L’inizio della Fase Cinque. Un vero e proprio giro di boa. Le basi per ciò che porterà alla detonazione dalla Kang Dynasty.
Da quando è stato presentato “Ant-Man and the Wasp: Quantumania” non si parlava d’altro. I Marvel Studios, ben determinati a ripetere l’efficace meccanica dell’Infinity Saga, hanno quindi deciso di puntare su questo film (il trentunesimo del MCU) per farlo diventare uno dei primi tasselli nella costruzione di un’altra epopea, aggiornandola con qualche nuovo eroe ed eroina e sostituendo Thanos con Kang.
Il punto è che tutte queste belle intenzioni hanno fagocitato il film stesso. Per non parlare dell’eroe protagonista. Spiaccicato. Tanto per rimanere sulle metafore a tema…
La trama è subito detta: Scott Lang, alias Ant-Man (Paul Rudd), sua figlia Cassie (Kathryn Newton), Hope Van Dyne, alias Wasp (Evangeline Lilly) e i suoi genitori Hank (Michael Duglas) e Janet (Michelle Pfeiffer) si ritrovano accidentalmente
catapultati nel Regno Quantico. La caleidoscopica prigione, da cui era stata liberata Janet nella precedente pellicola e di cui più volte è rimasto in balia Ant-Man, diventa il teatro di questa avventura, un vero e proprio universo brulicante di
forme di vita, sotto il giogo di uno spietato dittatore, Kang il Conquistatore (Jonathan Majors). Quest’ultimo ha un conto in sospeso con la madre di Hope e soprattutto è determinato a estendere il proprio impero fuori da questi limitanti
confini microscopici.
La volontà probabilmente era quella di rinnovare il potenziale narrativo e spettacolare del supereroe, rimpicciolendolo a tal punto da farlo viaggiare in dimensioni ancora più sorprendenti. Ma purtroppo il Regno Quantico ha poco o
niente di “quantistico”, è (scusate il gioco di parole) ridotto a una realtà extraterrestre, una di quelle ambientazioni fantascientifiche che ci si aspetterebbe di trovare in “Guardiani della Galassia” o in “Star Wars” (tanto ormai è tutto sotto l’Impero, la Disney). Gli stessi suoi abitanti, a parte qualche brillante eccezione, ricordano più degli alieni. Non è per forza un male, per carità (eccezion fatta per l’esorbitante CGI): però i divertenti paradossi micro e macroscopici che nei primi film ci trasportavano dentro un formicaio o che facevano sembrare un pick-up un monopattino per bimbi, scompaiono. Ed è un peccato. Perché il punto di forza di un supereroe formica sta proprio nel cambio di prospettiva, un punto di vista ironico e nuovo su quello che siamo abituati a vedere tutti i giorni. È naturale quindi che decontestualizzando il protagonista, questo si sgonfi: tant’è vero che se volessimo sostituirlo con qualsiasi altro eroe dell’universo Marvel sarebbe pressoché indifferente.
Che poi sarebbe stata bella, bellissima, la metafora dell’entanglement quantistico: due particelle una volta entrate in relazione, anche se allontanate a distanze galattiche, continuano ugualmente a rimanere in comunicazione tra loro. Un po’
quello che doveva accadere a Scott e alla sua famiglia, sempre uniti da un indissolubile legame di amore. Peccato però che i personaggi risultino piatti, poco approfonditi, per primo Ant-Man stesso, privo di alcuna crescita, nella dinamica di un viaggio dell’eroe quasi inesistente: e lo sviluppo del rapporto padre-figlia, per quanto sia abbozzato, risulta semplicistico e infantile.
E infine c’è l’antagonista. Che, ben lontano dal rappresentare la nemesi dell’eroe, pare essere stato piazzato lì dai Marvel Studios, così, solo perché bisognava introdurlo in vista dei capitoli successivi. L’avevamo già incontrato nella serie
“Loki”, nei panni di Colui che Rimane, il marionettista che tendeva i fili dietro la TVA, la Time Variance Authority. Ma qui è un viaggiatore del tempo la cui macchina ha forato. E quindi niente, aspetta. Un altro superpopotenziale non sfruttato. Tuttavia ci ricorda la solita tiritera del multiverso, con tanto di scena dopo i titoli di coda che preannuncia una nuova guerra: eppure davanti a tutte queste realtà parallele pronte a collimare (rappresentate nel film da ramificazioni luminose fluttuanti) non si può fare a meno di chiedersi quanti altri film e serie tv del genere ci aspetteranno. Aiuto…