Dopo aver rilasciato su Steam il 19 febbraio scorso Yakuza Kiwami, Sega torna ad espandere i confini di distribuzione della serie. A questo giro ha trasportato, sempre su PC da PS4, il remake del secondo capitolo, Yakuza Kiwami 2.
Come già sottolineato nella recensione del remake del primo capitolo, la serie non ha ricevuto la giusta accoglienza sul mercato europeo. Tuttavia il suo produttore, Sega, ha deciso di puntare molto su questo franchise, riproponendolo in chiave moderna attraverso la formula del remake o rilasciando dei capitoli nuovi. Basti pensare che solamente nell’attuale generazione di console sono stati rilasciati ben 4 videogiochi appartenenti alla saga, Yakuza 0, Yakuza 6 e i due Kiwami. La fiducia risposta e le risorse dedicate a questo brand saranno veramente ripagate In Yakuza Kiwami 2?
Il mondo di gioco
Come già per il suo predecessore, Yakuza Kiwami 2 sfrutta una struttura pseudo-open world, proponendo un’ enorme quantità di contenuti sia legati alla trama principale che alle attività secondarie. Infatti, sebbene inizialmente il ritmo di gioco possa sembrare più serrato, successivamente si accede a molte attività e quest secondarie che vi potranno far perdere nel mondo di gioco. Parallelamente viene sviscerata la trama, che eredita da Yakuza Kiwami un’ottima caratterizzazione dei personaggi principali e una narrazione convincente dei sedici capitoli costituenti la trama.
Dopo aver perso il suo amico d’infanzia Nishiki e la donna che amava, Kazuma Kiryu ha abbandonato il clan Tojo. Tuttavia la sua vita da yakuza non sembra essere finita, e la disperata richiesta d’aiuto di un amico lo costringe a rivestire nuovamente quel ruolo. Il suo compito sarà incontrare i vertici della Omi Alliance, clan rivale, per concordare una tregua che porrà fine allo scontro che imperversa per le strade di Kamurocho. Ovviamente non tutto va per il verso giusto, e il protagonista si ritrova nuovamente in un vortice di colpi di scena, azione e combattimenti.
Missioni secondarie e attività collaterali
Naturalmente le tante missioni secondarie hanno lo scopo di arricchire l’esperienza, e aumentare le ore di gioco. Di contro, ancora una volta ci sono alcune quest opzionali che sembrano un mero riempimento forzato, mentre altre sono più consistenti. Proprio le seconde risultano più accattivanti, dato che evidenziano aspetti della personalità del protagonista raramente mostrati, oppure lo trasportano in situazioni completamente assurde che ricalcano una certa voglia di prendersi in giro del videogioco stesso. A queste attività si aggiungono dei minigame, come le freccette, il biliardo, il karaoke, il golf e infine i Club SEGA, al cui interno abbiamo i cabinati di Virtua Fighter e Virtual-On, insieme agli immancabili UFO Catcher.
Tutto è condito da situazioni fuori di testa tra cui i Toylet, ossia sfide a chi fa la pipì più intensamente, o la modalità fotografia. Parallelamente abbiamo anche la possibilità di gestire un cabaret club e il clan creator. Nel primo caso diverremo i direttori di un locale di escort, che dovranno intrattenere i clienti facendogli spendere il più possibile. Differentemente nel secondo caso, sarà necessario inviare dei combattenti sulla mappa per contrastare i tentativi di un gruppo determinato a rovinare gli affari.
Chiude il quadro una campagna inedita in cui impersoneremo Majima Goro. Questo filone narrativo farà luce su alcune macchinazioni interne al clan Tojo, che sposteranno l’azione di gioco verso Osaka. La storia è molto breve e presenta soli tre capitoli. In questo caso non disporremo di potenziamenti né potremo affrontare missioni secondarie, ma aggirarci per la mappa alla ricerca di nemici da affrontare, spostandoci a seconda di varie e precise indicazioni. Lo stile di combattimento del personaggio si basa sull’uso del coltello ed è pensato per essere letale, veloce ed efficace.
Combat System
Come già in Yakuza Kiwami, sarà possibile incontrare teppisti, bulli, malviventi e altri all’interno della mappa. Ad ogni modo, una volta che noteranno il giocatore, quest’ultimo avrà due possibilità: scappare o essere raggiunto e combattere. Nell’ultimo caso si avranno a disposizione delle armi, presenti negli scenari o collezionabili nell’inventario, e un repertorio di mosse che accresceranno in quantità proseguendo nell’avventura, sbloccandole grazie a dei punti esperienza. In questo modo si può ricorrere a nuove manovre e finisher abbastanza spettacolari, che possono essere eseguite quando la barra della rabbia è piena. Vengono purtroppo a meno i tre differenti stili di combattimento introdotti in Yakuza 0, e trasportati anche in Yakuza Kiwami. All’inizio, visto un roster di mosse più ridotto, questa scelta può risultare spiazzante. Tuttavia, proseguendo nella partita e sbloccandone di nuove, come spiegato pocanzi, non se ne sente troppo la mancanza, vista la spettacolarità e la dinamicità di quelle offerte.
Degna di particolare attenzione è la possibilità di sfruttare alcune attività secondarie per la crescita del personaggio. Ad esempio, in Yakuza Kiwami 2 mangiare o bere fa sì che si ripristini l’energia di Kiryu e che ottenga dei punti esperienza utili per sbloccare un gran numero di abilità, e anche potenziamenti nelle quattro categorie: forza, salute, difesa e rabbia. Lo stesso risultato naturalmente si può ottenere completando le missioni secondarie.
Grafica e sonoro
Yakuza Kiwami 2 non si discosta nella narrativa dal capitolo originale, riproponendo una struttura che alterna l’azione più ludica alle cutscene. L’alternanza tra questi elementi è stata gestita in maniera convincente da Masayoshi Yokoyama, Makoto Itakura e Seishu Hase, ai quali è stata affidata la trama del videogioco. Non si può che essere soddisfatti da come la cura dei tre sia riuscita a valorizzare i personaggi presentati, rimanendo fedeli al titolo per Playstation 2. Sicuramente non siamo allo stesso livello del primo titolo, ma il risultato non sfigura.
Allo stesso modo si può promuovere il comparto tecnico. In Yakuza Kiwami 2 gli sviluppatori hanno realizzato da zero tutti gli asset, donando al gioco un aspetto moderno ed esteticamente spettacolare. Di contro, nel corso della mia esperienza ho notato qualche piccola ma sporadica sbavatura e qualche sofferenza nei caricamenti di alcuni ambienti.
I due scenari di questo episodio Kamurocho e Sotenbori sono mete realmente esistenti, rispettivamente Kabukicho (Tokio) e Dotonbori (Osaka). Inoltre le due città rispecchiano l’attenzione per i dettagli che ha caratterizzato il resto della produzione. Difatti nell’esplorazione libera delle città sarà possibile accedere a negozi, ristoranti, club ecc., senza caricamenti e in maniera del tutto diretta. Persino nel momento in cui si viene coinvolti in una rissa, se combatteremo vicino a un edificio ci andrà di mezzo la vetrata dello stesso.
Altrettanto convincente è il comparto sonoro, che include una quantità spropositata di dialoghi in giapponese sottotitolati in inglese coadiuvati da una colonna sonora di più che discreta qualità.
In conclusione
Yakuza Kiwami 2 è un remake straordinario, che prende l’episodio originale e ne rivoluziona l’estetica utilizzando nuovi asset. Il risultato ci dona scenari incredibili, esplorabili liberamente e fedeli alle controparti reali dei quartieri di Tokyo e Osaka. Dal lato ludico abbiamo una formula moderna ma comunque già testata, fatta di cutscene di eccellente qualità, una narrazione impeccabile, e un’azione di gioco che offre molti contenuti, evolvendosi nel corso dell’esperienza.