Alcuni giorni fa THQ Nordic ha portato l’interessante avventura “punta e clicca” The Book of Unwritten Tales 2 su Nintendo Switch (già disponibile su PC, PS4 e Xbox One). Abbiamo quindi provato il titolo per voi, trovando un’esperienza in parte limitata dai controlli, ma di una rara qualità e cura. Sfortunatamente il primo capitolo non è presente sulla console Switch, tuttavia è recuperabile su PC via Steam.
C’era una volta
The Book of Unwritten Tales 2 prende le fila dagli avvenimenti del titolo precedente. Il titolo può però essere giocato anche senza conoscere quest’ultimo, pena il mancato cogliere di riferimenti ad alcuni personaggi, cosa che però fortunatamente non va ad inficiare in maniera seria l’esperienza di gioco. Inizieremo la nostra avventura, dopo dei titoli di presentazione memorabili, nei panni della principessa elfica Ivo, che coloro che hanno giocato The Book of Unwritten Tales già conosceranno bene. A causa di un piccolo… imprevisto la nostra principessa avrà bisogno di partire per la città di Seastone, che però sembra essere perseguitata da una strana epidemia. Non andrò oltre nel parlare della storia, perché è naturalmente il cardine fondamentale dell’esperienza. Posso però dire che è eccezionalmente ben scritta, con un’ottima caratterizzazione dei personaggi e diversi colpi di scena sorprendenti. The Book of Unwritten Tales 2 però, come il primo capitolo, fa dell’ironia e della leggerezza (anche se non troppa) alcuni dei suoi punti cardine. Vi assicuro infatti che alcuni passaggi sono estremamente esilaranti. Ciò non toglie comunque la serietà della costruzione della trama, dei personaggi e della sceneggiatura: tutto infatti risulta curato e coerente.
Nostalgia
Come in ogni avventura grafica “punta e clicca” che si rispetti, il gameplay The Book of Unwritten Tales 2 si traduce nello spostamento dei personaggi all’interno dei diversi scenari. Questi ultimi saranno ricchi di oggetti con cui interagire, alcuni dei quali possono essere raccolti e inseriti nell’inventario per essere utilizzati in seguito. Ogni enigma ambientale è realizzato con una grande cura, e alcuni saranno non semplicissimi da comprendere, anzi sono presenti anche puzzle che si risolveranno in diverse “fasi”. Il tutto rimanda a quel gusto classico del “punta e clicca” che molti nostalgici (e non) adoreranno. Purtroppo però su Nintendo Switch, come in ogni porting su console di un genere così specifico, i controlli risentono parecchio dell’assenza di mouse e tastiera. L’utilizzo degli stick analogici e di YXAB non riesce ad essere all’altezza della controparte PC, rendendo diverse fasi più lente e macchinose, che sia lo spostamento, l’interazione con gli oggetti o l’utilizzo dell’inventario. Questo potrebbe quindi tendere a scoraggiare alcuni giocatori, che potrebbero sentirsi frustrati dalla macchinosità dei controlli.
Passando però a parlare dell’aspetto grafico, l’utilizzo di Unity in The Book of Unwritten Tales 2 è magistrale. I personaggi sono uno più bello dell’altro e le ambientazioni sono splendide ed incredibilmente dettagliate. Questo dimostra la potenzialità di un motore come che forse non sarà l’Unreal Engine 4, ma è comunque in grado di realizzare atmosfere notevoli, se utilizzato con maestria.
Un mondo indimenticabile
Come detto, il design dei personaggi è unico e indimenticabile (alcuni di questi, anche secondari, sono davvero sorprendenti), così come la costruzione di un mondo fantasy pregno di riferimenti ed easter egg, ma con una personalità strabordante. A questo contribuisce anche la scrittura dei dialoghi, moltissimi ed approfonditi, oltre che di grande qualità. Anche il doppiaggio in lingua inglese è di ottimo livello, così come la traduzione in italiano, che perde solo qualche colpo nella resa di alcune espressioni. Ogni personaggio ha la sua ragion d’essere e la sua storia personale, e il mondo di gioco è approfondito e complesso, come ogni fantasy che si rispetti. Il lato scanzonato è forse un marchio di fabbrica, ma The Book of Unwritten Tales 2 è anche ricco di parti più serie e riflessive.
È estremamente facile risultare banali nella costruzione di un mondo fantasy, tuttavia questo titolo, come il precedente, riesce a prendere elementi “tradizionali” e renderli interessanti, grazie soprattutto alla già citata qualità della scrittura e ad un ingegno non da poco. Ogni luogo cela misteri e informazioni da scoprire, che sapranno accompagnarvi in una storia interessante e avvincente, che forse farà un po’ di fatica a decollare all’inizio (soprattutto se non avete giocato il primo capitolo), ma che vi accompagnerà per diverse ore. La longevità infatti è un altro dei lati interessanti di The Book of Unwritten Tales 2, che si prolungherà ulteriormente se siete (come me) dei curiosi che vogliono interagire con qualsiasi elemento evidenziato.
Infine aiuta molto il coinvolgimento del giocatore l’ottima soundtrack composta da Benny Oschmann. Un giusto mix tra leggerezza ed epicità, con una traccia diversa per ogni scenario che non stanca ma anzi accompagna piacevolmente il giocatore.
In conclusione
Il porting su Nintendo Switch di The Book of Unwritten Tales 2 risulta quindi in generale ben fatto, presentando un’ottima fluidità sia in docked che in portatile, con colori brillanti e sound ottimo. Come già detto, si risente purtroppo parecchio della macchinosità dei controlli, il problema fondamentale del portare un gioco del genere su console. Questo contribuisce quindi ad un’esperienza di gioco che purtroppo potrebbe risultare frustrante in alcune parti. Se riuscirete però a superare questa macchinosità, vi ritroverete ad affrontare un’avventura indimenticabile, come ce ne sono poche nel panorama fantasy. Se siete estimatori delle avventure grafiche “punta e clicca” con una buona dose di ingegno richiesto, oltre che delle atmosfere fantasy, non posso comunque far altro che consigliarvi di cuore di giocare a The Book of Unwritten Tales 2.