In questa puntata di APProved parleremo di un gioco indie di qualche tempo fa e più precisamente realizzato nel lontano 2012 che ha riscosso molto successo su pc e che vale la pena giocare (o rigiocare) nella sua versione mobile. Il titolo di oggi è To The Moon scaricabile da App Store e Google Play al prezzo di 2,29 euro.
Fly me To The Moon
Johnny Wyles è un vecchio signore che sta vivendo gli ultimi giorni della sua vita. E’ confinato in un letto nella sua grande casa sulla scogliera, vicino ad un faro. Delle macchine lo sostengono e lo accompagnano negli ultimi sforzi prima del riposo eterno. Johnny Wyles ha un desiderio. Vorrebbe viaggiare sulla Luna. Non sa bene perché. È un desiderio assurdo e irrealizzabile, dato che le sue condizioni di salute non gli permettono nemmeno di sollevarsi dal letto. Soprattutto non capisce il motivo di questo suo desiderio che è diventato quasi un’ossessione. L’unico modo per avverarlo sarebbe innestare un ricordo nel suo passato per fargli “credere” di essere effettivamente andato sulla Luna.
Allora, per esaudire questo suo desiderio, la sua badante contatta la Sigmund Corp., azienda specializzata nell’innesto dei ricordi.A casa di Johnny si presentano quindi la dottoressa Eva Rosalene e il dott. Neil Watts, specialisti in psichiatria, psicologia ed informatica che innesteranno il ricordo per esaudire l’ultimo desiderio del loro paziente.
Total Recall
Innestare il ricordo non è così semplice però, perché i limiti imposti dalla psiche del paziente prevedono un punto di ancoraggio, sostanzialmente una motivazione che in un qualche momento del passato scateni tale desiderio. E il passato di Johnny cela alcuni struggenti segreti che rendono il desiderio di viaggiare verso la luna una metafora poetica della sua stessa vita, indissolubilmente legata alla moglie River (il fiume che rappresenta lo scorrere del tempo ma anche il mistero, la separazione, il confine, l’invalicabilità).
Raramente un videogame ha saputo toccare delle punte di poesia narrativa così alte come To the moon.
Le fonti di ispirazione sono evidenti, dalla famigerata azienda Recall di Atto di Forza (e in generale alle opere di Philip Dick, che dello smarrimento dell’io e del ricordo alterato come disgregatore della personalità aveva fatto la sua impronta d’autore) passando per quell’ Eternal sunshine of the spotless mind (in Italia orrendamente tradotto con “Se mi lasci ti cancello”) di Michel Gondry.
Siamo i nostri ricordi, in fondo. E se i ricordi sono cambiati, inevitabilmente cambiamo anche noi. Soprattutto, però, i ricordi non sono la fedele trasposizione di un avvenimento accaduto quanto piuttosto la distorsione del passato attraverso il filtro della mente che a volte funziona come un setaccio. Rendere il presente sopportabile proteggendoci da un trascorso a volte troppo crudele.
Devo fermarmi qui perché altrimenti rischierei lo spoiler. Parliamo quindi di realizzazione.
Rpg Maker
Il motore di sviluppo è RPG Maker, creation tool giapponese per pc e console ideato per creare appunto RPG (giochi di ruolo). La resa grafica è debitrice di alcuni grandi titoli, come Zelda , i primi Final Fantasy o, per i giocatori più vecchi, anche Alundra (che si muoveva nei sogni delle vittime di malefici, quindi con delle similitudini anche anche sul plot). Di fatto To The moon è assimilabile ad un JRPG ma fortunatamente privo dei più classici espedienti narrativi tipici delle produzioni orientali (protagonista estremamente giovane, salvare il mondo, etc). Infatti la narrazione, supportata da dei personaggi profondi e ottimamente delineati, è più simile ad un film occidentale. E riguardo a questo aspetto parliamo di game play.
I personaggi che si possono controllare sono i due dottori che si muoveranno sia sul piano reale che sul piano dei ricordi di Johnny. Gli sprites sono controllati tramite il pad virtuale sulla sinistra dello schermo e l’interazione con gli oggetti avviene sostanzialmente con un tap sull’oggetto con cui si vuole interagire.
Gli ambienti di gioco sono piuttosto semplici e le interazioni estremamente limitate. Il punto di forza di To the moon infatti è lo storytelling. Più che RPG quindi, data la totale mancanza di evoluzioni delle skills dei personaggi, dovremmo parlare di visual novel. Eppure il gioco, che non presenta una sfida in termini di difficoltà, riesce a riempire le circa 5 ore per portarlo a termine di una densità partecipativa con ben pochi precedenti. Un must have per chi ama le trame ben narrate.
Il team di sviluppo è la Freebird games, casa indie del compositore e designer canadese Kan “Reives” Gao e rappresenta il primo prodotto commerciale della suddetta. Visto il prezzo irrisorio e la bellezza del titolo, è un investimento da non lasciarsi sfuggire.
E’ d’obbligo una menzione alla meravigliosa colonna sonora, struggente, evocativa e delicatissima, ad opera dello stesso Gao e della compositrice Laura Shigihara.
In conclusione
To The Moon è un titolo non adatto a tutti, in particolare lo ameranno coloro che apprezzano molto una storia ben narrata e strutturata mentre risulterà poco interessante per chi cerca azione e avventura. E’ un gioco che grazie alla sua grafica da rpg anni 80 ci riporta indietro nel tempo raccontandoci una storia romantica con il sottofondo di una magnifica colonna sonora. La trasposizione per dispositivi mobile è ottimizzata molto bene e il gioco è molto godibile sopratutto se giocato su tablet o iphone plus (come nel nostro caso). Ottimo per tenervi compagnia durante un viaggio o durante gli spostamenti quotidiani.