Dire che la saga di Star Trek sia ormai un prodotto che ogni appassionato di fantascienza debba conoscere, è ormai scontato. Si parla di un universo, nato nella seconda metà del secolo scorso dalle idee di Gene Roddenberry, la cui opera è sopravvissuta fino ai giorni nostri. Certo, il suo percorso è stato per certi versi lungo, tortuoso e ricco di molte tappe. Si partì da un’unica serie tv fino ad arrivare a 12 film, una serie animata e ad altre 6 serie televisive. A quest’ultime se ne aggiunge una settima, quella oggetto di questo articolo.
Ovviamente si tratta di Star Trek Picard, la cui prima stagione consisterà di 10 episodi che debutteranno il 23 gennaio 2020. Questi saranno distribuiti da CBS All Access e da Amazon Prime Video, oltre che negli Stati Uniti, in 200 Paesi in tutto il mondo, tra cui ovviamente l’Italia, anche se da noi arriveranno con un giorno di ritardo. Ebbene, abbiamo avuto la possibilità di vedere in anteprima i primi due episodi e siamo qui per parlarvene.
Star Trek: Tra vecchio e nuovo
Star Trek Picard rappresenta il ritorno del capitano Jean-Luc Picard dopo l’ultima apparizione sul grande schermo dal titolo Star Trek Nemesis. Ovviamente l’intenzione di riportare lo storico personaggio, apparso per la prima volta nella serie tv Star Trek: The Next Generation dei primi anni 90, non è proprio un fulmine al ciel sereno. Infatti, dopo un periodo in calo, l’universo immaginario di Gene Roddenberry ha ritrovato il successo grazie ad una operazione specifica di rilancio. I portabandiera di questa iniziativa al limite del reboot sono i film della saga diretti da J. J. Abrams e la serie tv Star Trek Discovery di Netflix, la cui terza stagione sta per arrivare. I nuovi episodi, in uscita in streaming su Amazon Prime, si dividono tra il vecchio ed il nuovo.
Trama
Un gravissimo e misterioso evento ha avuto luogo poco dopo l’ultima avventura dell’ammiraglio, in cui aveva salvato nuovamente la flotta spaziale. Ora Picard, segnato dalle molte ferite del passato, si è ritirato a vita privata nei possedimenti terrestri della sua famiglia. Tuttavia, come si può immaginare, una serie di eventi si metteranno in moto e riporteranno all’azione il personaggio. In particolare, Picard sarà attanagliato da una serie di interrogativi che riveleranno un lato diverso del personaggio conosciuto in passato: molti riguarderanno l’identità di una strana ragazza, Dahj, e di sua sorella gemella. Naturalmente questi interrogativi rappresenteranno il motore narrativo degli episodi, che porteranno Picard a scontrarsi contro un antico corpo speciale della polizia dei romulani e alla scoperta di un antico artefatto dei pericolosissimi Borg.
Il tono della serie dovrebbe essere più psicologico e introspettivo. Inoltre, abbandona la struttura di alcune serie passate, in cui gli eventi di ogni episodio erano quasi indipendenti gli uni dagli altri. Eppure, le tematiche di fondo sembrano molto simili a quelle presentate nelle diverse iterazioni del passato della serie. Fin dai primi due episodi, sebbene il ritmo narrativo sia più lento, si possono evincere l’attenzione per temi come cosa voglia dire essere umani, o la critica verso la violenza come mezzo per ottenere i propri scopi. Insomma, sotto questo aspetto i vecchi fan possono trovare una linea immaginaria che colleghi tutte le avventure dell’ex ammiraglio della Flotta Stellare.
Dietro le quinte
Il cast scelto rappresenta l’intento di guardare al passato senza dimenticarsi di essere nel presente, così a nomi storici se ne accompagnano di nuovi. In particolare il ritorno di Patrick Stewart, nel suo iconico ruolo di Jean-Luc Picard, era quasi scontato, dato che l’attore ha dato il volto all’iconico comandante in tutte le sue apparizioni. In questi due episodi, al fianco di Stewart hanno fatto la loro comparsa Michelle Hurd, Alison Pill, Evan Evagora, Isa Briones e Harry Treadaway. In particolare hanno ricevuto molto spazio, oltre a Picard, i personaggi interpretati da quest’ultimi e anche in parte Data, interpretato da Brent Spiner. Ebbene, basandosi solamente sui primi episodi, non posso dire di aver trovato particolari pecche nella recitazione. Soprattutto gli attori che erano più presenti in scena, hanno saputo adattarsi ad un’impostazione della narrazione più riflessiva e continuativa. Come già scritto sopra, gli episodi della serie tv si avvicinano maggiormente ad una tradizione moderna e gli eventi di uno saranno il continuo di quelli del precedente. Insomma, una formula che ormai oggi è diventata una prassi, e a cui lo sceneggiatore Akiva Goldsman non si è sottratto.
Conclusioni
Non posso far altro che ribadire nuovamente che questa serie tv punta a riadattare ai tempi moderni una saga che ha attraversato il secolo scorso fino a giungere a noi. Indubbiamente ci saranno delle differenze, ad esempio con la prima stagione della serie Star Trek Next Generation, ma si potranno intravedere degli elementi che fungeranno da punti di contatto tra il vecchio e il nuovo. Ad un’azione più lenta e ad una caratterizzazione dei personaggi più introspettiva, si contrappone la presenza di tematiche care alla serie. Magari non si tratterà della narrativa migliore che si sia vista, ma dopo aver visto solo due episodi mi è rimasta la voglia di scoprire come le vicende intorno ai personaggi possano svilupparsi. In conclusione, abbiamo davanti un prodotto che può tranquillamente trovare il suo posto all’interno della serie e che va visto anche solo per sapere come procederanno le avventure di Picard.