Unforgiving – A Northern Hymn è un’avventura horror in prima persona con ambientazione scandinava, basata su esplorazione, narrazione e rompicapi. La produzione del team indipendente svedese Angry Demon Studio si ispira fortemente alla mitologia norrena, cioè la mitologia nordica di cui Odino, Thor e Freya sono alcune delle divinità più importanti.
Il gioco inizia in una foresta che sembra celare creature appartenenti alle antiche fiabe nordiche. Ma cosa ci fanno lì? Quale sarà l’origine della loro presenza in quel luogo? Questo lo scopriremo man mano che l’avventura prosegue, impersonando una ragazza sperduta in quei boschi a causa del suo rapitore. Il gioco inizia infatti in modo originale: siamo legati ai sedili posteriori di un’auto in movimento e al volante c’è un individuo al telefono con un possibile complice. A un certo punto, però, si può entrare in azione mettendo fuori gioco lo sconosciuto, facendo così uscire di strada la macchina in mezzo a una fitta foresta. Entrambi sopravviviamo allo schianto, ritrovandoci nel nulla in piena notte. Armandoci di torce ci mettiamo alla ricerca di un telefono per chiedere aiuto, e dialogando con il nostro rapitore scopriamo che in realtà è nostro fratello.
I dialoghi sono in svedese, ma si possono impostare i sottotitoli in italiano. Consiglierei comunque di scegliere l’inglese, vista la traduzione pessima che sembra essere stata svolta da un traduttore automatico. Ciononostante, riusciamo comunque a comprendere la situazione e proseguiamo con la nostra avventura.
Abbiamo la possibilità di esplorare grandi spazi, ma l’ambientazione notturna così scura rende difficile orientarsi e trovo quindi che questa scelta da parte degli sviluppatori non sia particolarmente azzeccata. Inoltre, per quel che riguarda la grafica non la si può certo definire eccellente, con texture e modelli di dubbia qualità.
Tuttavia il gioco compensa i pochi difetti con un’ambientazione curata e una componente narrativa interessante, che permette di venire a conoscenza di leggende macabre appartenenti al folklore nordico. Altro pregio che distingue questo titolo dalle altre avventure horror indipendenti è la quasi totale assenza di jumpscares, preferendo giocare sulla tensione anziché seguire la via più facile che si riscontra spesso nel genere. Questa qualità è riscontrabile anche in The Land of Pain, prodotto realizzato da un singolo sviluppatore italiano, Alessandro Guzzo, e di cui abbiamo scritto un articolo qualche tempo fa.
Per concludere, Unforgiving – A Northern Hymn è un prodotto che presenta sì alcuni difetti e imprecisioni, ma risulta un titolo di qualità in grado di coinvolgere gli appassionati del genere e non solo. Sicuramente possiamo avere grandi aspettative per eventuali futuri progetti del team svedese, il quale ha dimostrato di sapersela cavare egregiamente nella costruzione di ambientazioni e nella creazione dell’atmosfera.
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