L’incipit di Stranger Things 3 The Game è esattamente quello della serie TV Netflix in onda dal 4 luglio: Hawkins, Indiana dopo le vicissitudini della seconda stagione, un gruppo di scienziati russi sta cercando di riaprire il portale che collega il nostro mondo al Sottosopra. BonuxXP con tutte le licenze Netflix ha cercato di riadattare tutta la nuova stagione sotto forma di videogame dallo stampo decisamente nostalgico . Andiamo insieme ad analizzare il lavoro svolto per questo adattamento.
La Trama
Stranger Things 3: The Game nella sua main quest è diviso in capitoli esattamente come le puntate della serie TV. Seguendo la trama principale vi verranno assegnate delle missioni che ripercorreranno tutti gli avvenimenti della terza stagione. Inizialmente i personaggi giocabili saranno solamente Mike e Lucas, ma con l’avanzare del gioco e lo svolgersi delle missioni principali e secondarie verranno sbloccati tutti gli altri personaggi disponibili nel gioco: Will, Dustin, Max, Undici, Hopper, Joyce, Steve, Jonathan, Nancy ed Erica (la sorellina di Lucas).
Per evitare ogni tipo di spoiler il nostro consiglio è naturalmente quello di guardare prima la terza stagione di Stranger Things 3, già disponibile su Netflix, e poi affrontare il gioco.
Gameplay
Definire Stranger Things 3: The Game in un unico genere è davvero impossibile. Il gioco è un vero mash-up tra più categorie ed è giunto il momento di andarle a snocciolare tutte con minuzia: una delle caratteristiche preponderanti del titolo è sicuramente quella del picchiaduro a scorrimento 2.5D con visuale isometrica; quando affronterete delle battaglie vi troverete una coppia di personaggi, utilizzabili liberamente una volta entrati in team, che combatteranno contro varie creature come ratti, umani e creature del sottosopra. Per farlo avrete a disposizioni solo 4 comandi abbastanza semplici: l’attacco base che ovviamente varia da personaggio a personaggio con diversità basate sulla potenza, sull’area d’attacco e la tipologia (fuoco, veleno, psichico, stordente). Avrete a disposizione anche il blocco che vi consentirà, per un periodo limitatissimo, di ridurre drasticamente i danni subiti da un attacco; se terrete troppo premuto il tasto per il blocco, la bolla che si formerà intorno al vostro personaggio andrà in mille pezzi e verterete nello status di confusione per qualche secondo rimando quindi esposti agli attacchi nemici. Il terzo attacco è quello speciale che potrete utilizzare solamente consumando una o più “tacche” di energia, che però potrete ricaricare con il drop di sfere energetiche dai nemici oppure bevendo una lattina di Coca Cola. Questo chiaramente è l’attacco più forte che avrete a disposizione: starà a voi scegliere quando lanciarlo e contro chi. Il quarto attacco è la possibilità di usare l’attacco speciale del vostro compagno di team, il che inserisce anche un fattore tattico alla scelta del personaggio da affiancare al proprio durante una determinata missione.
Il secondo aspetto fondamentale di Stranger Things 3: The Game è l’esplorazione della mappa e la risoluzione di enigmi più o meno difficili. Ogni personaggio qui risulterà fondamentale, in quanto le peculiarità di ciascuno ci daranno accesso a zone inesplorabili fino a quando il suddetto personaggio non sarà entrato nel party. Vi facciamo un esempio pratico: Lucas, con la sua fionda, è in grado di lanciare bombe che rompono delle enormi pietre; Dustin potrà hackerare le serrature a combinazione elettronica e Joyce avrà la possibilità di usare un tronchese per poter aprire le porte con i lucchetti incatenati. Questi sono solo tre esempi, ma ognuno dei personaggi saprà rendersi utile durante tutta la durata del gioco. Se nei primi capitoli gli enigmi possono sembrarvi banali, con l’andare avanti della trama e l’infittirsi del mistero anche gli enigmi aumenteranno di difficoltà e vi porteranno via diversi minuti di gioco, regalandovi anche una discreta soddisfazione una volta completati.
Un’ulteriore sfaccettatura del gameplay è quella relativa al sistema di crafting per gli Orpelli. Gli Orpelli, in questo titolo, sono principalmente dei potenziamenti condivisi dal party che miglioreranno l’una o l’altra caratteristica dei personaggi, per esempio esistono Orpelli come la cintura da campione di rutti (non stiamo scherzando) che vi donerà 5 danni velenosi in più per ogni attacco corpo a corpo. Gli Orpelli potranno essere trovati durante l’esplorazione delle varie location di gioco oppure creati in un qualsiasi banco da lavoro che troverete nella mappa, a patto di avere tutte le “materie prime” necessarie per la creazione. Il numero massimo di Orpelli equipaggiabili nel party è 5, quindi ci vorrà un po’ di pianificazione da parte vostra per decidere cosa equipaggiare a seconda della missione da affrontare.
Esiste, seppur in minima parte, anche una componente di stampo GDR, in quanto abbiamo la visualizzazione dei danni recati sopra i nemici e, a seconda degli Orpelli equipaggiati, aumenteremo delle statistiche nascoste che migliorano forza, possibilità di danno critico ed altre caratteristiche tipiche dei giochi di ruolo.
È presente anche una modalità New Game+ che vi permetterà di affrontare la sfida con un livello di difficoltà maggiore, ma con gli Orpelli e gli oggetti già sbloccati; finire il gioco in New Game+ è obbligatorio per i Platinatori/Millatori seriali, in quanto condizione di sblocco di un Trofeo/Achievement.
Comparto Tecnico
Stranger Things 3: The Game punta moltissimo sul fattore nostalgia, che anche la serie TV mette molto spesso al centro dell’attenzione. Il titolo possiede una grafica in Pixel Art che ricorda moltissimo la grafica a 16 bit di Super Nintendo e Sega Mega Drive, seppur con una fluidità degna della generazione di console attuale. Tutte le interazioni tra i personaggi sono scritte e non vedremo animazioni facciali o altro, ma solamente box testuali con il viso di chi sta parlando sulla sinistra come da tradizione dei giochi dell’era 16 bit. Una scelta azzardata, ma sicuramente in linea con lo spirito e la localizzazione temporale della serie TV. Anche il comparto audio è figlio della voglia di nostalgia che il titolo vuole suscitare in voi videogiocatori. Le musiche sono quelle caratteristiche della serie, ma riprodotte in 16-bit e anche gli effetti sonori si rifanno molto a quelle che erano le sonorità dei primi anni ’90. Nel complesso il gioco svolge a pieno il suo compito tecnicamente parlando e vi farà fare un tuffo indietro nel tempo riuscendo comunque a stupirvi.
Conclusioni
Stranger Things 3: The Game è un adattamento videoludico di una serie TV e, come tale, guardando al passato non ci si aspettava molto. Ma in fin dei conti questo titolo è più che buono, la trama ovviamente è ben strutturata basandosi sullo script della serie, ma le scelte estetiche e di gameplay che BonusXP ha effettuato nello sviluppo rendono questo titolo appetitoso anche per i non “super fan” della serie. Sicuramente è il titolo giusto per chi davvero ama Stranger Things, ma anche un qualsiasi videogiocatore potrebbe apprezzare lo sforzo fatto dagli sviluppatori per rendere un titolo “vecchio stampo” appetibile per questa generazione di console. Il gioco è disponibile su PC, Xbox One, PS4 e Nintendo Switch
Versione Provata: Xbox One X