L’incredibile versatilità del mondo dei videogames permette agli sviluppatori di trovare fonte d’ispirazione in molteplici campi. Il cinema, gli sport e i fumetti sono solo alcuni dei settori dell’intrattenimento che hanno usufruito di trasposizioni videoludiche, capaci di spaziare in ogni ambito. Tra questi rientrano anche i giochi da tavolo, forieri di un’offerta altrettanto variegata indipendentemente dal genere di appartenenza. Che siano card game o strategici basati sulle miniature; cambia poco. Un’idea valida resta tale anche se convertita in poligoni e può risultare fedele all’originale, seppure privata del supporto fisico dei tabelloni e dei dadi.
L’affascinante universo di Warhammer dei Games Workshop ne è il classico esempio. I fantastici eserciti di statuette che appassionano milioni di giocatori da oltre un trentennio sono già stati protagonisti di numerosi videogiochi. L’ultimo in ordine di tempo è stato il convincente Vermintide II dei Fatshark, un FPS cooperativo dalle forti venature horror. Eko Software ha deciso di sfruttare il brand in modo completamente diverso, e il risultato è Warhammer: Chaosbane, un action-RPG con visuale isometrica, che strizza fortemente l’occhio a Diablo 3. La recensione che segue valuterà se il paragone con il capolavoro di Blizzard sia azzardato o meno, analizzando pregi e difetti di un progetto ambizioso e interessante.
Gli Dei Oscuri
Nel 2301 l’impero degli uomini è sconvolto da una sanguinosa guerra civile. La brama di potere insita nella natura umana ha portato gli abitanti a dividersi in fazioni, pronte a combattere tra loro pur di impossessarsi del trono. Ogni gruppo è disposto a tutto per raggiungere l’obiettivo, e in molti ricorrono ai necromanti al fine di ottenere un vantaggio in battaglia. Come sempre, l’invocazione delle forze del male si rivela un grosso errore. Gli dei oscuri, rafforzati dalle preghiere degli adepti, fanno il loro ritorno sulla terra, e grazie all’esercito capeggiato dal temibile Asavar Kul seminano morte e distruzione per le strade. La situazione, resa già critica dalla guerra intestina, precipita rapidamente, visto il numero e la potenza delle forze nemiche.
Magnus, rappresentante di una delle casate nobiliari dell’impero, riesce nell’impresa di fermare le ostilità tra gli abitanti, facendo loro aprire gli occhi su quale sia il reale pericolo da scongiurare. Le azioni del condottiero portano alla creazione di una nuova armata, il cui obiettivo è quello di respingere i terrificanti avversari fino all’inferno da cui provengono. La battaglia che segue vede l’eroe, accompagnato da esponenti di varie razze, fronteggiare e sconfiggere il capitano nemico, riportando la pace in un mondo ormai da ricostruire. Una simile impresa vale a Magnus il titolo di “pio” e la successiva nomina ad imperatore, un ruolo che il coraggioso generale è pronto a ricoprire nel migliore dei modi. Purtroppo l’epica battaglia tenutasi alle porte della città di Kilsev non è bastata a porre fine alla guerra. Le astute divinità delle tenebre sanno che il nuovo reggente è l’unico capace di tenere unito il regno, e che una sua eventuale dipartita getterebbe nuovamente l’impero nel caos. Un’astuta strega si introduce nel palazzo reale e, pur fallendo nell’attentato, riesce comunque a ferire gravemente il comandante, imprigionandolo in una maledizione che lo riduce in fin di vita.
Nei panni di uno dei quattro personaggi disponibili (il soldato Vollen, il mago Elontic, il nano Bragi e l’elfa Elessa) dovremo rintracciare la megera, ponendo fine all’incantesimo prima che la popolazione venga a conoscenza della sciagura. Il prologo di Warhammer: Chaosbane è rinchiuso in un’evocativa sequenza filmata che ci aggiorna sulle vicende tramite una serie di splendide illustrazioni. Nel complesso, la trama del titolo non brilla sicuramente per originalità, proponendo un racconto dark fantasy abbastanza banale e stereotipato. Nello stesso tempo però, la storia si lascia apprezzare per la cura riposta nel background dei suoi interpreti, ognuno dotato di uno specifico percorso narrativo e di qualche gradita variante nello svolgimento degli eventi. Se a questo sommiamo le circa trenta ore necessarie a concludere ogni run, avrete un’idea di quanto la longevità del titolo si attesti su una durata assolutamente soddisfacente. Come se non bastasse, potrete vivere l’intera avventura in compagnia di un vostro amico, oppure ricorrere al matchmaking casuale qualora ne siate sprovvisti.
L’arte della guerra
L’opera di Eko Software è un hack’n’slash-RPG fortemente basato sui combattimenti e sull’esplorazione dei dungeon. Il gameplay del prodotto vi sarà chiaro fin dalle prime battute e, indipendentemente dall’esperienza pregressa che avete con questa tipologia di videogame, riuscirete in poche ore ad avere un’assoluta padronanza del vostro alter ego virtuale. Questo grazie all’immediatezza del sistema di controllo che vi permetterà di eseguire delle combo tanto spettacolari quanto efficaci. Lo scopo delle missioni è sostanzialmente sempre lo stesso: raggiungere l’uscita dell’ambientazione completando durante il tragitto le sfide richieste, non prima di aver lasciato una lunga scia di cadaveri alle vostre spalle.
Per conseguire i vari obiettivi avrete a disposizione quattro formidabili guerrieri, ognuno dotato delle proprie caratteristiche e di un albero delle abilità dedicato. Gli unici elementi che li accomunano sono gli indicatori dell’energia vitale e del mana, entrambi ricaricabili rispettivamente con le pozioni curative e con la forza magica sottratta ai cadaveri dei nemici.
Per il resto, il gameplay cambierà profondamente a seconda dell’eroe preferito, un fattore che vi costringerà, ogni volta, ad adattarvi ad una meccanica differente. Ad esempio, il Nano e il Soldato vi suggeriranno un approccio aggressivo agli scontri, essendo dotati di attacchi che richiedono uno stretto contatto con i nemici. L’esatto contrario sarà riscontrabile nei casi del mago e dell’elfa silvana, capaci di sopravvivere solo mantenendo una debita distanza dagli avversari. Ne consegue che il giocatore potrà optare per il soldato più vicino al proprio stile di combattimento, e che l’inizio di una nuova avventura comporterà un’esperienza di gioco completamente diversa dalla precedente.
Sette Spade Per Quattro Fratelli
Come anticipato, il combat system riveste un ruolo centrale in Chaosbane, oltre ad essere l’aspetto migliore della produzione. Ogni personaggio è dotato di sette abilità da utilizzare e alternare a seconda dei casi. La notevole differenziazione di quest’ultime rende l’esecuzione delle combo estremamente immediata. Non appena avrete accesso al primo set completo di skill, inizierete a falcidiare gli avversari con incredibile naturalezza e resterete sorpresi dalle decine di combinazioni possibili. Soprattutto se giocato al massimo livello di difficoltà, questo episodio della saga videoludica di Warhammer si farà apprezzare anche per la sua componente tattica, che emergerà con prepotenza in mezzo alla furiosa pressione dei tasti.
Gli affondi delle armi bianche e le magie ad ampia portata saranno tutti contrassegnati da una specifica efficacia sul campo di battaglia, e farne un utilizzo appropriato sarà funzionale alla sopravvivenza. Da questo punto di vista, il lavoro svolto dagli sviluppatori è sicuramente da lodare visto anche l’ottimo bilanciamento delle meccaniche proposte.
Tanta Action, Poco RPG
Ovviamente, anche la parte ruolistica ha la sua importanza nell’economia del gioco. Nell’analizzare questo aspetto dobbiamo premettere che siamo alle prese con un prodotto che punta decisamente verso una variante arcade del genere, senza avanzare alcuna pretesa ruolistico-strategica particolarmente complessa. Le armi e i pezzi che compongono le armature non hanno slot di potenziamento e mostrano statistiche maggiorate solo nel confronto con quelli già posseduti. A tal riguardo sarà necessario reperire nei dungeon gli elementi migliori, o investire il denaro guadagnato per acquistarli dai venditori.
Ogni oggetto è contraddistinto da un determinato grado di rarità, senza che questo influenzi eccessivamente le vostre scelte. Un’unità di livello alto potrebbe non possedere le caratteristiche che fanno al caso vostro, portandovi spesso a preferire articoli di qualità inferiore, magari più idonei al set che state costruendo. Questa scelta di gameplay può apparire discutibile, visto che rende la composizione dell’equipaggiamento eccessivamente casuale, mortificando lo sforzo necessario ad ottenere quello desiderato. Nello stesso tempo vi assicuriamo che nell’incalzare degli scontri, molto difficilmente avrete occasione di lamentarvene.
Le abilità dei protagonisti sono suddivise in un albero direttamente accessibile dal menù di gioco. Ad ogni avanzamento di livello corrisponderà l’acquisizione di un punto da spendere nella sezione sopracitata. Le skill proposte in Chaosbane sono di tre tipologie: attive, passive e divine. Le prime costituiscono gli strumenti offensivi e difensivi dell’eroe, e sono connesse tra loro da una meccanica che ne prevede uno sblocco progressivo e invariabile. Le seconde agiscono automaticamente e non richiedono alcun input da parte del giocatore, se non quello di ampliarne portata ed effetti tramite il sistema appena descritto. Infine, le divine sono le più potenti e spettacolari, e saranno molto utili al superamento delle sfide che verranno proposte nell’endgame. In verità esiste anche una quarta categoria (non migliorabile) costituita dalle “fan”, riservate in esclusiva ai possessori del Season Pass del gioco. Fortunatamente non rivestono un ruolo decisivo e, anche se sprovvisti dell’abbonamento stagionale, non ne sentirete la mancanza.
Anche in questo caso, la struttura RPG proposta appare davvero modesta e, seppure ricca di decine di miglioramenti da acquisire, presenta un procedimento eccessivamente agevolato e privo di mordente e strategia. È pur vero che Warhammer: Chaosbane punta decisamente sull’azione, ma ci saremmo aspettati una maggiore cura di questo aspetto.
Warhammer: EndGame
Una volta giunti ai titoli di coda avrete la possibilità di godervi i tutti contenuti riservati all’endgame. Il riavvio dell’avventura, oltre a consentirvi di vivere l’esperienza ad un maggiore livello di difficoltà (e con un personaggio diverso), lascerà inalterati gli oggetti presenti nell’inventario. Questo comporta che potrete utilizzarli (ove possibile) anche sul nuovo eroe, rendendolo subito pronto ad un grado di sfida più elevato. Ovviamente dovrete eliminare migliaia di nemici per potenziarlo, ma la presenza degli elementi già acquisiti nella run precedente renderà l’impresa più accessibile. La playlist “spedizioni” genererà automaticamente dei livelli e vi consentirà di affrontare, in compagnia dei vostri amici, sfide inedite e dai risvolti imprevedibili. Rivolgersi alla gilda dei collezionisti vi permetterà di acquistare delle mappe contenenti la posizione delle reliquie.
Vi basterà accedere alle quest indicate per ottenere l’equipaggiamento più potente del gioco, inevitabilmente protetto da avversari degni della ricompensa. Infine, la modalità boss-rush vi metterà di fronte ai nemici più ostici del gioco, pronti a testare le abilità e l’armamentario del vostro guerriero. Gli sviluppatori hanno già provveduto a pubblicare una roadmap dei primi contenuti post-lancio del titolo e, se le promesse verranno mantenute, non dubitiamo che Chaosbane sarà in grado di impegnarvi molto a lungo.
Nel complesso, il gameplay proposto nell’opera di Eko Software è tanto appassionate quanto divertente. Le missioni sono lunghe e impegnative, ricche di deviazioni di percorso che vi consentiranno di acquisire denaro ed equipaggiamento extra. Le meccaniche potrebbero risultare monotone e ripetitive, ma rientrano pienamente nelle aspettative di chiunque si rivolga a questo tipo di produzioni. L’incessante ritmo delle battaglie, unito alla lieve componente strategica necessaria a superarle, porta ad una sorta di assuefazione da cui è praticamente impossibile guarire. Vi ritroverete intrappolati in un loop infinito basato sullo sterminio di migliaia di mostruosità e intervallato da qualche semplice enigma da risolvere e dalle canoniche boss-fight. Pazienza se l’aspetto ruolistico è stato sensibilmente trascurato, e che la storia sia priva di sequenze emozionanti e colpi di scena: Warhammer: Chaosbane ha le idee ben chiare su quello che vuole essere, e non ammette disquisizioni al riguardo, se non il semplice:“prendere o lasciare”.
Sangue e Popcorn
Dal punto di vista tecnico, il titolo presenta un comparto sicuramente soddisfacente. Il PopCornFX (l’engine del gioco) offre scenari che, seppur pre-renderizzati, mostrano una pulizia delle texture e una cura dei dettagli davvero notevole. Il design dei nemici e delle ambientazioni attinge a piene mani da un universo dark fantasy alquanto abusato, ma si lascia apprezzare in molti casi per l’originalità e l’ispirazione dei suoi creatori. Gli effetti luce e particellari sono realizzati discretamente, e il frame rate (almeno nella versione PlayStation 4 Pro da noi provata) si mostra incredibilmente stabile anche nelle situazioni più concitate. I controlli rispondono con precisione ai comandi del giocatore, e il matchmaking fornisce il supporto degli alleati in modo rapido e performante. Se proprio dobbiamo trovare un difetto nella sezione tecnica del gioco, questo è costituito dalle animazioni dei protagonisti, apparse a volte un po’ legnose e disarticolate. Nulla di particolarmente fastidioso, ma era lecito aspettarsi delle movenze degne dell’ottima qualità complessiva del prodotto.
Il sonoro di Warhammer: Chaosbane è semplicemente emozionante. Le tracce musicali trasmettono tutta l’epicità degli scontri e si lasciano apprezzare per ritmo, varietà e composizione. Gli effetti svolgono più che egregiamente il proprio compito, grazie ad un campionario estremamente multiforme e ricco di sfaccettature. Le urla dei nemici pronti alla carica, i versi gutturali delle creature nascoste nell’ombra, e soprattutto il rumore soffuso delle lame che lacerano gli scudi e la pelle degli avversari, donano quella sensazione di verosimiglianza che trasporta l’utente nel vivo dell’azione. Solo il doppiaggio inglese dei dialoghi (il titolo è sottotitolato nella nostra lingua) ci è apparso un po’ monocorde e incolore, con una recitazione incapace di sottolineare la drammaticità degli eventi. Un piccolo neo che non rovina l’esperienza di gioco, ma a cui si poteva dedicare una maggiore attenzione.
Gli orfani di Diablo
Warhammer: Chaosbane è un videogame indirizzato ad una determinata tipologia di giocatori. Tutti quelli che amano le ambientazioni della saga e gli hack’n’slash furiosi e incalzanti avranno pane per i loro denti. L’opera di Eko software è sconsigliata solo agli utenti che desiderano una sfida più complessa e stratificata, con una componente ruolistica che sia almeno alla pari di quella dedicata alla pura azione. Questo equilibrio è praticamente assente nel titolo, e la sezione RPG – per quanto presente – è ridotta ai minimi termini. Chiunque abbia intenzione di acquistare il gioco deve dare la giusta importanza a questo aspetto, visto che il gameplay proposto è nettamente focalizzato sul massacro dell’armata oscura. All’inizio di questo articolo abbiamo accennato ad un paragone con Diablo 3. Ebbene, quest’ultimo continuerà a detenere lo scettro di miglior esponente del genere, una leadership a cui il gioco che stiamo analizzando non può oggettivamente ambire. Con questo non vogliamo affermare che Chaosbane non sia un prodotto ottimo sotto tutti i punti di vista, ma nel complesso le meccaniche e il fascino presenti nel capolavoro di Blizzard restano ancora insuperati. Eppure erano anni che non giocavamo ad un titolo (appartenente a questa tipologia) così immediato e divertente, dotato di una proposta contenutistica notevole e di una longevità pressoché infinita. Consigliamo agli “orfani di Diablo” di tenere in grande considerazione questa new entry. Potrebbero trovare molti degli elementi che li legano allo storico terzo capitolo della saga, riassaporando quel feeling assente in molti prodotti simili.