Nessuna grafica mozzafiato, pixel in bella mostra, poche pretese di realismo, spigoli vivi e gameplay intuitivi. Pacman, Space Invaders, Street Fighter, Puzzle Bobble, Cadillac & Dinosaurs, Tetris e Virtua Striker sono solo alcuni dei titoli iconici di un’intera generazione: quella degli arcade che ha entusiasmato i frequentatori di bar e sale giochi anni ‘90. Pionieri del divertimento digitale, rivivono oggi nella memoria degli appassionati e in quella fisica dei database, o in-cloud, dove è di nuovo possibile selezionare l’indimenticabile player 1. Quello che manca, per fortuna o purtroppo, è l’insert coin: oggi basta una connessione e il “gioco” è fatto. Il mito è ancora vivo e vibrante nell’era dell’Intelligenza Artificiale e della realtà virtuale. Pronto a sbloccare i ricordi e a ravvivare emozioni. Il filone arcade, infatti, è ancora presente nei palinsesti di numerosi portali di giochi online, come le piattaforme che aggregano versioni digitali di poker, di blackjack e baccarat con varianti italiane annesse, oltre a roulette e slot machine, alle quali è possibile giocare anche usando delle promozioni associate come l’888 Casino bonus. Ma quali sono stati i gameplay piú iconici in questo senso? Vediamone alcuni.
Puzzle Bobble potrebbe essere considerata la versione morbida e glitterata del più spigoloso Tetris, altra release iconica dei ‘90 impregnata di logica e ragionamento russo. Colori fluo e gameplay elementare. Scopo del gioco: incasellare le sfere dello stesso colore nel modo più veloce possibile. Nemico numero uno: il tempo. Nemico numero due: lo spazio. L’abilità del player, infatti, era quella di trovare gli angoli giusti dove collocare le palline colorate sparate da un paio di draghetti nel footer della schermata. Sound docile e rilassante, molto più orecchiabile rispetto alle melodie sovietiche del Tetris: vero colosso dei videogame da sala giochi sviluppato da Aleksej Leonidovič Pažitnov nel 1984 e firmato Atari. Soffermarsi sul gameplay è semplicemente superfluo. Nel 2007 è stato dichiarato uno dei dieci videogiochi più importanti di sempre da Henry Lowood della Stanford University.
Pacman, può essere considerata l’altra pietra miliare nella storia dei videogame. Progettato da Tōru Iwatani, e prodotto dalla Namco nel 1980 nel formato arcade da sala, sembra sia ispirato addirittura alla forma iconica della pizza. La semplicità è la sua forza. Imitazioni, aggiornamenti, versioni per PC, console statiche e portatili tipo Gameboy: Pacman ha colonizzato l’immaginario collettivo e divertito milioni di utenti nel mondo. Per giocarci online basta andare qui su Google e provare l’ebbrezza del divertimento anni ‘80.
Passando invece a qualcosa di più dinamico e strutturato, troviamo Cadillac & Dinosaurs, Street Fighter e Virtua Striker. Antesignano di Jurassik Park, la release firmata Capcom è uno dei cult tra i picchiaduro a scorrimento. Tratto da un fumetto a stelle e strisce, Xenozoic Tales, il gioco è animato dalla presenza dei dinosauri in qualche presunta jungla del Triassico in poi, ma ogni tanto fa la sua comparsa una Cadillac brillante pronta a travolgere orde di motociclisti in stile Mad Max. Insomma. gameplay di pura fantasia con molti cortocircuiti di coerenza. Del resto anche Street Fighter, the king of the kings tra i picchiaduro, ha la sua spettacolare dose di fantasia con i suoi personaggi inverosimili tipo Blanka e Dhalsim. Imitazioni, aggiornamenti, versioni per PC e console. Street Fighter ha segnato un’epoca. Icona tra le icone, non solo negli ‘80. C’è solo da ringraziare i progettisti della Capcom.
E infine lo sport. Tra i titoli più giocati non poteva mancare una release sul calcio come Virtua Striker. Sviluppato per Sega in 3D, era considerato una delle prime, spigolose evoluzioni tra i videogame di soccer. Già, perchè il gameplay ricorda l’avventura del Mondiale USA ‘94 dove il green di Pasadena divenne storia triste per Roberto Baggio. Di Virtua Striker ne furono realizzati ben quattro. Indimenticabili i tifosi sullo sfondo: bidimensionali come i disegni di una coreografia di curva.