Ground Control to Major Tom,
Ground Control to Major Tom
Take your protein pills and put your helmet on
Ground Control to Major Tom (ten, nine, eight, seven, six)
Commencing countdown, engines on (five, four, three)…
Ahhh, lo spazio. Lo Spazio e l’infinito da sempre affascinano l’uomo, ne è dimostrazione il grande filone narrativo di fantascienza, che, a cavallo tra gli anni 50 e 80, ha influenzato cinema, musica e televisione. Storie di viaggi spaziali, alieni, colonie nello spazio e guerre stellari…e se tutto questo fosse stato racchiuso in un gioco da tavolo? Se Kepler 3042, col suo progetto Kickstarter, fosse riuscito ad offrire una esperienza di viaggio spaziale ed esplorazione appagante quanto l’ascolto in cuffia della famosissima canzone di David Bowie?
Ebbene, prima di addentrarci nello specifico, spieghiamo cos’è Kepler 3092, interessante Kickstarter di Placentia Games creato da Simone Cerruti Sola. Il gioco, che ha visto la luce agli inizi del 2017, è frutto di un eccelso lavoro di documentazione spaziale ed astronomico (il titolo stesso rimanda ad una delle più importanti scoperte astronomiche del Decennio) e si presenta come un “gestione risorse” con possibilità di esplorazione, un grid movement. Il giocatore avrà a disposizione un numero limitato di Risorse per raggiungere determinati obiettivi, chiamati “Tecnologici” e di “Civiltà”, e per colonizzare i pianeti migliori del tabellone, rappresentato dalla via lattea (nella sua parte più vicina a noi, quella media e quella più lontana). Il tutto in….16 Turni!
This is Major Tom to Ground Control
I’m stepping through the door
And I’m floating in a most peculiar way
And the stars look very different today..
Adesso, andando al sodo, il paio di partite svolte da chi vi scrive al gioco, rivela che, nella semplice spiegazione data sopra, non si riesce a rivelare l’estrema e raffinata profondità del gioco. Infatti, il numero limitato di risorse e di turni, che sembrano tanti ma che difficilmente basteranno per fare tutto quello che avevate in mente, tende a far pesare ogni mossa ai giocatori, rendendo le partite sempre incerte. Questo è dovuto anche al fatto che, ogni turno, delle carte denominate “Progresso” aggiungeranno variabili che possono far cambiare idea o strategia in corsa, rendendo questo e il limite delle risorse, la chimera principale per i giocatori al tavolo. Il Pregio è proprio questo: niente combo potentissime, niente corsa agli armamenti o all’ accaparrarsi la risorsa migliore (qui divise in Materia, Energia ed Antimateria) ma tutto deve essere ragionato e ponderato, se si vuole avere, a fine partita, il numero maggiore di punti vittoria. Sono ben tre i campi in cui i giocatori dovranno muoversi: avanzamento tecnologico nei campi dei Viaggi Spaziali, Conoscenza dell’Antimateria, Produzione Energia, Terraformazione (qualcuno ha detto Terraforming Mars? Sbagliato!) e gestione risorse; Viaggi Spaziali alla ricerca di nuovi pianeti e Colonizzazione e Terraformazione di questi ultimi.
L’Ultimo campo rivela una raffinata componente di Alea e scoperta: infatti, i pianeti non saranno inizialmente visibili ma saranno piazzati a caso nel tabellone, e questo, almeno che non si decide di fare l’azione preposta per “Mapparli” li rende ignoti sino al “Viaggio” che ci consentirà di visitarli. Qui, con le risorse giuste, potremmo addirittura abitarli! Nei 16 round di gioco, tutta questa moltitudine di cose da fare può sembrare proibitiva con una sola azione disponibile ogni turno, ma niente di più sbagliato: infatti, seppur viaggi spaziali, progresso e gestione dei nostri cubetti risorsa saranno, almeno all’inizio, per chi magari è abituato all’abbondanza, presto, già dalla prima partita, si farà palestra delle meccaniche e si capirà che perfette meccaniche collegate tra loro, l’autore e Placentia Games sono riuscite a riunire.
In Tutto questo, la componentistica di ottimo livello (meraviglioso il Tabellone, soprattutto quando lo si riempirà di Pianeti) e l’ottima scalabilità ne consentono un’ottima fruibilità, sia in 2 che in 3 oppure in 4, rendendo le partite sempre diverse tra di loro. Avremo, inoltre, inclusa nella scatola, una eccelsa spiegazione dei termini scientifici del gioco: il team di sviluppo si è servito di un team di esperti per garantire la maggiore accuratezza possibile, andando a favorire l’immedesimazione. Immedesimazione che, in un gioco che parla di viaggi spaziali, è uno degli elementi fondamentali.
Though I’m past one hundred thousand miles
I’m feeling very still,
And I think my spaceship knows which way to go..
Kepler 3092 è davvero un piccolo gioiello. Un gestione risorse completo, massiccio, ma allo stesso tempo raffinato e ragionato. Un gioco sconsigliabile a chi è amante del “Meglio tante ed in abbondanza” per via della strettissima forbice che separa una risorsa ben spesa, da una bruciata inutilmente. Ma che, al tempo stesso, rappresenta la sua arma migliore. Il Biglietto da visita poi, è di quelli indimenticabili: elegante e sobria veste grafica, regole semplici ma profonde, ed una passione nel realizzarlo che si capisce dalla cura dei dettagli più minuziosi: come ad esempio, i nomi dei pianeti esplorabili, tutti scientificamente esatti, in maniera rigorosa. Piccolezze per alcuni certo, ma che, per gli amanti dello spazio, rappresentano già una valida motivazione all’acquisto.
Ah, prima che ve lo chiediate: si, in sottofondo avevo David Bowie.
Patrick Vernuccio.