivi temporanei e che aumenteranno inoltre l’affinità — come potete chiaramente vedere nell’immagine sopra. Fare ciò è vitale perché le carte, oltre a poter ripristinare appunto armatura e salute, ci offriranno anche bonus permanenti passivi e combo finisher proprio grazie all’Affinità. Al primo cuoricino avremo un aumento delle stat, al secondo sbloccheremo una combo finisher, e così via fino a generare una nuova Progenie tra i due interessati, il che si traduce in una nuova classe! In ogni caso, studiate con cura quali carte utilizzare: avete solo 5 punti risorsa a notte, e una singola carta può utilizzarne fino a 3! Perlomeno le carte non sono consumabili — eccezion fatta per quelle speciali a costo 0 — e si ottengono in ottima quantità semplicemente aumentando di livello.
A proposito di aumentare di livello, dedico due righe anche a questa componente: il livellamento NON sarà automatico. I combattimenti e alcune aree ci faranno ottenere DNA, la risorsa con cui sceglieremo di far salire di livello i membri del team. In poche parole, se volessimo potremmo portare un’unità al livello 10 e lasciarne un’altra all’1, nonostante questo si rivelerebbe in maniera estremamente rara uno stratagemma funzionale.
Ora sapete tutto su come sono strutturate le vostre visite nei diversi pianeti, ma come finiscono? Ovviamente con una bella boss fight, senza la quale non potrete sbloccare l’ultima fase del pianeta per passare a quello successivo: questi boss si chiamano Behemoth, e apparterranno in maniera assurdamente netta a un’altra lega rispetto a qualsiasi altra sfida nel gioco. Sconfiggerli, però, ci consentirà di fare spese utilizzando i crediti per comprare nuovi equipaggiamenti (ogni personaggio ha 3 slot a disposizione) e accogliere un nuovo membro nella nostra squadra. Una volta fatto ciò, potremo finalmente partire per il pianeta seguente e riprendere lo schema dei 3 giorni.
E in caso di fallimento? Molto male. Conoscete il Nemesis System de L’Ombra di Mordor? Ecco, è presente anche qui. Tutti gli élite e Behemoth sopravvissuti guadagneranno un livello. So cosa alcuni di voi stanno pensando, ma non preoccupatevi: avendo lo stesso dubbio, nei vari collaudi durante la recensione ho provato a morire di proposito due volte con lo stesso Behemoth, ma non è salito nuovamente di livello. Nonostante non sarebbe stato un grosso problema con quel Behemoth in particolare, se succedesse con quello ad esempio del terzo pianeta avremmo davanti non un problema, ma una vera e propria muraglia. In tutti i sensi.
A questo punto sapete sostanzialmente tutto ciò vi serve sapere per iniziare a giocare a Star Renegades senza ritrovarvi persi in un mare di diversi aspetti, tutti estremamente importanti. La sostanziale assenza di RNG durante i combattimenti può far sembrare le cose facili, e i primi due pianeti potranno anche accomodare quest’idea per i più navigati del genere, ma aspettatevi di dovervi impegnare in alcuni frangenti a prescindere dalla vostra esperienza, povera o straricca che sia: Star Renegades è capace di passare da una parentesi accomodante a una estremamente punitiva in men che non si dica.
Detto ciò, passiamo ad un’analisi un po’ più tecnica ora che avete il quadro dettagliato relativo al gameplay. Onestamente, credo che per il lato estetico gli screenshot parlino da soli: una pixel art davvero di livello per il progetto in questione, anche se purtroppo i caratteri utilizzati in interfaccia non reggono al 100% paragone, ma sono comunque di un livello ben più che accettabile. Relativamente al sonoro vale lo stesso: vi suggerisco di provare per credere, dato che sono sicuro che più di una traccia della soundtrack di Star Renegades vi rimarrà in testa. Un livello onestamente inaspettato ma sempre ben accetto, oltre che confortante dal punto di vista critico quando viene implementato a questi livelli su prodotti decisamente non studiati per il grande pubblico. Anche l’intro in stile animato vi sorprenderà, ma eccovi un assaggino nel frattempo:
Detto ciò, spero non vi siate illusi di dover leggere solamente lodi, perché adesso veniamo alla parte relativa ai problemi di Star Renegades. Innanzitutto il problema più grosso è, ad onor del vero, controverso stesso da definire “problema”: Star Renegades può essere troppo hardcore e sbilanciato per l’utenza media, persino per giocatori non proprio nuovi al genere. Le varietà tattiche sono seriamente innumerevoli, le combinazioni tra classi idem, e i meno navigati in tutto ciò che viene definito a grandi linee “tattico” o “strategico” si potrebbero perdere, o ancora più facilmente scoraggiarsi in primis. Questo di per sé non è un vero obiettivo problema, ma a livello funzionale si poteva comunque scegliere un piccolo compromesso e mettere una selezione della difficoltà per aiutare i neofiti in un genere non proprio tra i più giocati e richiesti.
Insomma, come è sicuro e assolutamente sacrosanto che Massive Damage ha tutto il diritto di scegliere il livello di sfida che vuole lanciare ai giocatori, allo stesso tempo è praticamente sicuro che questa scelta elimina completamente le enormi chance che Star Renegades aveva per generare “nuovi ingressi” nel genere, dato che il salto di difficoltà tra la fase tutorial + primo mondo e le parti seguenti è estremamente lungo ed è assurdamente difficile che i neofiti riescano a fruirne senza sperimentare una giusta dose di frustrazione. Un peccato sia per il bene del futuro di questo genere di combat, sia per le tasche stesse degli sviluppatori!
Al di là di questo, devo comunque muovere qualche critica al bilanciamento: posso anche capire che gli sviluppatori, nel bilanciare le boss fight, abbiano scelto l’approccio che mira a rendere — cito semitestualmente — “una fight come se fosse un puzzle da risolvere”, e qua non gli si può dire niente se non dare la propria opinione. Quello che è obiettivamente sbagliato è l’assurdo cambio di ritmo tra le lotte contro i Behemoth e tutte quelle restanti: se vi ho detto che il boss del terzo pianeta non è affatto adatto per un giocatore nuovo al genere, lo stesso non vale minimamente per le fasi precedenti. Una volta che conoscerete lo “scheletro” di Star Renegades — e vi ci vorranno non più di due/tre run — quasi tutte le fasi pre-boss saranno superabili seriamente a occhi chiusi, spesso e volentieri sacrificando il dover “approcciare la fight come un puzzle” perché capirete che quel puzzle ha 15 soluzioni diverse.
Grazie al cielo esiste la possibilità di velocizzare le battaglie, ma comunque sia il fatto di perdere la sensazione di dover fare tutto in maniera altamente calcolata (pena una grossa punizione nelle successive fasi) non gioca affatto un ruolo positivo nell’equazione. Certo, questo si allevia notevolmente con il cambiamento di un solo membro della squadra, ma una volta che conoscerete tutti con precisione (lo si fa in una o due run) si tornerà al punto di partenza. In un gioco così “ripetitivo” sul punto di vista della struttura, esaltare ogni fase possibile è assolutamente parte del compito, e in questo Massive Damage non ha certo compiuto un capolavoro. La nota positiva è che, nelle note dedicate alla stampa relative al giorno della pubblicazione, vengono menzionati bilanciamenti che spero vadano davvero a migliorare la situazione appena descritta. Non avendoli testati, non posso assolutamente fare altro che dirvi di aspettare eventuali conferme, ma è già di per sé confortante sapere che gli sviluppatori sono già al lavoro per aggiustare ciò che non va.
Insomma, avrete ben capito che Star Renegades è un titolo che merita assolutamente il vostro tempo, ma se i combattimenti calcolati e strategici non sono minimamente il vostro forte e specialmente se siete alle prime esperienze, sappiate che vi ritroverete davanti a una salita che potrebbe rivelarsi non poco ripida. Inoltre, il calo di difficoltà che passa tra le boss fight e i normali combattimenti o persino quelli con gli élite potrebbe essere un problema di rilievo anche per l’utenza più esperta: insomma, da un lato si rischia la troppa difficoltà, dall’altro la troppa semplicità, il che lascia probabilmente la parte “intermedia” dei videogiocatori come fetta più avvantaggiata nella fruizione.
Considerate bene l’acquisto, considerando inoltre di mantenervi informati sui sopracitati bilanciamenti in arrivo con la patch del Day one. Star Renegades ha un quantitativo pazzesco di lati positivi che però rischiano di sfumare davanti agli occhi di una fetta di utenza un po’ troppo massiccia, con un potenziale che viene sì sfruttato, ma nemmeno minimamente al suo massimo.
Vi ricordiamo che Star Renegades è disponibile al momento solo per PC al prezzo di 24,99 € (attualmente in sconto del 10% a 22,49 €), ma il port su PS4, Xbox One e Nintendo Switch è già in corso di sviluppo. Fateci sapere cosa ne pensate: siamo estremamente curiosi sulle diverse percezioni nei confronti di questo progetto estremamente peculiare e coraggioso!