A distanza di un anno e mezzo dalla pubblicazione della versione PS4 (e a più di tre anni dall’uscita giapponese), Yakuza 0 approda su PC. È cosa risaputa che il mercato videoludico giapponese non abbia mai avuto un incredibile feeling con il computer, ma SEGA e Capcom, i due publisher giapponesi che hanno avuto più successo anche in Occidente, sembrano voler invertire questa tendenza. La prima con Yakuza, la seconda con Monster Hunter World, in dirittura d’arrivo su PC. I due publisher hanno capito che per fare successo anche in Occidente non si può più trascurare una realtà come quella del gaming su PC e hanno iniziato a rimediare. Dal lato SEGA, invece, possiamo dire che Yakuza 0 non è l’unico in arrivo su PC. Presto, infatti, assisteremo all’arrivo, stavolta su Steam, di Yakuza Kiwami remake del primo capitolo uscito nel lontano 2005. A livello puramente idealistico, il lavoro svolto da SEGA è senz’altro degno di lode, con il potenziale di portare Yakuza all’Occidente e sdoganarlo da tutti i preconcetti di gran parte dei giocatori occidentali che lo hanno additato come “la brutta copia giapponese di GTA“. Yakuza è ben altro, e SEGA vuole dimostrarcelo con tutti i suoi mezzi a disposizione. Ci sarà riuscita? Scopriamolo insieme.
Correva l’anno 1988…
Yakuza 0, come facilmente intuibile dal titolo, è un prequel. Viene narrata la storia di Kiryu e come si arriva agli eventi narrati a partire dal primo Yakuza. Avviando una nuova partita verremo introdotti una cutscene in cui Kiryu ha appena finito di malmenare un uomo in un vicolo. Poco dopo scopriamo che quest’uomo doveva dei soldi ad uno strozzino, che è il nostro mandante per questa missione. Missione che prescinde dal nostro coinvolgimento nella famiglia Dojima. Una volta ricongiunti col nostro amico Nishikiyama, mentre siamo nel mezzo di una cena a base di ramen, scopriamo che le autorità hanno rinvenuto il cadavere da noi malmenato e che sono alla ricerca del colpevole. Tuttavia, Kiryu si era limitato a malmenare il malcapitato ma lasciandolo vivo. Ne conviene, quindi, che qualcuno abbia deciso di incastrare ilprotagonista. Da queste premesse parte Yakuza 0, non vi svelerò altro della trama per non fare spoiler, ma vi posso assicurare che la trama costituisce indubbiamente uno dei tanti punti forti del titolo. Entusiasmante, ben scritta e mai banale.
Da grandi poteri derivano grandi scazzottate!
Le meccaniche di gioco sono facilmente assimilabili, anche grazie ad un ottimo tutorial presente quasi all’inizio di Yakuza 0, dopo le prime cutscene introduttive. Il titolo si basa fortemente sul combattimento. Sarà fondamentale, quindi, sapere quando colpire con un attacco leggero, quando con un attacco pesante, quando schivare e quando giocare sulla difensiva e semplicemente parare gli attacchi nemici. Ogni nemico che mettiamo fuori combattimento ci lascerà una determinata somma di yen che potrà poi essere reinvestita potenziando aspetti del combattimento.
Gli stili di combattimento disponibili in tutto sono tre: Rush, Brawler e Beast, che verranno sbloccati progredendo nel gioco. A questo proposito, di fondamentale importanza sarà il nostro “Aging Foreigner”, un anziano ubriacone che ci fermerà di tanto in tanto per strada per insegnarci nozioni sul combattimento. Nel complesso anche il combattimento funziona bene. La curva di apprendimento è regolare, i primi combattimenti sono palesemente introduttivi e le prime insidie sono difficili da superare ma non impossibili. La frustrazione non c’è, in quanto Yakuza 0 dà al giocatore tutto ciò di cui ha bisogno per superare gli scontri più prolungati, “boss fight” comprese. Durante le nostre passeggiate per Kamurocho, potremo spesso imbatterci in individui malintenzionati (“hooligans” o teppisti o Yakuza giapponese) che vorranno farci la pelle. Lo scontro avviene sempre in 3 contro 1. Indovinate a sfavore di chi.
Un sistema analogo di progressione del personaggio, oltre a quello degli stili di combattimento, sono i CP (Completion Points). Si tratta di punti che vengono assegnati completando certi obiettivi e che potranno essere spesi nell’apposito tempio per migliorare alcuni aspetti del nostro personaggio (corsa più duratura, guadagno maggiore dalle lotte e così via).
No minigiochi, no Yakuza!
Cos’è uno Yakuza senza minigiochi? Un gioco ancora in alpha probabilmente. Ogni Yakuza che si rispetti ha i suoi minigiochi, e questo certamente non fa eccezione. Karaoke, sale arcade targate SEGA (contenenti vecchie glorie di casa SEGA, titoli che hanno fatto la storia della software house), bowling e chi più ne ha più ne metta sono i numerosi svaghi che potremo concedere al nostro Kiryu. Saranno costantemente a disposizione del giocatore e anche protagonisti della modalità multiplayer.
Continuando a parlare di attività parallele alla main story, ci sono le cosiddette substories. Si tratta di vere e proprie side quest che contribuiscono ad un ispessimento ulteriore della trama, già eccellente. Dovremo aiutare vari personaggi a svolgere determinati compiti, ognuno con la sua storia ben definita (e piena zeppa di dialoghi). Ciò, inoltre, ci permetterà di instaurare relazioni di amicizia con alcuni dei personaggi delle substories. Parlando spesso con questi NPC sarà possibile aumentare la barra dell’amicizia e migliorare il nostro rapporto. È presente, in alcuni frangenti, anche la possibilità di scegliere la nostra risposta. Si tratta di aspetti apprezzabili, ben pensati e ben integrati nel gameplay di Yakuza 0. Insomma, il suo voto continua a salire.
“Non aver paura della perfezione. Non la raggiungerai mai.”
Ma quindi Yakuza 0 è il gioco perfetto? Niente affatto. Ogni titolo ha i suoi difetti e Yakuza 0 non ne è esente. Il titolo sembra mettercela tutta nelle prime due ore di gioco per scoraggiare i “novellini”, coloro che sono totalmente “a digiuno” di Yakuza. Queste fasi di gioco hanno ben poco di gameplay e sono tutte incentrate sulla narrazione. Le cutscene non sono tutte “classiche”, in alcune fasi dovremo leggere il testo e premere l’apposito tasto per proseguire, un po’ in stile visual novel. Una prima fase verbosa che poteva essere decisamente sfoltita ma è un difetto perdonabile, se badiamo a tutti i pregi di Yakuza 0.
Altri due problemi sono la gestione della telecamera e il metodo di salvataggio. La telecamera non aiuta nelle fasi di combattimento, costringendo il giocatore a mosse avventate e quasi atletiche per “aggiustare” la telecamera con la levetta destra, mentre sferra pugni e calci a 3 nemici contemporaneamente. Per quanto riguarda il metodo di salvataggio, possiamo definirlo decisamente “retro”, e non è un bene. Fidatevi, l’ho imparato a mie spese dopo aver giocato le mie prime quattro ore di seguito, credendo ci fosse un salvataggio automatico. Il gioco non vi avvisa in nessun modo, quindi state attenti a ciò che sto per dirvi. Per salvare dovrete recarvi in una delle cabine telefoniche sparse per la mappa di gioco, non è presente nessun tipo di salvataggio automatico. Una decisione decisamente non al passo coi tempi.
E per rimanere in tema “retro”, anche la grafica non fa certamente urlare al miracolo. Yakuza 0 è stato pubblicato in Giappone in “cross-generation”, ovvero sia per PS3 che per PS4 (e ora anche su PC). Sembra che questa scelta sia colpevole di aver tarpato le ali a SEGA stessa, una sorta di “mazza sui piedi”. Nei numerosi video comparativi presenti su Youtube, infatti, le versioni PS4 e PC sembrano una semplice “remastered” della versione PS3, invece che un titolo del 2017.
Ultimo difetto è la mancanza di una localizzazione in italiano, così come in qualsiasi altra lingua. SEGA, come dicevamo nell’introduzione, vuole sdoganare Yakuza e farlo apprezzare anche al pubblico occidentale. Sarebbe intelligente, in questo senso, investire un po’ di più sulla localizzazione nelle varie lingue. Al momento il titolo è doppiato in giapponese (la recitazione è comunque eccellente) e i testi sono esclusivamente in inglese.
In conclusione…
Yakuza 0 è un titolo che va ad espandere ulteriormente l’universo narrativo di Kiryu, narrando gli eventi che lo portano al primo Yakuza. A mio avviso il titolo è un must-have per gli appassionati di Yakuza, ma merita una chance anche da chi è alle prime armi con la saga e vuole provarla. I difetti non mancano, ma la bontà del titolo emerge senza problemi e si fa ugualmente apprezzare. Provatelo, dubito che ve ne pentirete. Soprattutto ad un prezzo del genere.
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